CASERTA. Servizi sociali, il funzionario Tramontano si è ambientato e batte la fiacca. Mario Russo presenta una mozione

9 Aprile 2019 - 19:00

CASERTA(g.g.) Mario Russo, consigliere comunale di maggioranza (almeno formalmente, ancora lo è), conferma la scelta che trovò la sua prima esplicazione politica nella coraggiosa e, soprattutto, anti conformista posizione assunta al tempo della famosa stroncatura degli esperti inglesi, al lavoro per la Feltrinelli, i quali, su Caserta e sul modo con cui viene amministrata, partendo proprio dalla Reggia, ne scrissero di cotte e di crude.

Mario Russo non è un giovane bisognoso. Nel senso che se fa la politica ne trae evidentemente un benessere emotivo, morale, più che materiale. Insomma, i gettoni e le indennità che incassa non è che gli cambino granchè la struttura esistenziale. Da imprenditore, comunque legato al settore pubblico, gli converrebbe lavorare più sotto traccia, anche per evitare di inimicarsi questa o quell’altra parte politica, in previsione di un’attività che si svolge all’interno delle strutture sanitarie della Campania, com’è noto non scevre, e ci manteniamo bassi, da condizionamenti di tipo politico.

Su Mario Russo abbiamo più volte scritto, non risparmiandogli accenti critici, in merito a quella che noi ritenevamo e riteniamo ancora, l’inopportuna congiunzione tra la titolarità di un ormai storico affidamento, peraltro scaduto e in proroga, relativo alla gestione del Cup nell’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, e l’altro ruolo, direttamente politico, di consigliere comunale, assunto a partire dall’estate del 2016.

Probabilmente tra non molto, a quanto ci risulta, il problema verrà superato perchè la gara sta per essere bandita, nella speranza che il simpatico Mario Vittorio Ferrante si muova, a questo punto, con celerità. Ma da quando si è verificato il caso-Feltrinelli, di Mario Russo parliamo anche relativamente a cose diverse dal Cup dell’ospedale. Questo perchè ci siamo accorti che la sua attività professionale non è un chiodo fisso, una manifestazione univoca della propria personalità. Insomma, tra tutti i consiglieri di maggioranza, forse anche per questa libertà che lo porta a non dover dipendere economicamente dall’occupazione di una poltrona o di una poltroncina, è quello che almeno prova a interpretare con dignità una funzione che non prevede la sottomissione ad ogni costo e in ogni circostanza alle impostazioni del sindaco e della sua amministrazione, nel momento in cui queste sono criticabili e non utili in funzione degli interessi dei cittadini.

Sembra una ovvietà, una cazzata. Ma a Caserta, nel suo consiglio comunale, la semplice espressione di un’autonomia determinata dall’esistenza di un senso critico, rappresenta un tabù per chi sta lì per i mille euro al mese o per i 2 mila euro al mese e trema di fronte ad ogni fibrillazione che potrebbe mettere in pericolo la continuazione della consiliatura e il mantenimento di queste rendite di posizione, totalmente parassitarie, nella stragrande maggioranza dei casi.

E allora, non si può non leggere con interesse due documenti firmati in questi giorni da Mario Russo e che dipingono un quadro a tinte fosche dello stato attuale, della condizione in cui versano i servizi sociali nel comune di Caserta e nel più esteso ambito, comprendente anche quelli di San Nicola La Strada, Casagiove e Castel Morrone.

Russo tocca la carne viva delle grandi questioni irrisolte. In poche parole, non “ci gira” tanto intorno e per dimostrare che la sua non è un’azione strumentale al perseguimento di obiettivi personali o di area politica, certifica il tutto con la presentazione di una mozione da sempre una roba un pò osè, quando è realizzata da un consigliere di maggioranza, dovendo la stessa terminare il suo iter con un voto, comunque palese, del plenum del consiglio comunale.

Cosa dice in sostanza, Russo, nella mozione e nel comunicato che la illustra: ha detto che l’attuale reggente del settore dei servizi sociali del comune di Caserta Maurizio Tramontano, peraltro ben accolto anche da CasertaCe, a dimostrazione che noi non abbiamo mai nutrito pregiudizi, ma non rinunciamo specularmente mai al giudizio motivato, non sta funzionando. In poche parole, la sua buona preparazione mostrata nelle prime settimane di lavoro attraverso una brillante illustrazione verbale di idee, metodi e progetti, non starebbe trovando, e non stentiamo a crederci, riscontro nella realtà effettuale, cioè negli atti concreti di miglioramento di quello che è uno dei settori maggiormente in crisi del comune capoluogo.

Non è un mistero che l’attuale assessora ai servizi sociali Maria Giovanna Sparago sia espressione dell’area politica a cui Mario Russo è ancora legato, anche se, va sottolineato, la proposta, peraltro accettata da tutti, l’ha formulata a suo tempo, l’altra consigliera comunale Liliana Trovato.

Se i servizi sociali non funzionano, non è per colpa dell’assessora, o meglio, Russo non individua una caratterizzazione dolosa nella inazione della Sparago. Ma forse colposa, sì. Nel senso che forse l’ex funzionaria, ora passata alla Regione, non mostra la giusta energia, non sa battere i pugni sul tavolo di fronte allo stallo che sta connotando anche l’esercizio di Maurizio Tramontano, il quale, fa notare Russo, viene a Caserta per due giorni alla settimana, in comando da un altro ente, e forse per questo destinato a veder scemare la sua motivazione in assenza, questo lo aggiungiamo noi, perchè ne siamo da tempo a conoscenza, di quella posizione organizzativa che il simpaticissimo sindaco Carlo Marino, un vero virtuoso della balla, un esteta della bugia ben acchittata, gli aveva immancabilmente promesso.

Altra questione, spinosissima rispetto alla quale Mario Russo si pone senza tabù, perchè evidentemente lui è uno dei pochi, almeno pensiamo che sia così, interessati al superamento del problema di una vacanza, di un’assenza desolata e desolante, di un vero coordinatore dell’ambito sociale, carica ricoperta pro forma dall’onnipresente Franco Biondi.

Diciamo l’unico, perchè abbiamo una sensazione: il ritardo ormai incredibile, a partire dalla vergognosa gara dell’estate scorsa su cui abbiamo scritto montagne di articoli, relativa alla struttura amministrativa del citato ufficio di piano, è frutto, come sempre capita, di una priorità tossica della politica che si riassume in questo breve e pratico ragionamento: a noi politici, della qualità dei servizi, della sofferenza della gente, ci interessa, ma fino a un certo punto. Comunque non quanto ci interessa l’individuazione per quella casella, di una persona che poi sia pronta a sposare docilmente, i desideri di questo o di quell’altro sindaco dell’ambito.

Mentre la politica litiga, mentre Carlo Marino e i suoi colleghi di San Nicola e Casagiove, Marotta e Corsale, si azzuffano in maniera esilarante ogni volta che si trovano al cospetto dell’attonita assessora regionale Lucia Fortini (ci dicono, la principale fautrice della nomina del battipagliese Tramontano), i servizi vanno a ramengo.

Alla questione del coordinatore, si collega quella della short list, che sempre, secondo noi (le note di Russo ci ispirano a tornare su argomenti già trattati in passato), è servita solo a creare le condizioni affinchè le solite tre persone, cioè Casella, Calabrese e Ramella si aggiudichino l’assunzione insieme ad altri tre designati dalla politica, con buona pace delle centinaia e centinaia di domande, corredate da fior di curricula, arrivate inutilmente sulle scrivanie della Caserma Sacchi. Ma su quest’ultimo argomento torneremo nei prossimi giorni.

Ultimo tema che riteniamo particolarmente interessante, rimandandovi per tutti gli altri alla lettura del comunicato sulla mozione e di un secondo comunicato, più politico, sempre a firma di Mario Russo, è quello della invocatissima e mai effettivamente pianificata azienda speciale. Fa notare, non senza una certa acutezza, Russo che, recentemente il segretario generale del comune di Caserta Salvatore Massi ha dichiarato che la costituzione di una società in house che gestisca la raccolta dei rifiuti del comune, uscendo dal verminaio degli appalti ai privati ed entrando, aggiungiamo noi, in quello della gestione pubblica che promette nuovi e ancor più luminosi splendori alle “Porchette” assortite di questa città, è economicamente sostenibile anche in una situazione di dissesto. Da ciò, Mario Russo si chiede per quale motivo un’azienda speciale per i servizi sociali che abbia l’obbligo giuridico di far quadrare sempre i conti, non si possa costituire, dato che questa prospettiva compare e scompare come un fiume carsico a seconda del momento, della contingenza o di un lontano tintinnio di manette.

Poi c’è la questione del Pon Inclusione. Ma siccome l’articolo è venuto lungo, vi rimandiamo a domani, massimo a dopodomani.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO SULLA MOZIONE PRESENTATA DA MARIO RUSSO

Mario Alessandro Russo : “I ritardi Amministrativi dei Servizi Sociali ricadono sulle famiglie più fragili” 

“Vanno quanto prima attivati e resi disponibili tutti i servizi previsti connessi all’aggiudicazione del PON inclusione e pubblicata, sempre nella sezione Trasparenza del sito del Comune di Caserta, l’avvenuta nomina del coordinatore dell’ambito C3 dei Servizi Sociali, con relativo curriculum” lo chiede il Consigliere Comunale Mario Alessandro Russo al Presidente del Consiglio, Michele de Florio, al fine di discutere nella prima data utile la mozione già presentata – firmata con i consiglieri Filippo Mazzarella, Nicola Garofalo, Francesco Apperti e Norma Naim.

“Abbiamo ritenuto importante effettuare un attento monitoraggio su come vengono tradotti in servizi i soldi pubblici in generale e quelli stanziati per il progetto Pon inclusione in particolare; stiamo parlando infatti di circa due milioni di euro che devono, a nostro parere, essere ben utilizzati soprattutto perché inerenti un settore in forte disagio.

Si chiede di rendere trasparenti e consultabili le informazioni pubblicando non solo proposta tecnica e Capitolato d’appalto, ma anche le relazioni sullo stato di attuazione del progetto, nonché le rilevazioni periodiche delle attività svolte. 

Abbiamo anche chiesto certezza della polizza fideiussoria a garanzia dell’esatta osservanza degli obblighi contrattuali. Sarebbe inoltre utile che gli uffici preposti a vigilare sullo svolgimento dei servizi abbiano cura di verificare che per gli operatori impiegati si rispettino i diritti nel rispetto delle normative specifiche di settore, e che sia garantita l’applicazione integrale dei vigenti CCNL che disciplinano il rapporto di lavoro del personale impiegato.

Bisogna dirimere nei nostri concittadini i frequenti dubbi che spesso accompagnano l’utilizzo dei fondi pubblici”.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DI UN COMUNICATO PIU’ POLITICO CHE LO STESSO CONSIGLIERE COMUNALE HA DEDICATO ALLA MATERIA DEI SERVIZI SOCIALI NEL COMUNE DI CASERTA E NELL’AMBITO INTERCOMUNALE

Il Consigliere Comunale di Caserta Mario Alessandro Russo interviene ancora una volta sui Servizi Sociali del Comune

“Bisogna prendere atto, e va detto senza mezzi termini che l’opera della volenterosa Assessora Sparago non è riuscita ad incidere sul settore delle politiche sociali del Comune di caserta che continua a lamentare delle carenze ormai diventate ataviche, e a ben vedere l’arrivo di un nuovo funzionario, tra l’altro in comando da altro ente e part-time, non ha messo l’auspicabile ordine nel settore.  

Non mi spiego nemmeno quella che da tempo definisco “titubanza amministrativa” nel pubblicare il bando per il coordinamento istituzionale dell’ambito, attualmente in capo all’impegnatissimo dirigente Biondi, né l’incapacità di rimettere in strada ben due pulmini ormai da anni inutilizzati nel cortile della ex Caserma Sacchi, con un terzo in arrivo.

A tutto ciò si aggiunge una tensione crescente con diverse cooperative che lamentano pagamenti per diverse centinaia di migliaia di euro per servizi resi nel 2018 in assenza di contratti e di impegni di spesa, e si potrebbe continuare con piccoli e grandi esempi che quotidianamente inficiano i servizi per i nostri concittadini più deboli.

Queste scelte andrebbero riviste, puntando con decisione su professionalità interne all’Ente. Non può esserci un reale cambiamento ed organizzazione dei servizi se non si riesce a meglio valorizzare e rimotivare le decine e decine di funzionari dell’amministrazione che conoscono ormai da decenni, nelle pieghe, la vita comunale accrescendone le competenze e qualificandone l’opera.

In questa situazione diventano ancora più incomprensibili le finalità che hanno portato alla creazione di una short list, e appaiono, a parer mio, ben poche anche le speranze di costituire una società ad hoc per la gestione dei servizi della 328, più per la diffidenza dei Sindaci degli altri comuni dell’ambito, che per reali problematiche legate al dissesto finanziario come dimostra il parere ultimo del segretario generale sulla società in House”.