CASERTA. Sindaco Marino, ma lei si rende conto delle cose che dice? Quasi accusa i commissari prefettizi di Ecocar di appropriazione indebita e sul 10% di penalizzazione…

27 Gennaio 2019 - 19:44

CASERTA – Il sindaco Carlo Marino, rilasciando un’intervista, ha dichiarato una serie di cose, la maggior parte delle quali approfondiremo domani.

Due di queste, però, vanno scritte subito, facendo uno sforzo di autentico training autogeno, per evitare di scadere nell’improperio nei confronti di una carica istituzionale che, come tale, va rispettata a prescindere, e nei confronti della persona Carlo Marino con cui il sottoscritto (nonostante le asprezze di un confronto che tra Casertace e la sua funzione si è svolto soprattutto da settembre in poi, senza esclusione di colpi) non ha mai rotto in termini personali, non rifiutando mai un confronto di tipo privato che nulla però ha prodotto in termini di modifica delle nostre posizioni e, purtroppo, delle sue.

Due affermazioni.

La prima: il Comune ha la piena disponibilità dei soldi da rimettere ad Ecocar perché questa paghi lo stipendio di dicembre e quello di gennaio, ma non lo fa in quanto “dobbiamo aver certezza che questi soldi saranno utilizzati per pagare gli stipendi e non per altro”.

Ora, una frase del genere sarebbe stata grave anche in un regime ordinario di gestione di Ecocar. Diventa addirittura sconcertante, oggi, allorquando una istituzione dello Stato, seppur derivata qual è un Comune, getta dubbi inquietanti sulla gestione di un’azienda che, forse Marino non l’ha capito ancora, è guidata da due commissari prefettizi nominati dal titolare del palazzo di governo di Latina.

Dunque, Marino pensa che i soldi pagati all’Ecocar verranno utilizzati dai due commissari prefettizi, novelli Totò e Peppino, per andare a far baldoria a Roma, come succede nel film sulla banda del torchio?

Due emoticon che sghignazzano, uno che strabuzza gli occhi e caliamo un velo pietoso, visto che Marino non dice la verità, che è una sola: da quando Casertace ha dimostrato che un’impresa colpita da interdittiva antimafia non può ricevere un solo quattrino dalla pubblica amministrazione, come mette nero su bianco il Consiglio di Stato, al prefetto, che ha dormito beatamente per dieci mesi, è venuta improvvisamente la strizza.

Manco a dirlo, da quegli articoli di Casertace, gli stipendi non sono stati più pagati.

Nella sua seconda affermazione Marino dichiara di aver ricevuto dagli uffici del Comune l’indicazione che sulla somma trasmessa all’Ecocar va applicata una penalità del 10% nel rispetto delle norme antimafia.

Dunque, fino ad ora, cioè da febbraio-marzo scorsi, cioè da quando è cominciato il periodo delle proroghe ad Ecocar, già definitivamente interdetta, questo 10% non è mai stato applicato?

Guardi, sindaco, in questo caso è meglio usare il lei: si rende conto, sia per quanto riguarda la prima affermazione, ancor di più per la seconda, che lei da primo cittadino, non da avventore del bar dello sport, sta affermando cose di una gravità inaudita?

No, non se ne rende conto, ne siamo certi. Vabbè, lasciamo perdere.

Da domani norme alla mano dimostreremo ancora una volta che chi sta permettendo che nelle casse di Ecocar entrino ancora soldi sta violando clamorosamente la legge.

 

G.G.