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CASERTA Tensioni in maggioranza. Iannucci sbatte la porta ma il dem Boccagna spiega: “Le nostre modifiche al Regolamento tese solo a limitare trasformismo e cambi di casacca”

29 Giugno 2022 - 18:57

Dopo le dimissioni da presidente della Prima commissione del socialista Iannucci, l’ex capogruppo del Partito democratico sottolinea: “Per costituire nuovi gruppi nel corso della consiliatura, almeno quattro consiglieri e non più due come accade oggi”

 

 

CASERTA (r.s.) Ieri le dimissioni del consigliere comunale Gianluca Iannucci da presidente della Prima commissione, perché in netta contrapposizione con la maggioranza e, in particolare, con i colleghi del Partito democratico, Andrea Boccagna e Matteo Donisi, “colpevoli”, per Iannucci, di voler presentare degli emendamenti all’ordine del giorno “Modifiche e integrazioni al Regolamento Attività consiliari”. Già oggi, però,  il presidente dell’Assise Lorenzo Gentile, ha provveduto a convocare una nuova seduta, per il 4 e 5 luglio prossimi, riproponendo, dopo le interrogazioni e le interpellanze, il medesimo ordine del giorno. Probabile, quindi, che la maggioranza “abbia fatto la pace”, che si sia raggiunta un’intesa tra Iannucci, Boccagna e Donisi.

A questo punto gli emendamenti, in questa settimana che ancora manca alla seduta del 5 luglio, potrebbero diventare parte integrante del Regolamento stesso (che nel frattempo è tornato in commissione) e, quindi, questo potrebbe essere ripresentato, già riscritto con le modifiche chieste dai dem. Ciò potrebbe spingere Iannucci (chissà) a tornare sui propri passi e a ritirare le dimissioni.

Intanto è proprio l’ex capogruppo del Pd, Andrea Boccagna, a spiegare che gli emendamenti ieri proposti riguardavano i gruppi consiliari: “Il primo emendamento riguarda la creazione di nuovi gruppi, ovvero non di quelli che si costituiscono dopo le elezioni, ma successivamente, allorquando qualche consigliere esce dal gruppo originario, per formarne uno nuovo con almeno un altro collega dell’Assise. Oggi, infatti, anche due soli consiglieri possono costituire un gruppo e la nostra proposta è quella di far salire a 4 il numero di consiglieri comunali necessari per la costituzione di un nuovo gruppo. Il secondo emendamento, invece – continua Boccagna -, riguarda il gruppo misto. Oggi, nei gruppi misti ogni componente rappresenta se stesso. Ognuno, quindi, pretende di partecipare, ad esempio, alla conferenza dei capigruppo; ognuno vuole avere un confronto con la giunta, ecc. Insomma si crea un caos che sarebbe risolvibile con l’individuazione, anche all’interno dei gruppi misti, di un unico rappresentante, di un solo capogruppo”. Insomma, ciò che volevano introdurre i dem nel nuovo Regolamento delle attività consiliari, erano queste due semplici modifiche, volte, ci sembra, a limitare i cambi di casacca a cui spesso si assiste nel corso delle consiliature. “Un no al trasformismo – ha concluso Boccagna -, ma qualcuno si è risentito”.