CASERTA. Tutta l’estate non basta agli uffici comunali per garantire il riscaldamento delle scuole comunali, con i bambini al freddo e le proteste dei familiari
3 Dicembre 2024 - 11:57
Un aggiornamento della grave situazione nella nostra intervista a Francesco Apperti, osservatore privilegiato perché genitore, tecnico, ex consigliere comunale
Caserta (p.m.) − In questi giorni, la città sta scoprendo l’inconcepibile. Ossia che gli uffici comunali non sono in grado neppure di assicurare il riscaldamento delle proprie scuole. Per la verità, questo problema si è presentato anche negli anni scorsi. Ma questa volta è esteso a numerosi plessi scolastici ed ha caratteri tali che non ne permettono la soluzione in tempi accettabili. Si va dai generatori termici fuori uso per vetustà o per mancanza di cura, ai radiatori danneggiati e ad altri inconvenienti tecnici di vario tipo, come la indisponibilità di parti di ricambio. Si è registrato persino un caso di distacco del gas combustibile per morosità. Per il plesso scolastico di piazza Cavour ad Aldifreda pare che, per le nuove 9 aule aggiunte di recente per consentire il trasferimento dei bambini dalla scuola Lombardo-
Tutti questi inconvenienti depongono per un solo fatto, dato che parliamo di un servizio basilare ed essenziale e non certo nuovo al punto da cogliere di sorpresa chi lo deve assicurare. Ed il fatto è che ci troviamo davanti ad una clamorosa falla della burocrazia comunale, che evidentemente è allo stallo. Emerge un deficit di programmazione degli interventi, che proprio per la scuola comunale sarebbero agevolati dal “generale estate”– sul calco della celeberrima espressione dell’epopea napoleonica “il generale inverno” – i diversi mesi di tempo che trascorrono dalla chiusura dell’anno scolastico alla sua riapertura.
E’ chiaro che in tutto questo tempo si è stati a dormire, per accorgersi che i riscaldamenti delle scuole non funzionano solo con l’arrivo del freddo.
Ora, tutto questo è disastroso e grave. Disastroso, per i livelli di incapacità gestionale che rivelano nell’amministrazione comunale e nella burocrazia che le dipende, come dicevamo. Non vogliamo certo metterci ad investigare lo spirito di servizio che anima gli addetti al settore. Ma è forte l’impressione che, sereni dello stipendio a fine mese al di là dei risultati, siamo quasi al me ne frego. Grave, per le conseguenze che provoca agli alunni ed allo stesso corpo docente ed ausiliario. Per la didattica e per la salute della comunità studentesca. Classi ed ambienti scolastici freddi e l’esposizione alle base temperature portano immancabilmente malattie da raffreddamento, sino alle influenze ed alle bronchiti. E sarebbe utile sapere dai medici scolastici l’incidenza di tali affezioni sugli alunni e sul personale.
A ciò si aggiunga che, per ottenere notizie su come stanno realmente le cose, è come indagare su di un segreto di stato. Reticenze, informazioni infondate, minimizzanti e disparate a seconda della persona che le rilascia per l’amministrazione comunale, assessore, consigliere, dirigente o tecnico che sia. Per le scuole, salvo qualche eccezione, i dirigenti rifuggono dall’esposizione pubblica. Il loro refrain è che gli uffici comunali sono stati messi al corrente per tempo della situazione e persino sollecitati più volte senza effetto. Ma hanno più che ragione, considerato che il clima è quello che la decisione di abbattere le scuole di via Roma e via Trento è stato presa a suo tempo dall’amministrazione comunale senza che i dirigenti scolastici ne sapessero niente (sic!).
In questo marasma abbiamo voluto sentire chi è forse nelle condizioni migliori per esprimere un giudizio sulla situazione ed indicare qualche rimedio perché genitore di uno dei ragazzi di queste scuole, possiede competenza tecnica in quanto ingegnere ed ha conosciuto la macchina comunale dell’interno poiché ex consigliere comunale. Ci riferiamo a Francesco Apperti in carica dal 2011 al 2021 per il movimento Speranza per Caserta e tuttora impegnato sui temi cittadini, specie di quelli connessi all’ambiente ed alla mobilità in quanto deciso propugnatore dell’uso della bicicletta nella città.
CASERTACE.NET: Apperti, che cosa sta succedendo nelle scuole comunali casertane, dove si è arrivati persino alle proteste in strada delle famiglie come raramente è accaduto?
APPERTI: Nulla di particolarmente nuovo, purtroppo. È tristemente nota l’incapacità delle ultime amministrazioni comunali di pianificare qualsiasi cosa, a partire dal PUC (Piano Urbanistico Comunale) che dovrebbe essere “la madre di tutte le pianificazioni”, ed invece giace da anni ed anni nei cassetti di palazzo Castropignano, mentre la città continua a crescere e modificarsi con le regole del piano regolatore del 1987, con le conseguenze nefaste che tutti possiamo vedere. E nella “non pianificazione” generale, anche cose che sembrerebbero banali come la verifica degli impianti di riscaldamento delle scuole, vengono dimenticate fino al giorno dell’accensione degli stessi, e poi assistiamo al solito rincorrersi di “stiamo intervenendo”, “non ci sono soldi in cassa”, “c’è un ritardo nelle consegne”.
CASERTACE.NET: E in grado di fornirci un quadro attuale della situazione e delle prospettive a più breve termine?
APPERTI: Al momento sono quattro o cinque i plessi dove ci risulta un mancato funzionamento dei riscaldamenti: oltre a piazza Cavour, due plessi della “Collecini”, uno della “Don Milani” ed un piano della sede centrale della “De Amicis”. Abbiamo poi segnalazioni di caldaie “ballerine” che vanno spesso in blocco, e quindi sostanzialmente ogni giorno i dirigenti, il personale scolastico e le famiglie dei piccoli studenti devono affidarsi alla buona sorte. Sulle prospettive non mi pronuncio perché le promesse che arrivano dai nostri amministratori riguardo i tempi di intervento raramente vengono rispettate.
CASERTACE.NET: Se dovesse perdurare il mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento non si configurerebbe un caso di mancata agibilità delle scuole?
APPERTI: Potrebbe, ma non c’è un automatismo in tal senso. Il D.Lgs. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, stabilisce che all’interno degli edifici scolastici la temperatura dell’aria consigliata deve essere compresa tra 24 e 27 °C durante i mesi estivi e tra 18 e 22 in quelli invernali. Ciò detto, l’eventuale chiusura del plesso scolastico è di competenza del Sindaco quale massima autorità sanitaria e di pubblica sicurezza.
CASERTACE.NET: Quali sono le cause che determinano questo grave stato di cose, considerato che gli uffici hanno tutta l’estate per mettere in ordine le strutture scolastiche, e che come affermato anche dall’Assessora all’Istruzione Gabriella Grassia durante l’ultimo consiglio comunale del 30 novembre, in risposta ad un’interrogazione del consigliere comunale Pasquale Napoletano sulla questione, l’appalto per la conduzione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti termici degli edifici di pertinenza comunale è stato assegnato il 1° agosto scorso?
APPERTI: L’Assessora Grassia ha dichiarato il vero, poiché è consultabile in Albo Pretorio la determina n. 820 del 01/08/2024 con la quale il Comune affida alla ditta “FIP Srl” con sede in Pozzuoli (NA) per un importo complessivo di Euro 35.000,00 oltre Iva al 22% per un totale di 42.700,00, “il servizio di Conduzione e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti termici a servizio degli edifici di pertinenza dell’amministrazione comunale,per la durata di anni uno”. Questo rende ancor più incredibile ed incomprensibile come si sia potuti arrivare a metà novembre in questa situazione. Avendo fatto il consigliere comunale per 10 anni conosco bene le difficoltà del nostro ente locale, sia riguardo le casse comunali “in rosso” che riguardo alle carenze di personale, ma voglio anche sottolineare che nei mesi scorsi, quando il Comune si è trovato a dover provvedere all’adeguamento del plesso di piazza Cavour per ospitare le 14 classi di scuola primaria di via Roma (dove, come è noto, è in atto uno scellerato progetto di abbattimento che non prevede la ricostruzione della scuola primaria ma soltanto di un asilo nido e di una scuola materna), l’intera macchina amministrativa si è mobilitata, sono stati reperiti 80 mila euro, appaltati ed eseguiti i lavori. Però poi i bambini li abbiamo lasciati al freddo.
CASERTACE.NET: Perché manca, in ambito comunale, un canale di comunicazione ufficiale su queste problematiche come sulle altre, che fornisca notizie certe ed attendibili?
APPERTI: È sempre una questione di priorità, a mio modo di vedere. Nelle varie campagne elettorali tutti i candidati si riempiono la bocca con proclami sulla trasparenza, sul comune “casa di vetro” e così via. Passate le elezioni la realtà è sempre ben diversa. E ad essere malpensanti c’è un secondo fine ben preciso. In assenza di canali “istituzionali” accessibili liberamente da tutti, i consiglieri comunali diventano il riferimento dei cittadini per provare ad ottenere informazioni, creando un meccanismo viziato di acquisizione di consenso per un’attività che, per un consigliere, dovrebbe essere assolutamente marginale, in quanto quella principale dovrebbe consistere nell’indirizzo politico (per la maggioranza) e nel controllo (per l’opposizione). Per il caso specifico del tardivo controllo delle caldaie scolastiche, se il nostro comune fosse “trasparente”, avrebbe pubblicato il Capitolato Speciale d’Appalto sulla base del quale è stato fatto l’affidamento di cui abbiamo parlato nella domanda precedente. E quindi noi cittadini potremmo sapere se c’è stata una inadempienza da parte della ditta, se ci sono delle penali da applicare, o semplicemente se il capitolato è scritto male e ci espone a tali incresciose situazioni di disagio. Giusto a titolo di esempio, nel comune di Sorrento (dove il capitolato è pubblicato) è prevista la “esecuzione entro e non oltre il 31 ottobre per gli impianti di riscaldamento e il 15 maggio per gli impianti di raffrescamento, di ogni anno, di una prova di funzionamento degli impianti. Comunicare e verbalizzare per iscritto all’Ufficio Manutenzione del Comune…”. Sembra così ovvio e banale, ma a Caserta non lo è.