Cassazione: sì quotidiani ai boss al 41bis ma filtrati
23 Luglio 2020 - 10:15
Un precedente ricorso per rivendicare la consegna di un giornale con servizi che riguardavano un testimone di giustizia impegnato contro il clan dei casalesi era stato respinto
CASAL DI PRINCIPE – L’abbonamento ai quotidiani non puo’ essere negato al boss mafioso al 41 bis, il cosiddetto carcere duro, perche’ il diritto ad essere informati e’ parte integrante e condizione per una libera manifestazione del pensiero garantito dalla Costituzione. Ma resta il limite della cronaca locale, che puo’ essere fonte di notizie che possono essere diffuse tra i detenuti sottoposti al regime speciale. Cosi’ la Corte di Cassazione (sentenza 21803) ha accolto il ricorso del boss Salvatore Madonia classe ’56, figlio di Francesco, storico capo mafia condannato all’ergastolo nel processo “Borsellino-ter”. Quello accolto dalla Cassazione e’ l’ennesimo ricorso di Salvatore in carcere dal ’91, scrive Il Sole 24 Ore.
Un precedente, relativamente recente, riguarda il presunto diritto violato alla corrispondenza: ricorso respinto dalla Suprema corte. L’ultima censura e’ invece passata. Il diritto puo’ comunque essere negato, come avvenuto nel caso del boss di Cosa Nostra Giuseppe Falsone (sentenze 21942 e 21943) che aveva fatto ricorso perche’ non gli era stato consegnato un quotidiano. Per la Cassazione un no giustificato dal contenuto di alcune pagine, con articoli relativi ad un’operazione anti ‘ndrangheta a Milano. Notizie che potevano essere di interesse per altri detenuti nello stesso carcere di massima sicurezza. Ancora un ricorso di Falsone era stato respinto, sempre per rivendicare la consegna di un giornale, questa volta con servizi che riguardavano un testimone di giustizia impegnato contro il “clan dei Casalesi”,