CLAN DEI CASALESI IN GONDOLA. Maxi condanna per il capo Luciano Donadio: “Ma non era camorra”. I NOMI E LE PENE
5 Giugno 2023 - 17:01
CASERTA – Il tribunale di Venezia ha escluso l’associazione mafiosa nella sentenza su estorsioni e illegalità
legate ad attività economiche e politiche del comune di Eraclea (Venezia), ad opera di uomini legati al clan dei Casalesi.
Il collegio presieduto da Stefano Manduzio ha emesso condanne più basse rispetto a quanto chiesto dall’accusa. Il
principale imputato, Luciano Donadio, ritenuto un terminale dei Casalesi nella località balneare veneziana, è stato condannato a 26 anni e 3 mesi di reclusione, senza l’aggravante del 416 bis.
Assolto l’ex sindaco, Mirco Mestre, perché il fatto non sussiste.
L’accusa aveva chiesto condanne da 30 a 2 anni di reclusione per i 46 imputati, per un totale di 452 anni. Oltre a Donadio, per cui i pm Roberto Terzo e Federica Baccaglini avevano chiesto 30 anni di reclusione, le pene più
pesanti sono andate a Raffaele e Antonio Buonanno, condannati a 19 e 14 anni rispetto a una richiesta di 30 e 20 anni e 8 mesi.
Erano ritenuti i capi del presunto “clan di Eraclea”, assieme a un altro vertice, Antonio Pacifico, per il quale dai 30 chiesti il collegio ha comminato una pena di 10 anni e mezzo.
L’aggravante del metodo mafioso è stata tuttavia applicata per singoli capi d’accusa come estorsioni, minacce e violenza privata.
Esclusa invece l’esistenza di un’organizzazione di stampo mafioso. Un primo stralcio del processo si era celebrato tre anni fa con rito abbreviato, ed è arrivato a sentenza definitiva in Cassazione. In questo procedimento è stata riconosciuta l’aggravante dell’associazione mafiosa, e per alcuni imputati, tra cui l’ex sindaco di Eraclea Graziano Teso, è scattata la detenzione.
La fase dibattimentale del processo era iniziata l’11 giugno 2020, e ha visto circa 350 deposizioni di testi, tra cui l’ex
ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il presidente del Veneto Luca Zaia, costituitosi parte civile. Nei confronti di
regione, Città metropolitana di Venezia e Comune di Eraclea, il tribunale ha disposto un risarcimento provvisionale di 200mila euro, con liquidazione dei danni morali e di immagine da fissare in sede civile; ai sindacati Cgil Cisl e Uil la provvisionale è di 20mila euro ciascuno, all’associazione Libera di 50mila.