CONCORSI ALLA PROVINCIA. MAGLIOCCA CAMBIA IDEA. Non più uno, sono 4 i tecnici informatici da assumere a tempo indeterminato. E tre partecipanti fatti fuori vanno in paradiso per scambio

25 Luglio 2022 - 21:44

Un’operazione che il presidente della provincia di Caserta giustifica attraverso il piano del fabbisogno del personale deliberato alcune settimane fa, mentre questo concorso è stato bandito l’anno scorso. Perché nel 2021 serviva un solo istruttore informatico – Categoria C e pochi mesi dopo, a seguito della pubblicazione della graduatoria, ne servono altri tre?

CASERTA – Evidentemente c’è bisogno di ulteriori informatici all’amministrazione provinciale di Caserta, solo così si può spiegare il provvedimento del presidente Giorgio Magliocca con cui viene allargata la graduatoria del concorso per istruttori informatici, Categoria C, che solo pochi giorni fa aveva fatto emergere l’unico vincitore (provvisorio) di questa procedura concorsuale.

Quando scriviamo del comportamento di coloro che gestiscono la cosa pubblica, amministratori, politici e dirigenti, e lo definiamo come superficiale, approssimativo, non lo facciamo perché ci piace far la guerra con Tizio e Caio, ma perché succedono cose del genere.

Solo l’anno scorso la Provincia aveva attivato la procedura di concorso per la copertura di un posto come istruttore informatico – Categoria C, ora esce fuori che nel Piano triennale del fabbisogno del personale, deliberato a meno di un anno di distanza dall’indizione del bando di concorso, di informatici di quel livello alla provincia ce ne vogliono altri tre.

Così, magicamente, i tre candidati che non erano risultati vincitori, seppur nella graduatoria provvisoria, possono anche loro festeggiare il contratto a tempo indeterminato da rendere ufficiale dall’amministrazione provinciale.

Se non vogliamo pensare a male, se non vogliamo e non possiamo assolutamente ritenere la decisione del presidente Magliocca figlia di un’operazione clientelare, rispondente alla necessità di far felice qualcuno che ci tiene a uno o più esclusi di questa graduatoria, possiamo definirla quantomeno figlia di approssimazione, di scarsa attenzione alla situazione dell’ente che guida.

Perché se nel giro di pochi mesi risulta evidente che di informatici ce n’è bisogno di chiamarli altri tre, oltre al posto messo a concorso, vuol dire che tu dirigente, tu amministratore semplicemente stavi guardando da un’altra parte.

Il provvedimento del presidente e sindaco di Pignataro Maggiore, se da un lato rende felice tre partecipanti a quella procedura bandita lo scorso anno, dall’altra parte è un’operazione dalla quale traspare una certa ingiustizia.

Si sa, quando i posti a concorso sono pochi, ad esempio in questo caso era uno solo quello previsto, il numero di candidati scende considerevolmente in considerazione del fatto che, chiaramente, il soggetto che vuole provare un concorso pubblico, deciderà di puntare su un altro bando, su una procedura con maggiori postazioni disponibili e che quindi gli darà una percentuale più alta di successo.

Aver creato un concorso, mettendo in lista un solo posto e poi averlo allargato a a quattro, rendendo il 50% di coloro che hanno superato la prova scritta quali possibili vincitori, risulta un’operazione ingiusta, scorretta, un cambio delle regole in corsa che può aver sfavorito chi, visto l’unico posto disponibile, aveva ragionato e, in considerazione del costo della partecipazione, del tempo necessario allo studio e delle spese da sostenere per gli spostamenti per venire qui a Caserta a cimentarsi nelle prove, aveva virato su altri bandi.

Anche questa volta, una decisione raffazzonata e approssimativa dell’amministrazione provinciale di Caserta che, seppur legittima, lascia forti dubbi sul piano dell’opportunità.

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