CORONAVIRUS. Il sindacato dei laboratori di analisi e quello dei camici bianchi presentano il conto a De Luca. “Se ci avesse utilizzato avremmo 2000 tamponi al giorno. I medici sono pochi e allo stremo”

1 Aprile 2020 - 15:33

Dura presa di posizione di FederLab ed Anaoo

CASERTA (g.g.) – Arrivano da Federlab, l’associazione di categoria dei laboratori di analisi con più iscritti, e dalla Anaoo,  l’associazione dei medici dirigenti, le critiche dure nei confronti del governatore De Luca e delle scelte effettuate finora dalla Regione Campania per fronteggiare il problema coronavirus.

La Regione bene avrebbe fatto ad accettare il nostro contributo. Cosi’, gli stentati 800 tamponi che la costellazione ospedaliera riesce a processare ogni giorno, sarebbero addirittura triplicati (aggiungiamo noi, 1700 ieri sera ndr.)”, spiega la nota di FederLab. Così, poi continua la nota: ” Siamo in grado di eseguire almeno altri 2mila test al giorno. E non vogliamo nulla in cambio. La Regione acquisti e distribuisca i reagenti e noi, senza alcun ulteriore costo per la collettivita’, metteremo a disposizione il personale, le attrezzature, l’organizzazione e tutto il nostro know how”, sottolinea Gennaro Lamberti, il presidente della FederLab.

Gravissime carenze nel sistema di gestione dell’emergenza coronavirus“. E’ la denuncia di Anaoo Assomed che ha inviato una lettera al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al ministro della Salute, Roberto Speranza, alla Protezione civile e alle Asl per chiedere la “presenza medici che lavorano in emergenza nella task force regionale“. “Stiamo combattendo una ‘guerra sanitaria’ senza precedenti, con pochi mezzi e pochi uomini – scrive il segretario regionale Vincenzo Bencivenga – Sono ancora troppi i problemi irrisolti, sia in ambito ospedaliero sia extraospedaliero“. Anaoo Assomed denuncia la “carenza a protratta assenza di dispositivi di protezione individuale” e non solo. Peserebbe sulle spalle dei medici “l’assenza di percorsi definiti nell’ambito della gestione ospedaliera dei pazienti Covid che ha portato ad una promiscuità di pazienti e operatori preoccupante e pericolosa”.