CORONAVIRUS. L’INTERVENTO. Chiese ancora sbarrate. Dopo che i vescovi ha definito sleale il premier Conte, scrive Don Filippo Melone: “Una personalità in chiaroscuro…”

27 Aprile 2020 - 17:25

Un argomento molto caldo, i cui toni non si sono stemperati. Il presidente del consiglio avrebbe fatto delle promesse, poi non mantenuta nella stesura del decreto sulla sedicente Fase Due

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Questo comportamento volutamente bonario, tipico di una personalità in chiaroscuro come quella di Conte, ha illuso all’inizio parte della Gerarchia ecclesiastica, preoccupata solo dagli accadimenti. Infatti, mai avrebbe pensato che l’invenzione regale di questa oligarchia tecnico- scientifico-sanitaria avesse potuto prevaricare, naturalmente d’accordo con Conte, tutti i poteri dello Stato, con la benedizione di un Presidente, che dimentica di possedere il vincastro dell’ordine costituzionale. È mai possibile che questo Comitato, che ha poco o nulla di tecnico scientifico sanitario, possa ridurre il suo lavoro- mandato solo alle quantità delle mascherine, distanziamento sociale, assembramento e non riesca a formulare indicazioni sanitarie alle chiese, condizioni essenziali per aprire? Questa è una vergogna che uno Stato di diritto non dovrebbe permettere. E ciò che addolora è vedere questo conformismo dei mezzi di comunicazione, tutti appiattiti sulla paura del Covid19 , alla cui base certamente non mancano interessi chissà di che natura. Sarebbe bello se un giorno questa santa Magistratura indagasse sull’esistenza o meno della qualità di tali interessi. È incredibile che queste televisioni, mai d’accordo su nulla, si ritrovino invece compatte nella difesa dello stesso linguaggio pro Covid19, fregandosene del disagio personale, sociale ed economico, che sta distruggendo il tessuto,di per sè già terribile, delle nostre comunità. È proprio il caso di dire per l’Italia: “ non donna di provincia, ma bordello sei”.

Don Filippo Melone, Parroco della Chiesa di San Luca (Casapulla)