Dal 41 bis al torneo di scacchi. Anche detenuti del clan dei Casalesi giocano nel carcere di massima sicurezza
18 Novembre 2022 - 18:22
CASAL DI PRINCIPE (t.p.) – Da diverso tempo si tengono delle lezioni di scacchi una volta a settimana nella biblioteca del carcere di massima sicurezza di Spoleto.
Tra i detenuti, che giocano quasi tutti i giorni per allenarsi, in questo progetto chiamato in modo vagamente provocatorio con il nome “scacchi dei narcos“, ci sono anche dei reclusi casertani, alcuni condannati per collegamenti con i Casalesi.
Il progetto va avanti grazie al lavoro del maestro di scacchi Mirko Trasciatti, che da due anni organizza un vero e proprio torneo nazionale tra reclusi.
Oltre a dare una nuova chance a chi vuole rifarsi una vita quando esce dal carcere, questa esperienza trasmette il rispetto delle regole e della legalità: è questo il presupposto del successo dell’iniziativa.
Tra i nomi di alcuni dei detenuti casertani presenti nella prigione di massima sicurezza di Spoleto, alcuni dei quali anche al 41 bis, si segnalano Giuseppe Fragnoli, Michele Fontana, il cui cugino omonimo è noto anche come o’sceriffo, e Esterino Antonucci.