“ECOCAR ha nascosto reati e magagne”. Annullata la gara per la raccolta rifiuti di SAN NICOLA LA STRADA

25 Settembre 2020 - 18:46

In calce il testo integrale della sentenza del tar Campania. Ora, l’ottimo Giulio Biondi dovrebbe comunicare all’ancor “più ottimo” fratello Franco Biondi che la gara d’appalto con un solo concorrente nel comune di CASERTA dev’essere fatta scrivendo la verità. E anche su CASAGIOVE…

CASERTA – La sentenza del Tar di Napoli che annulla il servizio di raccolta di rifiuti, appena aggiudicato ad Ecocar dal comune di San Nicola La Strada, non è importante solo per la città che ha appena confermato il sindaco Vito Marotta per i prossimi 5 anni, ma anche per la città di Casagiove, dove la società dei Deodati è entrata per lo stesso servizio lo scorso anno ma soprattutto a Caserta. Come è noto, nel comune capoluogo la Ecocar ha in proroga la raccolta dei rifiuti, circa 35 mila euro al giorno, da oltre 30 mesi, un esempio lampante di gestione folle di un servizio alla comunità.

In questi due anni e passa, l’amministrazione comunale di Caserta, con il sindaco Carlo Marino e il dirigente Franco Biondi in testa, è riuscita a far andar a gambe all’aria ben due gare per l’appalto dei rifiuti. La prima, quella del 2018, ha provocato un’inchiesta ai danni dello stesso primo cittadino, ancora indagato,

e di altri funzionari comunali, oltre che del factotum Carlo Savoia. La seconda, invece, è la meno rinomata, ma comunque raccontata da questo giornale, garetta 6mesi+6, per la quale hanno partecipato la Ecocar, esclusa per inadempienze, e la EnergetikAmbiente, anch’essa fatta fuori per problemi fiscali. Quest’ultima, giusto per rendere la situazione quasi tragicomica, è la ditta per la quale l’Antimafia ha indagato Carlo Marino. Nel frattempo si è aggiunta una terza gara per la raccolta dei rifiuti del comune di Caserta per la quale si è presentata un’unica ditta, manco a dirlo, la Ecocar.

Tornando per un attimo a San Nicola La Strada, l’architetto Giulio Biondi, fratello del dirigente al comune di Caserta (coincidenza al limite del meraviglioso), nei primi giorni d’estate firmava l’aggiudicazione per il servizio di raccolta rifiuti per 3 anni, valore 7 milioni 645.227,63 euro alla Ecocar. Ad arrivare seconda nella graduatoria di questa gara è la Dhi, altra azienda del mondo dei rifiuti che operava nel territorio comunale prima di questo bando. La Dhi, già durante una seduta della commissione di gara di inizio giugno, aveva sollevato seri dubbi su una possibile esclusione di Ecocar per dichiarazione contrastante con il DGUE, sottolineando le sentenze di condanna e la mancata dichiarazione inerente le condanne a carico del direttore tecnico della società. La Commissione, vista la richiesta della ditta concorrente, chiede chiarimenti alla Ecocar, poi ritenuti validi. E la Dhi, utilizzando un modo di dire gergale, viene mandata a comprare il sale. Così, il 30 giugno scorso, l’aggiudicazione del servizio Rifiuti finisce nelle mani di Ecocar.

Ed è qui che entra in campo il Tar. Infatti, la Dhi fa ricorso al tribunale amministrativo della Campania per chiedere l’annullamento della determina firmata da Biondi II che apre le porte di San Nicola La Strada ai Deodati. Citando le carte ufficiali, secondo la società ricorrente ci sarebbe stata la violazione dell’art.80, co.5, lett. c) e c)bis del codice degli Appalti, dei principi di buon andamento ed imparzialità, nonché l’eccesso di potere, atteso che la ECO.CAR., pur dichiarando alcune condanne e la dichiarazione di incapacità a contrattare con la PA disposta dal Tribunale penale di Catania, non avrebbe specificato né i reati né la durata della sanzione, così impedendo alla Stazione Appaltante di valutare la sussistenza del grave illecito professionale, né fatto menzione delle carenze esecutive riportate nell’esecuzione del contratto di appalto con il Comune di Caserta. Secondo la Dhi ma anche secondo i giudici della corte amministrativa regionale, se è vero come è vero che il Tar ha annullato la decisione del comune di San Nicola La Strada, bloccando, quindi, l’appalto dei Rifiuti aggiudicato alla Ecocar.

E Caserta? E Casagiove? Iniziamo con il comune che affaccia sul casello di Caserta Nord. Pare evidente che, dopo questa sentenza del Tar, sulla quale riteniamo verrà fatto ricorso al Consiglio di Stato, esiste una questione enorme di legittimità, se non legale quantomeno morale, sulla proroga che la ditta del mitico Peppe La Porchetta riceve dal comune di Casagiove. Come scritto in un articolo di diversi giorni fa che puoi leggere CLICCANDO QUI

, per il (neo)sindaco Peppe Vozza la questione Rifiuti è la prima gatta da pelare in ordine di importanza.

E ora veniamo a Caserta. Senza contare i 31 mesi di proroga che la Ecocar si porta con sé, in barba ai diversi allarmi lanciati dal presidente dell’Anac Cantone sull’utilizzo della dilazione dei contratti, nel ricorso al Tar si fa riferimento proprio al comune capoluogo e sul fatto che la società non è stato in grado di assolvere le proprie obbligazioni, costringendo, all’inizio di quest’anno, il comune di Caserta a pagare gli stipendi ai lavoratori. Adesso, quindi, che fine farà la terza gara del capoluogo per la raccolta dei rifiuti se l’unica pretendente è stata esclusa da un servizio identico a causa delle mancate informazioni date alla stazione appaltante, il comune di San Nicola, relative ai precedenti penali del direttore, di Deodati e della società?

Prima di rispondere a questa domanda, dobbiamo sottolineare due punti importanti: spetta alla Stazione Appaltante il potere di apprezzamento delle condotte dell’operatore economico che possono integrare un “grave illecito professionale”. Quindi, non parliamo di un’eliminazione di ufficio della Ecocar dalla gara, ma dovrebbe essere comunque decisa dal comune di Caserta (sic!). Però, come scritto anche dai giudici del Tar, qualsiasi condotta contraria alla legge collegata all’esercizio dell’attività professionale, è di per sé potenzialmente idonea ad incidere sul processo decisionale. Per questo motivo, l’amministrazione del comune capoluogo dovrà obbligatoriamente tener conto della storia di Ecocar, compresa anche questa sentenza di annullamento. Ci pare assurdo, inoltre, che il contratto in proroga da 31 mesi  per la raccolta dei rifiuti nel comune capoluogo possa ancora resistere dopo questa ennesima batosta.

E’ chiaro che, a nostro avviso, la storia di Ecocar a Caserta sarebbe dovuta terminare da un pezzo, ma per Franco Biondi e il sindaco Carlo Marino tutto ciò è irrilevante, un problema che non sembra esistere.

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