ECOCAR. Ma guarda un po’, sbagliato l’ABC dello sciopero. Bocciato ovviamente dalla Commissione di garanzia

25 Gennaio 2019 - 18:33

CASERTA – Riteniamo Raffaele Maietta, segretario provinciale della Fp Cigl, e Giuseppe Gravino, suo pari della Fit Cisl, due sindacalisti capaci, di lungo corso, che in questi anni sono riusciti a portare avanti le istanze degli iscritti alle loro sigle. Per questo ci sembra a dir poco strano l’errore commesso dai due rappresentanti dei lavoratori nel richiedere lo sciopero dei dipendenti della Ecocar che da diverso tempo chiedono gli stipendi dovuti.

Partiamo con ordine. Per poter usufruire del diritto allo sciopero, i lavoratori operanti nei cosiddetti servizi pubblici essenziali, tramite le sigle e i loro Rsu, devono mettere in pratica un iter semplice ma molto preciso. Prima di proclamare lo sciopero, i rappresentanti sindacali devono dichiarare lo stato di agitazione e in seguito intraprendere un tentativo di conciliazione presso la Prefettura con l’ente e l’azienda per cui operano. Queste sono le “procedure di raffreddamento” di cui spesso si sente parlare nei telegiornali o si legge sui siti web. Nel caso in cui l’incontro non andasse a buon fine, i lavoratori possono incrociare le braccia.

Semplice, no? Non molto a quanto pare. Il 9 gennaio la Fp Cigl e Fit Cisl hanno proclamato uno sciopero dei dipendenti Ecocar iscritti alle due sigle ma, incredibile ma vero, hanno dimenticato

di mettere in pratica quelle procedure di conciliazione e raffreddamento necessarie per poter indire l’astensione dei lavoratori dal servizio. Una mancanza immediatamente rilevata dalla Commissione Nazionale di Garanzia, organismo che ha il compito di disciplinare l’esercizio di questo diritto, che ha rigettato la richiesta delle due sigle.

Un errore madornale, grossolano, compiuto da due sindacalisti di esperienza come Maietta e Gravino. I due sicuramente non ci fanno una bella figura, né con i dipendenti da loro rappresentati, pronti a scendere in piazza e che invece sono dovuti tornare a lavoro colpiti da questa doccia fredda, né con i propri pari delle altre province della Campania. La non ottemperanza a una procedura come quella della conciliazione è molto grave se si pensa che è obbligatoria da molti anni ed è inconsueto che proprio chi si occupa dei lavoratori da anni possa prendere una cantonata simile. E’ come un autista di un bus che dimentica di mettere la benzina prima di partire, senza di essa non si va da nessuna parte.

Memori di questa gaffe, i rappresentanti dell’Usb, altra sigla sindacale con diversi iscritti, non tantissimi in realtà, tra i dipendenti Ecocar, ha dichiarato lo stato di agitazione per la giornata di oggi, venerdì, iniziando così le formalità per poter scioperare. Ricordandosi, immaginiamo, di sedersi al tavolo della Prefettura e esperire questa “benedetta” procedura di conciliazione.