ELEZIONI POLITICHE TRA 12 MESI. SENATO. I due collegi casertani. Ecco come si vota e dove saranno collocati, uno per uno, i 104 Comuni della provincia

5 Aprile 2022 - 12:22

CASERTA (g.g.) – Seconda ed ultima parte (CLICCA QUI PER LEGGERE LA PRIMA DEDICATA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI) del nostro breve lavoro di presentazione dei nuovi collegi elettorali per le elezioni politiche che si svolgeranno di qui ad un anno.

Oggi ci occupiamo del Senato della Repubblica che, come è noto, passerà dagli attuali 315 membri eletti a 200, in forza del referendum del 20-21 settembre 2020, che ha confermato la legge di riforma costituzionale che ha portato alla riduzione di un terzo dei parlamentari.

Mentre per la Camera la nostra regione esprime due circoscrizioni, quella di Campania 1 e di Campania 2, due collegi plurinominali per Campania 1 (Napoli e provincia) e complessivamente 7 collegi uninominali con elezione realizzata con sistema maggioritario, mentre per Campania 2 (Caserta, Salerno, Benevento, Avellino) i due collegi plurinominali previsti con ripartizione dei seggi proporzionali esprimono pure 7 collegi maggioritari, di cui due e mezzo per Caserta, al Senato i numeri, come si può ben immaginare, dato che gli eletti sono esattamente la metà rispetto a Montecitorio, sono sostanziosamente diversi.

Diversi e di più semplice lettura. La circoscrizione regionale è una sola e si chiama, ovviamente, “Campania”, contrassegnata dal numero 15.

Anche per il Senato il metodo di elezione è misto: ci sono i collegi plurinominali i cui candidati concorrono in base a un un sistema di ripartizione proporzionale, e poi ci sono i collegi uninominali in cui viene eletto il primo classificato, cioè colui in grado di conquistare almeno un voto in più dei suoi competitor.

Per Caserta, il discorso è ancora più semplice rispetto a quello relativo alla Camera. Il collegio plurinominale con ripartizione proporzionale è uno solo, e coinvolge tutti i 104 Comuni.

Essendo, infatti, i senatori la metà dei deputati, il frazionamento territoriale non necessita di una associazione tra le province come accade nell’elezione per Montecitorio, per la quale invece il collegio plurinominale proporzionale accoglie in sé le province di Caserta e di Benevento.

Stesso discorso per il collegio uninominale.

Ce n’è solo uno e coinvolge, al pari di quello plurinominale, tutti i 104 Comuni della Provincia.

In pratica, per il Senato, ci sarà una scheda contenente o una parte di scheda contenente l’elenco dei candidati della lista plurinominale proporzionale, dove i partiti si schiereranno con i loro simboli, dunque indipendentemente dall’appartenenza o dalla non appartenenza a questa o a quell’altra coalizione.

Si potrà votare sul simbolo e basta, visto che non ci sono preferenze, essendo le liste, come si suol dire, bloccate.

Se nel riparto dei seggi al partito X ne toccherà 1, sarà eletto il capolista con il numero 2 ad attendere, eventualmente, un inserimento e successiva elezione del primo nelle liste che di qui al 2021 dovranno essere fatte per le consultazioni europee, oppure nella circostanza di un passaggio a miglior vita di chi lo ha preceduto nella scelta operata dal partito.

Non si tratta di una battuta goliardica, ma di una questione che realmente attiene ad un elemento valutativo della legge elettorale: nel caso in cui il candidato risultato eletto nei collegi maggioritari uninominali dovesse perire, non sarà il secondo classificato a sostituirlo, ma si dovrà andare, così come è successo diverse volte negli ultimi 5 anni, ad una nuova consultazione, cioè alle cosiddette elezioni suppletive che, beninteso, si svolgerebbero anche in caso di epiloghi meno drammatici, cioè in caso di dimissioni (rarissimo e solo quando al deputato e al senatore arriva una nomina in cui guadagna più soldi o ha più potere) o in caso di elezione al Parlamento Europeo, anche se i partiti cercano di evitare di perdere una propria rappresentanza nei collegi maggioritari per effetto delle suppletive che spesso, com’è successo, essendo partecipate da pochissimi elettori, segnano risultati differenti, opposti a quelli registrati durante il turno ordinario, cvhe nel nostro caso si è svolto il 4 marzo 2018.

Nel caso in cui, invece, il passaggio a miglior vita, le dimissioni o una elezione al Parlamento Europeo (in questo caso molto più praticabile in quanto i partiti, con il proporzionale, possono controllare direttamente la successione) non ci sono suppletive ma è il candidato immediatamente successivo nella lista bloccata a prenderne il posto.

Pubblichiamo solo pro forma l’elenco dei Comuni ricompresi nel collegio maggioritario del Senato, dato che si tratta, come già detto, di tutti i 104 della provincia di Caserta, che disegnano non solo il collegio maggioritario, ma anche pedissequamente quello plurinominale proporzionale.