ELEZIONI REGIONALI. Da un mese sappiamo della candidatura della ginecologa Amelia Forte. Perchè non è “uscita”. Non è gossip ma fatto politico la relazione sentimentale tra lei e il suo compagno Massimo Grimaldi
12 Agosto 2020 - 20:15
SESSA AURUNCA (Gianluigi Guarino) – C’è rispetto ed esiste, quando ad interloquire sono persone di normale dignità che si rapportano le une con le altre, senza complessi di inferiorità o superiorità, senza subordinazioni emotive, insomma, orizzontalmente, la possibilità di far quadrare la intransigente e inderogabile necessità che questo giornale testimonia ogni giorno, di pubblicare tutte le notizie, ma proprio tutte, senza auto-consegnarsi mai alla limitazione invalidante dell’auto-censura, e il mantenimento di un rapporto fondato sul reciproco rispetto con il personaggio pubblico che, magari, un giorno è contento leggendo un nostro articolo e il giorno dopo lo è meno, leggendone un altro.
Yes, we can. Si può fare se esiste un gradiente rappresentato dall’intelligenza e dalla comprensione del lavoro e/o della funzione altrui. Dunque, il lavoro è il lavoro, il rapporto umano è il rapporto umano. E a CasertaCe lottiamo ogni giorno affinché non si intersichino mai perché questa terra conta troppe e troppe marchette giornalistiche ogni giorno. Marchette attive, cioè consistenti ad articoli che assomigliano a serenate più che a notizie, e marchette passive, che forse sono anche peggiori, cioè quelle già citate dell’auto-censura. Quelle notizie conosciute, concepite e, parafrasando indegnamente una grande scrittrice, quelle notizie
Per fare un esempio che il sottoscritto considera anche un fatto molto positivo. E’ capitato che CasertaCe sia venuta a conoscenza già un mese fa dell’intenzione di Massimo Grimaldi di candidare la ginecologa di Sessa Aurunca Amelia Forte. Questa notizia, sul nostro giornale non l’avete, però, mai letta. Neanche nella forma identitaria di un’onesta indiscrezione.
Ora, apparentemente, ciò sarebbe in contraddizione con tutto il ragionamento fin qui sostenuto in questo articolo. Perché, sempre in apparenza, noi siamo venuti a conoscenza di una notizia e comportandoci come si comportano alcuni magistrati, quando spesso, anzi, molto spesso, dimenticano che la Costituzione italiana, non una circolare ministeriale, non una pandetta, ma, sottolineiamo, la Costituzione italiana, rende obbligatorio l’esercizio dell’azione penale, non abbiamo attivato quello che per noi è un principio sacro, quand’anche non scritto, quand’anche non sacramentato da una legge suprema qual è una costituzione. Un principio che ci induce a pubblicare tutto, ma proprio tutto, senza fare sconti neppure a noi stessi, quello che riteniamo meritevole, dall’alto, dal basso o dal medio della nostra esperienza, di apparire su questo giornale. Ma si tratta, per l’appunto, di un’apparenza o citando un’altra canzone sempre del De Gregori che in questi giorni ci piace chiamare spesso in causa, di un falso movimento. In realtà, la notizia si era materializzata ma non poteva essere trattata in maniera onesta e corretta senza avere la certezza del fatto che il consigliere regionale uscente Massimo Grimaldi e la ginecologa Amelia Forte siano diventati compagni nella vita, cioè stiano provando ad unire i loro destini sentimentali.
Gossip? Embé? Anche se fosse, ma non è, si tratta di una categoria giornalistica degna che si esprime attraverso regole ben precise, e anche rigidamente codificate, e che ha una tradizione storica che affonda le sue radici lì, nell’ambito del giornalismo popolare di cui i quotidiani locali o, per dirla all’anglosassone, i tabloid, sono stati, ieri come oggi, quintessenza. E ora vi spieghiamo perché non è un gossip ma un problema giornalistico stra-maledettamente serio. Una cosa è affermare, infatti, che la Forte sarebbe stata candidata con Forza Italia in uno status di persona non legata sentimentalmente a Massimo Grimaldi; altra cosa è scrivere, come effettivamente scriviamo oggi, che la dottoressa Forte è, come effettivamente è, una dei candidati al consiglio regionale della Campania di Forza Italia ed è anche la compagna di Grimaldi.
Non è la stessa cosa e non è il gossip l’elemento fondamentale della situazione. La questione, invece, è politica. Una roba simile si sviluppò, in un primo tempo non compresa nell’anno 2008, successivamente, invece, compresa con tanto di scuse da noi incassate, quando rivelavamo la prima crisi matrimoniale dell’allora consigliere regionale di Forza Italia, Paolo Romano con la moglie Mina Catone.
In questo posto di trogloditi, di provinciali, in tanti finsero di indignarsi, ma, mentre lo facevano, divoravano, come solo i provinciali doc sanno fare, tipo quelli che spiavano dal buco della serratura le pene del bell’Antonio nel famoso romanzo di Vitaliano Brancati, quegli articoli su Romano e Catone con la stessa voracità che un bambino ha di consumare un barattolo di marmellata prima che la mamma entri in dispensa. Quella separazione, divenuta poi definitiva, aveva una forte incidenza politica, tutta politica, perché quella era Mina Catone, non una che “non c’entrava” con la vita pubblica di Paolo Romano. Mina Catone è la figlia di uno degli imprenditori più ricchi e potenti della provincia di Caserta che aveva in Giovanni e Nicola Cosentino i suoi fornitori fondamentali di carburanti per l’enorme flotta di tir che con l’insegna di famiglia viaggiavano e viaggiano in tutta Europa.
Qui siamo in una condizione meno incidente, anche se va detto che Amelia Forte è una professionista molto apprezzata e che gode di ottima reputazione, in grado, dunque, di dare una forte mano a Grimaldi con il voto in coppia. Una mano importante anche grazie alla mobilitazione di Giuseppe Forte, medico molto rinomato a Sessa Aurunca, papà di Amelia e già da anni legato a Massimo Grimaldi, al punto da aver vissuto pure lui sulla propria pelle la lacerazione tra i politici della zona che vanno per la maggiore, Gennaro Oliviero e lo stesso Grimaldi, e Michele Schiavone, papà dell’ormai celeberrimo Massimo, nonché re delle Rsa.
Giuseppe Forte è stato parte di questa lacerazione perché oltre ad essere coordinatore cittadino di FI a Sessa, nonché ginecologo molto importante, quand’anche in pensione, è stato direttore delle Rsa di Michele Schiavone, il quale, in maniera non certo riguardosa, lo ha messo alla porta, quando la candidatura del figlio Massimo si è disvelata. Dunque, la candidatura di Amelia Forte ha prima di tutto un connotato politico. Ma sarebbe, altre sì, ipocrita non affermare che sia anche attivata da una mozione degli affetti. Aiutati, perché no, anche dall’inossidabile attività di Giuseppe Forte il quale, dopo esser stato congedato nella maniera appena raccontata da Schiavone senior, si è risistemato a pochi chilometri di distanza senza neanche avere il grande problema di modificare la ragione sociale di riferimento, visto e considerato che oggi è il vice direttore sanitario degli “altri” Schiavone, quelli della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, peraltro solo omonimi di mister Rsa.
In conclusione, il reciproco rispetto del lavoro che facciamo e della funzione che svolgiamo, ha fatto in modo che una dinamica delicata com’è sicuramente quella collegata ad una candidatura di una compagna di sentimento, sia stata traghettata con dolcezza fino al giorno in cui, come dimostra la foto postata dalla Forte, questa candidatura viene ufficializzata a cospetto del coordinatore provinciale Giorgio Magliocca. Noi sapevamo ma non potevamo ancora scrivere. Non per riguardo a Grimaldi ma perché il connotato di una candidatura già segnata sarebbe cambiato in base all’esistenza o non esistenza di un rapporto personale tra la ginecologa e Grimaldi.
Un’ultima parola la merita Stefania Viscardo, consigliera comunale di Santa Maria Capua Vetere. Anche lei sapeva, ha sempre saputo. Ma dal primo momento, avendo creato con Grimaldi un rapporto di solida collaborazione politica, si è resa disponibile al sacrificio di tenere calda, come solo una diligente gregaria sa fare, la postazione già de facto attribuita alla ginecologa Forte.