ELEZIONI. Vi diciamo quali sono le possibilità reali di elezione per Marco Cerreto di FdI ed Amelia Forte di Forza Italia

25 Agosto 2022 - 14:21

Ovviamente (ovviamente per noi che le conosciamo), abbiamo impiegato 5 minuti per chiudere la faccenda del partito della Meloni strutturandovi tutte le combinazioni possibili, mentre per venire a capo del diabolico meccanismo messo insieme da Fulvio Martusciello, abbiamo impiegato molto più tempo. Importante tener presente che Forza Italia ha candidato per tre volte in Campania Annarita Patriarca, nel collegio uninominale sicuro di Torre del Greco, poi col numero 2 in un proporzionale e ancora col numero 4 in un altro proporzionale. In un quarto collegio, il Martu ha decontestualizzato la posizione del numero 3 Guido Milanese da quella del tre volte numero tre Tullio Ferrante, avvocato amico di Marta Fascina. Ma è la posizione della Patriarca, soprattutto la combinazione tra il suo numero due in un collegio proporzionale di Napoli e il suo  numero 4 nell’altro collegio proporzionale partenopeo, a determinare effetti decisivi sulle prospettive di elezione della professionista sessana decisamente in concorrenza con la numero 4 di Salerno Avellino Teresa Formisano

CASERTA – (g.g.) Dopo aver pubblicato tutti i nomi delle liste che si contenderanno i seggi in Parlamento nei collegi plurinominali proporzionali e uninominali maggioritari della Campania, entriamo nel vivo di una trattazione ragionata che tende anche a far capire come funzioni questa complicata legge elettorale a partire dai motivi che hanno stampato un bel sorriso sulle labbra di alcuni di questi candidati, pur non avendo ottenuto gli stessi, candidature in collegi uninominali, considerati favorevoli alla coalizione di cui fanno parte o gli agognatissimi numeri 1, cioè i posti di capilista, nei collegi plurinominali proporzionali.

Partiamo da due situazioni incardinate nella coalizione di centrodestra. Il commissario provinciale di Fratelli d’Italia Marco Cerreto corre nella lista plurinominale proporzionale di Caserta e Benevento con il numero 2. Non ha altre candidature a differenza di Giovanna Petrenga, candidata al posto di capolista nel collegio senatoriale di Caserta, Salerno, Avellino e Benevento, attestando in questo modo una evidente primazia politica nei confronti del coordinatore regionale Iannone, il quale si giocherà le elezioni nel contesto comunque favorevole, ma non certo scontato, del collegio uninominale maggioritario di Salerno.

Un riconoscimento oggettivo nei confronti della senatrice uscente di Caserta, concretizzatosi con la candidatura nel collegio uninominale maggioritario che raccoglie tutti e 104 i comuni di Terra di Lavoro, ma anche con la candidatura nell’altro collegio plurinominale proporzionale, cioè quello di Napoli, dove la Petrenga seconda solo al capolista Marcello Pera, ex presidente del Senato e infine con quella al numero  4 in una delle liste plurinominali proporzionali della Sicilia.

Insomma, la partita di Marco Cerreto si giocherà solamente  nel collegio di Caserta. Va subito sottolineato che non esiste un solo sondaggio che non dia per certo il seggio, cioè l’elezione di uno dei candidati della lista proporzionale di cui ci stiamo occupando.

Formalmente, questo seggio se lo aggiudicherà in prima battuta Marta Schifone, figlia dello storico esponente napoletano della destra a partire da quella del movimento sociale e che capeggia la lista plurinominale di Caserta e Benevento.

Ma Marta Schifone è un altro elemento su cui la Meloni sembra voler puntare anche per la dirigenza futura del partito in Campania. Per questo motivo, la Schifone si configura come la vera leader, insieme alla Petrenga, nelle candidature di Fratelli d’Italia. Oltre infatti ad essere capolista nel proporzionale nel collegio di Caserta e Benevento, la “figlia d’arte” guida anche entrambe le liste plurinominali di Napoli. Ma non finisce qui, visto che è anche candidata al maggioritario nel collegio uninominale 06 di Somma Vesuviana nella circoscrizione di Campania 1.

Nell’ipotesi, non campate in aria, che la Schifone dovesse aggiudicarsi la partita del maggioritario, lei sarebbe eletta proprio nel collegio di Somma Vesuviana al di là del fatto che scattino o meno i seggi anche nei 3 collegi plurinominali proporzionali in cui è capolista. Con la Schifone vincitrice nel collegio e ipotizzando che il seggio per Fratelli d’Italia, partito col vento in poppa, scatti a Caserta-Benevento ma anche nei due collegi di Napoli, Marco Cerreto entrerebbe a quel punto tranquillamente e diventerebbe un deputato in quel di Montecitorio.

Lo stesso accadrebbe per gli altri numeri due: Michele Schiano di Visconti, consigliere regionale e Imma Vietri.

Nel caso in cui, malauguratamente per il partito della Meloni, la Schifone non dovesse aggiudicarsi il collegio maggioritario, si creerebbe una situazione che fa rimanere ancora aperto un piccolo margine d incertezza sulle prospettive di elezione di Marco Cerreto.

Marta Schifone sarebbe sicuramente eletta a Montecitorio, ma questa legge elettorale non prevede più, come accadeva in passato, ala possibilità, da parte di chi è eletto in più collegi di optare liberamente per uno o per l’altro, ma stabilisce un criterio: a quel punto, Marta Schifone sarebbe eletta nel collegio plurinominale in cui Fratelli d’Italia ha conquistato la percentuale più bassa rispetto agli altri due in cui pure è candidata. Se il collegio in questione dovesse essere proprio quello di Caserta e Benevento, Marco Cerreto non sarebbe eletto mentre lo sarebbero Michele Schiano e Imma Vietri.

Nel caso in cui invece la percentuale più bassa fra le 3 fosse quella del cprimo ollegio plurinominale proporzionale , a rimanere a casa o meglio a rimanere “solo” consigliere regionale sarebbe Schiano mentre a Montecitorio andrebbero Marco Cerreto e Imma Vietri.

Ultimo caso: la percentuale più bassa è quella del secondo collegio plurinominale di Napoli. Marta Schifone sarebbe eletta proprio in quest’area territoriale, lasciando a casa Imma Vietri, mentre Marco Cerreto e Michele Schiano entrerebbero in Parlamento.

Capitolo Forza Italia. Esaminiamo il caso di Amelia Forte, la professionista di Sessa Aurunca, candidata al numero 4 della lista plurinominale proporzionale di Caserta-Benevento. Forza Italia si è mossa utilizzando le sue leadership nazionali e, in verità, rispettando anche la tradizione delle leadership del cuore di Berlusconi. Ciò si è tradotto nella candidatura univoca dalla coppia formata dal coordinatore nazionale Antonio Tajani e da un’altra Marta, evidentemente con diverse qualità rispetto  a quelle vantate dalla Schifone: stiamo di Marta Fascina, attuale compagna del cavaliere, il quale da parte sua fa la stessa operazione in diversi collegi plurinominali del Senato dove corre da capolista con l’attuale capogruppo a Palazzo Madama del suo partito Anna Maria Bernini.

Tajani e la Fascina sono capilista insieme in tre collegi plurinominali della Campania su 4: oltre al già citato Caserta-Benevento, ciò capita anche in quello di Salerno e Avellino e nel secondo di Napoli che raccoglie la maggior parte anche della provincia o area metropolitana che dir si voglia.

Nel primo collegio di Napoli, il posto di numero 2 – qui si vede la mano del coordinatore regionale Martusciello – è stato attribuito ad Annarita Patriarca, attuale capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia, già sindaco di Gragnano. Figlia di un vecchio esponente della corrente gavanea della DC Francesco Patriarca, per gli amici e non solo “Ciccio ‘a promessa”, ed ex moglie dell’ex sindaco di San Cipriano d’Aversa Enrico Martinelli.

Sempre Tajani e la Fascina sono stati candidati anche nell’uninominale maggioritario, in due collegi che il centrodestra ritiene blindati: Tajani, nel Lazio, nel collegio di Velletri, la Fascina in Sicilia, nel collegio di Marsala. Se entrambi dovessero rispettare il pronostico della vigilia, diventerebbero il primo il deputato di Velletri e di tutti gli altri comuni della provincia di Roma che di questo collegio fanno parte, la seconda la deputata del collegio di Marsala.

A quel punto si aprirebbe la partita degli eletti al proporzionale. Qui, a differenza di quello che succede per Fratelli d’Italia, non si può dire con certezza che il seggio scatterà in ognuno dei 4 collegi plurinominali proporzionali. Stando però alle stime effettuate dalla Noto Sondaggi di Antonio Noto, quello di Caserta e Benevento sarebbe al momento il collegio più forte, con un consenso per Forza Italia stimato attorno al 13%.

Detto questo, qui il discorso diventa ancora più complesso di quello precedente nel momento in cui ragioniamo sulle possibilità di Amelia Forte. Prima di lei, infatti, c’è il numero 3 che si chiama Tullio Ferrante, avvocato di Portici, trapiantato a Roma e, a quanto pare, molto amico di Marta Fascina.

E in effetti, qualcuno di importante, Ferante lo deve conoscere dentro a Forza Italia, visto e considerato che in tre collegi su 4, lui è il capolista virtuale, essendo stato posizionato al numero 3, cioè sotto a Tajaani e alla citata Marta Fascina.

Precisamente, Tullio Ferrante è numero 3, come detto nel collegio di Caserta e Benevento e anche nei collegi di Salerno, Avellino e nel secondo collegio proporzionale di Napoli, quello che mette insieme alcune parti della città con la provincia.

Nel primo collegio di Napoli invece, al numero 3 si candida Guido Milanese, 71enne, solo omonimo di quel Marco Milanese, consigliere politico dell’allora potentissimo ministro Giulio Tremonti e finito nella bufera di pesanti inchieste giudiziarie che lo toccarono particolarmente anche nella veste di ufficiale della guardia di finanza in pensione.

Guido Milanese, invece è un medico in pensione, in passato primario al reparto psichiatria dell’ospedale Roccadaspide, con trascorsi di parlamentare di Forza Italia e del Pdl.

Si dovrà vedere prima di tutto in quale collegio o in quali collegi scatteranno i seggi per Forza Italia. Ipotizziamo che le stime di Noto siano valide e che il collegio di Caserta e Benevento esprima un seggio. A quel punto, Amelia Forte sarebbe sicuramente eletta, visto che essendo il suo collegio quello più forte in termini percentuali, bisognerebbe andare a cercare quale tra i due collegi di Avellino e Salerno e di Napoli e provincia sia invece il più debole, in modo da piazzare lì, eventualmente, l’elezione di Tullio Ferrante.

La partita per Amelia Forte si gioca dunque nel perimetro di 3 collegi su 4, dove Ferrante, invece, non è candidato ed è candidato Guido Milanese, occorrerà affinchè quest’ultimo sia eletto, che il seggio scatti precisamente lì a Napoli città, in modo che lo psichiatra vada a beneficiare della vittoria nei collegi maggioritari del capolista Antoni Tajani e della numero due Marta Fascina.

Qualora invece a Caserta e Benevento scattasse il seggio a Forza Italia ma con una percentuale inferiore a quella degli altri due collegi di Avellino e Salerno e di Napoli 2 in cui è candidato Ferrante, la Forte non sarebbe eletta, volendo il Ferrante optare per Caserta-Benevento, lasciando spazio a quel punto ai numero 4 di Avellino-Salerno e Napoli 2 che sono Annarita Patriarca che è anche numero 2 nel collegio plurinominale in Napoli città, ma è anche la candidata della coalizione di centrodestra nel collegio uninominale maggioritario nel collegio di Torre del Greco, anche questo considerato blindatissimo, il che aprirebbe la strada, in un’alchimia infernale che solo Fulvietto Martusciello poteva mettere a punto, ad un salvataggio quasi sicuro di Tullio Ferrante anche se le cose dovessero andare male per Forza Italia nei vari collegi proporzionali, ma offrirebbe qualche chances, bloccando però ogni prospettiva di un utilizzo del numero 4 nel collegio plurinominale di Napoli 2, visto che questa postazione è occupata proprio dalla Patriarca, ed è quasi impossibile che venga utilizzata, seppur come estrema ratio dalla stessa.

Per non ingarbugliare il discorso ancor di più, vi diciamo che Amelia Forte sarà deputata se scatterà il seggio nel collegio plurinominale di Caserta e Benevento. L’unico impedimento per lei potrebbe essere costituito dall’ipotesi limite, al confine dell’impossibile e che non viene prevista dalle stime di Noto, che il seggio possa scattare contemporaneamente in tutti e tre i collegi in cui Ferrante è candidato, proprio al numero 3, e che Caserta Benevento sia, da un lato, in grado di esprimere un eletto, dall’altro lato, di fronte ad un exploit al di là del 20%  che, ripetiamo, non è previsto in alcun sondaggio e in alcuna stima, di Forza Italia, vada sotto alle percentuali raccolte sempre da Forza Italia nei collegi di Salerno Avellino e di Napoli 2, cioè ripetiamo in quelli dell’avvocato molto stimato dalla Fascina.

A dire il vero, per essere precisi, la Forte entrerebbe qualora in ogni caso il collegio di Caserta Benevento riuscisse ad esprimere una percentuale superiore a quella di Avellino e Salerno, visto e considerato che il collegio di Napoli 2 non è in partita. Nel caso in cui fosse, infatti, il peggiore dei tre, ma comunque in grado di esprimere un seggio, lì sarebbe eletto Tullio Ferrante e gli eventuali seggi assegnati a Caserta Benevento e Avellino Salerno andrebbero ad Amelia Forte numero 4 qui da noi e a  Teresa Formisano al numero 4 di Avellino Salerno.

Nel caso in cui Napoli 2 non esprimesse la peggiore percentuale, bisognerà vedere in quale degli altri due collegi scatterà l’elezione di Tullio Ferrante. Scatterà a Caserta se la percentuale di questo collegio sarà inferiore a quella di Avellino e Salerno, mentre scatterebbe, ritornando al discorso iniziale, ad Avellino Salerno a favore di Teresa Formisano, qualora la percentuale di Caserta Benevento fosse, fermo restando l’attribuzione del seggio, la peggiore delle 3. Scattando ad Avellino Salerno o a Caserta Benevento, Ferrante potrebbe lasciare un posto libero in Napoli 2. Ma lì al numero 4 c’è la Patriarca la quale deputata ci diventerà quasi sicuramente grazie al collegio maggioritario di Somma Vesuviana o grazie al numero 2 garantitole nel primo collegio plurinominale di Napoli.

A questo punto bisognerà vedere tra gli altri due collegi superstiti quale sarà quello con la percentuale inferiore. Per cui, se sarà Caserta scatterà la Formisano, perché Ferrante necessariamente sarà eletto qui da noi, se sarà Avellino Salerno, Ferrante scatterà lì e la Forte sarà a sua volta eletta.

In sintesi, diciamo che se Forza Italia eleggerà un suo deputato nel collegio plurinominale di Caserta e Benevento, Amelia Forte, al 90% sarà eletta nel gioco delle percentuali di questi tre collegi a cui, il diabolico Martusciello ha aggiunto anche la variabile di un numero 4 attribuito ad una candidata, la Patriarca, che quel numero 4 non lo metterà in concorrenza con i numeri 4 di Amelia Forte e di Teresa Formisano.

Abbiamo cercato di essere più chiari possibili, nel meccanismo infernale messo in opera dal combinato tra la complessità di questa legge elettorale e le attitudini diaboliche, che ben conosciamo, di Fulvio Martusciello.