Esce dal carcere la moglie del ras. E’ ai domiciliari a MADDALONI
28 Gennaio 2020 - 18:45
MADDALONI – E’ stata scarcerata Caterina Di Vico, la moglie del ras Angelo De Matteo, condannata a 15 anni di reclusione. Era detenuta ininterrottamente dal 2012. La donna ha ottenuto la detenzione ai domiciliari a Maddaloni dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli. Era finita in carcere perchè considerata elemento di spicco del clan Belforte di Marcianise, nell’ambito dell’operazione Officina del crimine.
“Le indagini – si legge nel comunicato diramato nel giorno dell’esecuzione dell’ordinanza – traevano spunto da un tentativo di estorsione perpetrato dagli emissari del clan Belforte in danno di un imprenditore edile, che aveva avviato nel capoluogo un cantiere per la realizzazione di abitazioni ad uso civile. L’immediata identificazione di uno dei responsabili, Massimo Belgiorno, classe’77 di Caserta, e le successive attività investigative hanno permesso di documentare lo svolgimento, all’interno dell’officina meccanica da questi gestita in San Nicola la Strada, di veri summit operativi di camorra, nel corso dei quali sono state accuratamente pianificate le attività estorsive condotte sul territorio, poi riscontrate dal sequestro del “libro mastro” in cui erano annotati i nominativi degli imprenditori vessati e le quote che essi dovevano pagare al clan.”
“Contestualmente veniva ricostruito – proseguiva la nota – l’organigramma di una parallela e articolata organizzazione dedita al traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti del tipo cocaina, crack e hashish, acquistati tramite esponenti del clan MAZZARELLA di S. Giorgio a Cremano. La vendita al minuto dello stupefacente era affidata a piccoli gruppi autonomi, a cui erano assegnate determinate e strategiche “aree di competenza”, con relativo pagamento mensile di una tangente sui ricavi ai referenti dei BELFORTE tra i quali Gaetano Piccolo, detto Tavernello, Antonio Della Ventura, alias O’ Cuniglio, referente dei Mazzacane a Caserta, Antonio Della Ventura, alias Carusone e, dopo il loro arresto, Fulvio Della Ventura e Concetta Buonocore, rispettivamente figlio e moglie di Antonio Della Ventura, e lo stesso Massimo Belgiorno, poi divenuto collaboratore di giustizia. 7 persone furono arrestate.