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Dopo anni la sentenza per le estorsioni ad una nota famiglia di GRAZZANISE: ecco a quanto sono stati condannati i Casalesi Salvatore Nobis e Carlo Cristiano

11 Maggio 2021 - 18:49

GRAZZANISE – (tp) E’ stata emessa la sentenza nei confronti di due importanti esponenti del clan dei casalesi, Salvatore Nobis, detto “Scintilla”, per anni tra i più vicini e affidabili ras di Michele Zagaria, e per Carlo Cristiano. Accusati del reato di estorsione, naturalmente collegato all’associazione a delinquere di stampo camorristico, i giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere a conclusione del processo col rito ordinario hanno condannato entrambi: Salvatore Nobis a otto anni di reclusione, Carlo Cristiano a cinque anni. In sostanza, il collegio giudicante ha dato il 50% di quanto chiesto, in sede di requisitoria, dal pubblico ministero della Dda che aveva invocato 16 anni di reclusione per Nobis e dieci per Carlo Cristiano.
La vicenda, da noi più volte trattata è relativa alle estorsioni subite dalla famiglia Bortone di Grazzanise, che ha confermato, durante il dibattimento, con la testimonianza di qualche suo componente, di aver subito richieste estorsive.
In quest’inchiesta c’era anche un esponente del clan dei casalesi locale, cioè il capozona di Grazzanise Alfonso Cacciapuoti e, insieme a un suo fiancheggiatore storico cioè Santamaria. Per loro, oggi, nessuna sentenza, avendola incassata già da tempo, dato che hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato.
Nel collegio difensivo gli avvocati Paolo Caterino ed Angelo Raucci per Nobis e l’avvocato Rocco Trombetti per Cristiano.