Ex Jabil, Articolo Uno Caserta: “Una storia vergognosa. Si gioca con la vita delle persone”
7 Settembre 2021 - 18:34
Una storia paradossale quella accaduta a 23 lavoratori ex Jabil che dovevano essere impiegati a tempo pieno ed indeterminato da una società sarda in uno stabilimento in loco. Dal 25 maggio 2020, data di assunzione dei 23 lavoratori da parte del Gruppo Orefice, che produce gruppi elettrogeni, i dipendenti non hanno, in sostanza, mai lavorato. Tutti i lavoratori interessati, infatti, sono stati unilateralmente posti, prima, in ferie e, poi, in cassa integrazione. Tra promesse non mantenute, impegni presi in sedi istituzionali alla presenza delle massime autorità del governo nazionale e regionale, e dopo aver incassato ingenti somme elargite dalla Jabil per incentivare l’uscita e la ricollocazione degli ex dipendenti, ieri l’ennesimo colpo di teatro. La società Orefice ha disposto il trasferimento di tutti i 23 lavoratori da Marcianise in Sardegna, comunicando la chiusura del sito campano, in realtà mai effettivamente funzionante.
“Siamo all’arroganza senza freni da parte di gruppi imprenditoriali spregiudicati che giocano con la vita delle persone e delle loro famiglie”. Così Alessandro Tartaglione e Roberto Iavarone,