Fatture false per l’uomo del clan, ma per i giudici è innocente: assolto imprenditore casertano
16 Novembre 2023 - 09:40
CASAPESENNA (g.v.) – Il 45enne M.C., imprenditore casertano da anni trapiantato a Modena era accusato di aver messo in contabilità fatture false, emesse dalla società edilizia che, da accertamenti della procura, era ritenuta un’impresa cartiera riconducibile a Vincenzo Ferri, considerato quale amministratore di fatto della ditta, indagato e sotto processo anche per altri fatti.
A seguito di indagini della Guardia di Finanza di Aversa e di Modena si accertava che fittiziamente la edilizia aveva emesso fatture per operazioni inesistenti fatture riportate in contabilità da parte della società modenese riconducibile all’imprenditore, casapennnese di origine, ma trasferitosi in Emilia da anni.
Il giudice monocratico, dopo una lunga attività dibattimentale, ha assolto l’imprenditore di Casapesenna perché il fatto non sussiste.
La difesa è riuscita a smontare le tesi dell’accusa, dimostrando che trattandosi di lavori pubblici gli stessi erano stati contabilizzati anche da parte dell’ ente appaltante e pagati poiché effettivamente realizzati.
I materiali fatturato erano stati effettivamente utilizzati per i lavori che trattandosi di lavori pubblici avevano subito anche L’ accertamento da parte della stazione appaltante prima di essere liquidati.
M. C., 45enne, è stato difeso dall’avvocato Ferdinando Letizia.
Ferri ad oggi è sotto processo per concorso esterno proprio perché ritenuto responsabile, secondo l’accusa, di aver costruito il meccanismo delle false fatture per riciclare soldi destinati al clan.