Ferro & CAMORRA. 8 MISURE CAUTELARI. Ecco il nome dell’azienda coinvolta e come avveniva lo sversamento illegale con incasso di una montagna di quattrini

16 Settembre 2020 - 11:55

SAN TAMMARO – All’esito dell’indagine, denominata dagli inquirenti ‘Dirty iron’, relativa all’illecito smaltimento di rifiuti speciali, coordinata dalla Dda di Napoli, oggi i carabinieri del comando per la tutela ambientale hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di 8 misure cautelari personali e al decreto di sequestro preventivo, disposti dal gip, di un opificio industriale e di 2 automezzi. La Dda di Napoli procede per i reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, associazione per delinquere, falso, gestione illecita di rifiuti, ipotizzati, nella fase delle indagini a vario titolo, nei confronti dei titolari e operai di un’azienda di San Tammaro. I provvedimenti traggono origine da una complessa attività investigativa, delegata dalla Dda di Napoli ai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Caserta, che ha consentito di documentare la commissione di una serie di condotte aventi a oggetto lo smaltimento illecito di ingenti quantitativi di rifiuti ferrosi, all’interno di un impianto di stoccaggio, gestito dalla società Sider recuperi s.r.l. di San Tammaro.

I rifiuti, una volta transitati per l’impianto di stoccaggio, venivano ‘ripuliti’ e ‘regolarizzati documentalmente’. Sono stati acquisiti, nella fase delle investigazioni, presso l’impianto, fatture e formulari di identificazione del rifiuto, apparsi redatti ad hoc, in quanto riportanti false indicazioni sulla reale provenienza e trasporto dei rifiuti ferrosi e i quantitativi effettivamente incamerati. I molteplici servizi di pedinamento realizzati dai militari del Noe hanno rilevato numerosi conferimenti di rottami ferrosi, non ufficiali, da parte di piccole imprese, e con automezzi peraltro sprovvisti delle necessarie autorizzazioni al trasporto dei rifiuti. L’attività ha visto il coinvolgimento dell’intero management della Sider recuperi s.r.l., che, in tal senso, avrebbe costituito una ben organizzata associazione a delinquere, avente scopo lo smaltimento illecito dei rifiuti ferrosi, stimato in centinaia di tonnellate, con conseguenti illeciti proventi pari, nel periodo monitorato, a circa 175.000 euro.

Il gip, nel contesto delle motivazioni a supporto del provvedimento cautelare, con riferimento alla continuità della condotta, sottolinea come la Sider opera principalmente “come non può” e solo occasionalmente “come può”, in quanto le dinamiche criminali non erano isolate. Contestualmente all’applicazione delle misure cautelari personali, il Noe di Caserta ha proceduto al sequestro dell’impianto della Sider recuperi s.r.l. e di 2 autocarri con i quali venivano effettuati gli illeciti conferimenti, per un valore stimato di circa 1.000.000 di euro. Su disposizione dell’autorità giudiziaria i cespiti sono stati affidati a un amministratore giudiziario.