Finito il tormentone del consigliere regionale Marco Nonno: Gennaro Oliviero si è convinto e venerdì il consiglio ne dichiarerà la decadenza definitiva
12 Luglio 2023 - 18:01
Al suo posto subentrerà nel gruppo di Fratelli d’Italia, in pianta stabile e non solo temporaneamente, come è successo nell’ultimo anno, Cosimo Amente.
CASERTA (g.g.) Fortunatamente stavolta non abbiamo bisogno di scrivere un articolo lungo, anzi lunghissimo, fluviale, così come è successo nelle tre occasioni in cui ci siamo occupati del caso del consigliere regionale Marco Nonno che, come è noto, ha subito una condanna definitiva e inappellabile a due anni di reclusione per i reati di danneggiamento e di resistenza a pubblico ufficiale, compiuti in concorso con altri.
Una condizione che, in tutta evidenza, integra la previsione chiara della legge Severino, la quale asserisce che, in caso di condanne definitive a pene non inferiori ai due anni, scatta la decadenza dei consiglieri regionali, dei consiglieri provinciali, di quelli comunali, dei sindaci, ecc.
Su questa vicenda abbiamo scritto almeno 400 righe, seguendo rigorosamente il solco delle normative vigenti e dimostrando che tutti i traccheggiamenti, probabilmente suggeriti anche dal Governatore Vincenzo De Luca, il quale forse sperava di aggregare in futuro un Marco Nonno, pronto a lasciare il partito di Fratelli d’Italia, che ha preso invece doverosamente le distanze da lui. D’altronde, si sa che De Luca non scarta l’ipotesi di essere il terzo candidato in alternativa sia a quello di centrodestra sia a quello di centrosinistra, alle prossime elezioni regionali. In questo caso, altro che 3 o 4 o anche 5 liste civiche, alla Zannini o alla Giosy Romano. Ne occorrerebbero almeno 10. E il governatore dovrebbe quindi raccattare tutto il raccattabile. Solo in questo modo può essere spiegato il fatto che una cosa che noi definiamo chiarissima da più di due mesi a questa parte, è stata invece tenuta in vita fino ad oggi dal Consiglio regionale , che si è fatto irretire dalle stravaganti tesi degli avvocati di Marco Nonno, per i quali il fatto che la Cassazione avesse annullato la sentenza di assoluzione per il reato più grave di devastazione (in primo grado Nonno è stato condannato a 8 anni e mezzo e nonostante questo, Fratelli d’Italia lo ha candidato alle elezioni regionali del 2020) potesse inficiare il giudicato definitivo, con condanna a due anni, per gli altri due reati contestati, cioè quello di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
Per carità, CasertaCe è un giornale normale, ma anche stavolta siamo stati fortunati e il presidente del corte di Appello di Napoli ha detto, rispondendo ad un quesito postogli, a nostro avviso inutilmente, dal presidente Oliviero, quello che abbiamo sempre sostenuto nei nostri articoli: i ricorsi in Cassazione sono stati due e sono stati distinti e separati tra loro. Nessuna connessione giuridica. Sono stati esaminati e giudicati nell’ambito dello stesso dispositivo solo per ragioni di comodità processuale. Ma l’annullamento dell’assoluzione per il reato più grave è una cosa, e dovrà definirsi in un nuovo processo di Appello. Tutt’altra cosa, dato che in questo caso il ricorso lo ha presentato, per altro, la difesa di Marco Nonno, mentre quello dell’assoluzione presentato dalla Procura generale della corte di Appello, è il verdetto sui reati di danneggiamenti e resistenza. Una sentenza, questa, che ha sancito addirittura l’inammissibilità del ricorso presentato dai difensori e conseguentemente il passaggio in giudicato della stessa e quindi dei due anni di reclusione che attivano la decadenza della carica di consigliere regionale ai sensi della legge Severino.
Potremmo dire: meglio tardi che mai. E allora, stamattina, al termine dell’ennesima riunione della giunta per le elezioni del consiglio regionale della Campania, è stato deciso di ampliare l’ordine del giorno della seduta del consiglio, fissata per dopodomani, venerdì 14 luglio, con il seguente punto inserito proprio all’inizio del citato Ordine del giorno: “Presa d’atto. Surroga di consigliere regionale”. Presa d’atto, dunque, della decadenza e surroga in modo che l’attuale consigliere regionale di Fdi Cosimo Amente ricoprirà la sua carica in maniera definitiva e non solo come successo nell’ultimo anno, in quanto surrogante temporaneo in funzione del provvedimento di sospensione, erogato a Marco Nonno sempre ai sensi della Severino, in occasione della stessa condanna a due anni per danneggiamento e resistenza emessa dalla corte di appello di Napoli e poi inutilmente impugnata dai difensori che hanno impattato contro una dichiarazione di inammissibilità di questa impugnazione, messa nera su bianco dalla Cassazione.
Per la cronaca, a dimostrazione di quello che abbiamo scritto all’inizio, va rimarcato che, sono stati 4 i componenti della giunta per le elezioni che stamattina si sono astenuti. Si tratta proprio dei due deluchiani Carmine Nocerino, presidente dl gruppo De luca, del salernitano Savastano, di Valeria Ciarrambino che probabilmente ha dimenticato di quando il sempre variopinto governatore la definiva espressamente “la chiattona” e , infine, Severino Nappi, leghista sulla carta ma appartenente a quel gruppo trasversale, di cui abbiamo scritto anche in occasione di un vicenda dell’Asi di Caserta (clikka e leggi) capitanata da Edmondo Cirielli e partecipato da Michele Schiano e (simpatizzato) dal sempre duttile Giovanni Zannini. Al contrario hanno votato a favore della decadenza il presidente del Consiglio, Gennaro Oliviero, la vice presidente del consiglio, Loredana Raia, il consigliere regionale del Pd doc ( di quel Pd oggi schifato da De Luca), Massimiliano Manfredi, fratello del sindaco di Napoli, il consigliere casertano regionale di Fdi Alfonso Piscitelli, che ha dato dunque una chiara dimostrazione della linea del partito concordata con il partito nazionale. Al contrario l’altro consigliere che pure fa parte della giunta per le elezioni, il salernitano Nunzio Carpentieri ha marcato visita facendo parte il medesimo della già citata area di Cirielli, Nappi e compagnia. Anche a favore ha votato il questore alle Finanza Andrea Volpe, del gruppo Psi-Campania Libera. Altra assenza di rilievo quella del questore casertano del consiglio regionale Massimo Grimaldi, dei riformisti e dei moderati, il quale diciamocela tutta, ha fatto il tifo, nonostante noi gli avessimo spiegato che non c’era trippa per gatti, per la causa di Marco Nonno, forse in ragione di una candidatura nel partito di Fdi alle prossime europee.
Voto favorevole, infine, per Salvatore Aversano di Più Europa, per Felice di Maiolo del gruppo misto, per Pasquale di Fenza di Azione e del segretario del consiglio regionale Fulvio Frezza.