GLI EQUILIBRI DEL CLAN. Quella riunione nel garage in cui ai pusher fu detto: ora non comandano più Bruno e Pontillo ma i fratelli Letizia

7 Giugno 2018 - 11:42

MARCIANISE – Che il gruppo camorristico che ha gestito il grande traffico degli stupefacenti sulla direttrice Marcianise-Caserta-Maddaloni avesse un’organizzazione di tipo gerarchico non casuale e non confusa, è dimostrato dal fatto che con l’arresto di Aniello Bruno avvenuto il 12 dicembre 2014, i fratelli Primo e Salvatore Letizia non hanno alcuna intenzione di riconoscere la leadership di Giovanni Pontillo.

E lo dicono chiaramente, convocando una riunione alla quale partecipano tutti i pusher di Pontillo per avvertirli che da quel momento in poi avrebbero preso ordini da loro e non più dal patrigno di Aniello Bruno. I Letizia non parteciparono fisicamente all’incontro ma vi mandarono come delegato Amedeo Belvisto detto Gennaro.

Il racconto dei contenuti della riunione viene fatto da Orsola Civitarese detta Anna al marito Pasquale Lasco, aggiungendo anche che non tutti i pusher hanno obbedito senza far problemi e che nella riunione non sono mancati attimi di tensione proprio per questi dinieghi a passare sotto al comando dei Letizia. Al riguardo il più riottoso si mostrava Giuseppe Grillo, al quale i nuovi capi avrebbero voluto infliggere una punizione fisica.

E allora vedete che si va a ritrovare il meccanismo dei capi cioè Aniello Bruno, che quando vengono arrestati, devono essere sostituiti da appartenenti a quel primo gruppo esaminato nella ordinanza nel capo A (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO)

mentre tutti gli altri cioè i sottocapi coordinatori e i pusher dovevano adeguarsi ed adattarsi senza nutrire ulteriori soverchie ambizioni di crescita.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLO STRALCIO DELL’ORDINANZA