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I GUSTI SESSUALI FINISCONO IN TRIBUNALE. Parla il 38enne di MARCIANISE accusato dall’ex moglie: “Non era violenza, ma sesso estremo. Ecco cosa le piaceva”

27 Giugno 2022 - 19:39

S/ Una storia dai risvolti particolari che, per necessità difensive, ha visto entrare il processo in camera da letto

MARCIANISE – È accusato di maltrattamenti, lesioni personali aggravate, violenza privata, violenza sessuale e sequestro di persona il trentottenne ex pugile e operaio edile di Marcianise che oggi ha parlato nel corso dell’udienza tenutasi presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Grande accusatrice dell’uomo è proprio l’ex moglie, la cui denuncia ha portato all’arresto dell’uomo nel settembre scorso.

Ha negato ogni capo di imputazione il trentottenne, dichiarando che quei segni sul corpo causati da morsi, schiaffi, facevano parte di rapporti sessuali definiti semplicemente “molto spinti” proprio dall’operaio sotto processo.

E durante l’udienza sono entrati nella storia tutti i particolari dei momenti intimi della coppia, cioè le pratiche sessuali consensuali che andrebbero a spiegare i segni sul corpo della donna. Avremmo potuto riportare tutto il racconto, ma ci fermiamo ai concetti che andrebbe a motivare la tesi difensiva dell’uomo, cioè che le conseguenze fisiche, lividi ed escoriazioni, non erano state causate da atti di prevaricazione.

L’uomo, tra l’altro, aggiunto che lui e la sua accusatrice hanno continuato a vedersi anche durante gli arresti domiciliari, “lei ha una ossessione sessuale nei miei confronti“, ha aggiunto.

Nel corso dell’udienza inoltre è emerso che l’ex moglie inviava la lettera in carcere nelle quali raccontava un progetto per vivere insieme.