IL DOCUMENTO ESCLUSIVO. MARCIANISE. Primo Letizia: “Vi racconto quando ha guardato negli occhi e ho parlato con l’assassino dei miei genitori”

10 Gennaio 2020 - 18:00

MARCIANISE – Dell’omicidio dei genitori di Primo Letizia, avvenuto il 10 aprile 1997, si sa quasi tutto. Riassumendo: Domenico Belforte aveva deciso di eliminare Giovanna Breda, poiché ritenuta confidente dei carabinieri, mentre Biagio Letizia veniva ammazzato perché si era rifiutato di ucciderla. Si conoscono i mandanti e gli esecutori. Ma quello che non si sa è che l’orfano Letizia e Pasquale Cirillo, uno dei killer prescelti per l’omicidio, si incontrarono. Un faccia a faccia che lo stesso Primo Letizia racconta agli inquirenti in un passaggio, in un passaggio dei primi verbali degli interrogatori dell’uomo, da poco divenuto collaboratore di giustizia.

Primo Letizia, prima di quel giorno del 2012, aveva già visto altre volte Pasquale Cirillo, ne conosceva il volto, conosceva il volto dell’uomo che materialmente pose fine all’esistenza del padre Biagio e della madre. Primo Letizia, quindi, quando si trova nella cella numero 3 del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in attesa del processo sull’inchiesta riguardante il clan Ligato/Lubrano, la stessa cella dove sta aspettando di essere giudicato Pasquale Cirillo, sa chi si trova di fronte. Cirillo, in quegli attimi, aspettava anche lui l’inizio del dibattimento, quello sull’omicidio dei genitori di Letizia. Sbianca Pasquale Cirillo, secondo il racconto di Primo Letizia, quando questi si presenta come il figlio di Biagio Letizia e Giovanna Breda. Sbianca per paura di un’improvvisa e post-datata vendetta. Ma Letizia, come spiega agli inquirenti, non ha intenzione di rivalsa su Cirillo ma dice la sua al killer, cioè che la morte della madre era stato un errore, perché Giovanna Breda era stata esterna al clan. Qui, Cirillo, risponde a Letizia, spiegandogli quello che ormai tutti sanno: a volere la morte di entrambi era stato Domenico Belforte. Giovanna Breda era stata colpevole, secondo il boss, di aver raccontato in maniera confidenziale al suo amante, un carabiniere dettagli

che avrebbero poi portato all’arresto di un uomo dei Belforte. Biagio Letizia, invece, fu reo di non aver voluto punire sua moglie, probabilmente perché non credeva a questa versione raccontategli. Pasquale Cirillo, però, aggiunge un altra cosa. Lui, killer del clan consumato, tra i rimorsi che si porta con sé rivela che la morte della madre di Primo Letizia è uno di questi, secondo solo alla morte di due innocenti nella strage della pastificio Russo.

Sarà poi Antonio Letizia, cugino di Primo, a provare a controbattere allo strapotere dei Belforte. Infatti, racconta il figlio di Biagio Letizia e Giovanna Breda. Il cugino Antonio avrebbe fatto di tutto per chiedere e ottenere gli arresti domiciliati in una clinica terapeutica. Ed è lì, esattamente dalla Puglia, che Antonio Letizia avrebbe iniziato l’opera di ricostruzione del clan.