IL PECCATO ORIGINALE. Ecco come gli Schiavone e i Bidognetti si divisero la torta dei cartelloni pubblicitari
7 Agosto 2019 - 11:43

CASAL DI PRINCIPE – Sono i pentiti i primi a raccontare dell’affare dei cartelloni pubblicitari del clan dei casalesi, accusando Mario Iavarazzo. Si tratta di Raffaele Maiello, Salvatore Caterino, Luigi D’Ambrosio, Salvatore Ianuario e Giampiero Siciliano.
Tutti hanno detto che la Publione di Iavarazzo operava per conto del clan dei casalesi. Ma la storia dell‘affaire della pubblicitĂ in provincia di Caserta, la fornisce Giampiero Siciliano, le cui propalazioni pubblichiamo in calce a questo articolo.
Siciliano dice che, fino al 2007, la gestione della cartellonistica pubblicitaria era in mano alla societĂ Esse.Gi Consulting di Eduardo Cecere. I Casalesi “avevano incaricato Silvio BORRATA di svolgere una attivitĂ che possiamo definire propedeutica – racconta il pentito – per acquisire il regime di monopolio tale attivitĂ . Il BORRATA avrebbe dovuto (…), attraverso vere e proprie imposizioni eliminare tutta la concorrenza offriva in quel momento in provincia di Caserta, in modo tale che qualsiasi cliente che voleva far affiggere dei poster pubblicitari su tale territorio, doveva necessariamente rivolgersi ad una societĂ riconducibile al clan dei Casalesi, societĂ che era appunto la Esse.Gi.Consulting.”
Erano le famiglie Schiavone e Bidognetti ad interessarsi di questo settore. Gli Schiavone avevano come riferimenti Mario Iavarazzo e Giuseppe Manna, mentre i Bidognetti si facevano “rappresentare” dal citato Silvio Borrata e da Ciccio Letizia.
Ad un certo punto, però, interviene l’autoritĂ giudiziaria e scompagina i progetti del clan dei casalesi. Infatti gli arresti di Borrata, Manna, Cecere, ed altri eseguiti nel 2007, provocano una spartizione dei cartelloni, almeno secondo il racconto (poi riscontrato dagli inquirenti) del collaboratore Siciliano: “Prima di questi arresti, la Esse.Gi Consulting gestiva perchĂŠ proprietaria, circa 300 tabelloni pubblicitari, nellâinteresse di entrambe le famiglie dei casalesi. DOPO LâARRESTO O MEGLIO DOPO LA SCARCERAZIONE DI BORRATA SILVIO VI FU UNA FORMALE DIVISIONE DEI CARTELLONI PUBBLICITARI TRA LE DUE FAMIGLIE, NEL SENSO CHE LA FAMIGLIA SCHIAVONE,
Il dettaglio lo leggete nelle dichiarazioni pubblicate qui in calce.
QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA
Infine Siciliano Gianpiero conferma il narrato degli altri propalanti, raccontando come IavarazzoMario gestiva il settore della pubblicità , voluto dalle famiglie di Schiavone e Bidognetti, che poi nel 2007 avevano diviso i propri interessi.
Siciliano Giampiero,dunque, Â si sofferma sul ruolo svolto da anni per conto del clan da Iavarazzo Mario nel settore della pubblicitĂ come giĂ aveva raccontato precdentemente (cfr. verbali del 25.9.2008 e del 19.3.2009).Questi riferiva che lâaffare in argomento era stato originariamente gestito unitariamente dalle due principali famiglie del clan, Schiavone e Bidognetti, che avevano poi, nel 2007, diviso i propri interessi.
Riscontrano le suddette dichiarazioni gli accertamenti di PG; ed invero il19 luglio 2007, come detto,  venivano tratti in arresto Manno Giuseppe  ed altri per il delitto di illecita concorrenza con minaccia e violenza e lesioni personali, reati aggravati da finalità e metodi mafiosi (il procedimento è stato definito con sentenza passata in giudicato n. 1652/11 del Tribunale di S. Maria Capua Vetere nel procedimento 13516/2007 R.g.n.r.).
E proprio nella suddetta sentenza che sono state individuate le modalitĂ estorsive, risalenti a circa dodici anni orsono e di illecita concorrenza in danno delle societĂ proprietarie di impianti pubblicitari nel territorio agro aversano (es. REXs.r.l. gestita da MANCINI Giuseppe, Manna PubblicitĂ ed altri) mediante lâutilizzo delle societĂ ESSE.GI Consultings.r.l.ed Officina Designers.r.l., questâultima direttamente riconducibile alla famiglia Manno (i riferimenti alle vicende societarie delle due imprese sono riportati nellâinf. gen. della DIA, pag. 24, note 23 e 24)..
La PG riscontrava quanto riferito dal collaboratore Siciliano, le cui dichiarazioni sono state ritenute attendibili e recepite nella sentenzepassate in giudicato in atti.
In particolare:
- nel 2007 (precisamente il 5 ottobre) è stata costituita la prima societĂ di Mario Ivarazzo nel settore della pubblicitĂ ovvero lâ impresa individuale PUBBLIONE(con due âBâ, a diffferenza della successiva Publione) di Solipago Lucia, con sede in San Marcellino, cioè in epoca coeva con gli arresti e la successiva scarcerazione di Silvio BORRATA;
- lâarresto e la successiva scarcerazione di Borrata risultavano, infatti, avvenuti rispettivamente in data 17.7.2007 (a seguito di esecuzione del fermo del PM nel p.p. 36416/2007 R.G.N.R. DDA Napoli) ed in data 19.10.2007 (scarcerazione del GIP);
- il 21.11.2007 Borrata costituiva con CECERE Eduardo Armando la ES pubblicitĂ e Finanziaria Assicurativar.l..
I legami con il clan e le predette società sono stati confermati nei successivi sviluppi investigativi che hanno svelato come Iavarazzo abbia continuato ad operare  grazie anche alla disponibilità della famiglia Manno.
[1]SICILIANO Gianpiero il 25.09.2008 dichiarava:
OMISSISâŚ. posso riferire anche circostanze relative agli appalti dei cartelloni pubblicitari per Caserta e provincia; appalti che sono gestisti dal clan dei casalesi, o meglio una parte da.omissis…. Mentre per quanto riguarda al clan di.Schiavone.riconducibile.a.IavarazzoMario.OMISSISâŚ
SICILIANO Gianpiero il 19.03.2009[1] dichiarava:
âŚ..OMISSISâŚâŚDurante quel periodo Cecere Eduardo mi spiegò nei dettagli come lâorganizzazione camorristica dei Casalesi stava gestendo, in regime di monopolio, le attivitĂ di affisione di pubblicitĂ presso il territorio della provincia di Caserta. Mi spiegò che sino al settembre del 2007, i Casalesi avevano raggiunto un accordo in forza del quale tutte le attivitĂ di cui sopra venivano formalmente gestite dalla societĂ Esse.Gi. Consultino di Cecere Eduardo. Voglio spiegare che giĂ nel 2006 i Casalesi, cosĂŹ come riferitomi da Cecere Eduardo, avevano incaricato il BORRATA di svolgere una attivitĂ che possiamo definire propedeutica per acquisire il regime di monopolio tale attivitĂ . Il BORRATA avrebbe dovuto in sintesi, attraverso vere e proprie imposizioni eliminare tutta la concorrenza offriva in quel momento in provincia di Caserta, in modo tale che qualsiasi cliente che voleva far affiggere dei poster pubblicitari su tale territorio, doveva necessariamente rivolgersi ad una societĂ riconducibile al clan dei Casalesi,societĂ che era appunto la Esse.Gi.Consulting..SEMPRE IL CECERE MI SPIEGĂ CHE IN QUESTO AFFARE VI ERANO DUE FAMIGLIE DEI CASALESI COINVOLTE: LA FAMIGLIA SCHIAVONE CHE AVEVA COME SUOI RAPPRESENTANTI MANNA GIUSEPPE E MARIO IAVARAZZO, persone che ho visto e conosco personalmente, e la famiglia BIDOGNETTI che aveva come suoi rappresentanti appunto BORRATA Silvio e Ciccio LETIZIA, persona questâultima che mi colpĂŹ per il suo atteggiamento aggressivo e tipicamente camorristico.
Nel luglio del 2007 BORRATA Silvio, MANNA Giuseppe, CECERE Eduardo, Ciccio DI PUORTO ed altri furono arrestati proprio per tale attivitĂ criminosa. Prima di questi arresti la Esse.Gi Consultino gestiva perchĂŠ proprietaria, circa 300 tabelloni pubblicitari, nellâinteresse di entrambe le famiglie dei casalesi.DOPO LâARRESTO O MEGLIO DOPO LA SCARCERAZIONE DI BORRATA SILVIO VI FU UNA FORMALE DIVISIONE DEI CARTELLONI PUBBLICITARI TRA LE DUE FAMIGLIE, NEL SENSO CHE LA FAMIGLIA SCHIAVONE, RAPPRESENTATA DA IAVARAZZO MARIO E DA MANNA GIUSEPPE A CAPO DE QUALI VI ERA TALE LELLO NON MEGLIO PRECISATO PREOCCUPATA DELLE INIZIATIVE DELLâA.G. CHE AVEVA POCO PRIMA PROCEDUTO ALLâARRESTO DI BORRATA SILVIO E DI MANNA GIUSEPPE, DECISE DI STACCARSI DALLA SOCIETĂ ESSE.GI CONSULTING, creando una nuova societĂ di cui non ricordo la denominazione sociale, che andò a gestire circa 230 tabelloni. La parte restante, circa 70, vennero lasciati nella disponibilitĂ della ESSE.GI CONSULTING. I proventi di dette attivitĂ venivano divisi in due parti, una andava a Ciccio Letizia, lâaltra andava alla persona che ho indicato come Lello. Come giĂ riferito esibisco e consegno la documentazione estrapolata dal mio computer, ove risulta la mappa degli impianti cartellonistici, comune per comune, utilizzata dalla ESSE.GI ConsultingâŚ..OMISSISâŚâŚ
[2]SICILIANO Gianpiero il 25.9.2008 dichiarava:Â
OMISSISâŚ. posso riferire anche circostanze relative agli appalti dei cartelloni pubblicitari per Caserta e provincia; appalti che sono gestisti dal clan dei casalesi o meglio una parte da omissis. Mentre per quanto riguarda [i]l clan di Schiavone riconducibile a IAVARAZZO Mario.Omissis.