Il retroscena MADDALONI. Bruno Cortese ha incontrato segretamente Campolattano, ma Razzano & co lo hanno stoppato: “O loro o noi”

25 Aprile 2018 - 17:58

MADDALONI(g.g.) Bruno Cortese non conosce, evidentemente, l’identità della sua candidatura. Se la gente si accorge seriamente che lui può essere telecomandato da quelli dell’Interporto, da quelli dei milioni e milioni di tasse comunali non pagate, altro che ballottaggio, avrebbe una sonora scoppola.

Della cosa sono ben consapevoli i più esperti Giuseppe Razzano, Reitano, Russo e Pino Magliocca, i quali hanno sempre lavorato in queste settimane poerchè nessuna parola uscisse dal loro candidato e dai comunicati sulle relazioni tra lui, Barletta e Antonio Campolattano, che non è Angelo.

Cortese, però, ha ricevuto pressioni e ha pensato più volte in queste settimane di cambiare l’identità della sua candidatura accogliendo certe avances provenienti da taluni ambienti del pd provinciale collegati anche a quelli dell’Interporto, a quelli che hanno trasformato Marcianise in un gigantesco centro commerciale a colpi di tonnellate, tonnellate e ancora tonnellate di cemento e a Maddaloni hanno lasciato solo i debiti.

E qui vi sveliamo un retroscena: è stato Cortese a chiedere ad Angelo Campolattano, candidato ufficiale del Pd, un incontro nello scorso fine settimana. In effetti gli incontri sono stati due: Campolattano si è mostrato disponibile a fare un passo indietro e a mettere la lista del Pd a disposizione di Cortese. Ma quando questi è tornato da chi ha fatto il diavolo a 4 per candidarlo e da chi oggi sta facendo grandi sforzi per costruire liste di appoggio, gli è stato detto che al 20 aprile una cosa del genere non si può fare più e chi si è assunto la responsabilità di prendersi il partito l’estate scorsa, ora deve avere il coraggio di correre da solo.

Da questo colloquio è saltato fuori un comunicato, quello da noi pubblicato ieri, che dovrebbe bloccare eventuali nuove frenesie da pare di Bruno Cortese.