IL VIDEO MARCIANISE. Che festa per quelli del chiosco del rione Macello, frontman Mimmo Tartaglione. Ha vinto Velardi e loro sperano che il blocco del viceprefetto sia rimosso

7 Ottobre 2020 - 18:30

 

 

MARCIANISE (Gianluigi Guarino) – Scorrendo la rete e incrociando i festeggiamenti dei supporters del neo sindaco Antonello Velardi, abbiamo capito che questa piccola antologia ci può servire per costruire dei brevi articoli di una rubrica che denomineremo “Cui prodest?“.

In parole povere, a chi giova la vittoria di strettissima misura ottenuta da Velardi sul suo competitor Dario Abbate?

Qualcosa abbiamo cominciato a capire proprio da alcuni video pubblicati sui social.

Da uno in particolare, che contiene le voci gaie e finanche felici di chi, alla rielezione di Velardi, ha contribuito non poco.

Oggi, dunque, un video che segue la foto di ieri che mostrava un abbraccio circolare regolarmente munito di mascherine tra Velardi e un altro gruppo di supporters, tra cui spiccava la figura di Paolo Cutillo, che secondo i parametri con cui Velardi ha costruito negli anni la sua narrazione sui rapporti tra la politica locale e certi mondi non lontani dalla malavita organizzata, avrebbe dovuto rappresentare una prova provata della commistione immonda che lui, arrivando al Comune nel 2016, avrebbe combattuto sin dal primo giorno, rischiando al punto da ottenere una scorta confermatagli singolarmente non dagli organi specializzati del Ministero degli Interni, bensì da un Tar e da un Consiglio di Stato che improvvisamente hanno scoperto di possedere competenze specifiche in tema di criminalità camorristica.

Ieri l’immagine della gioia che il neosindaco condivide con il nipote omonimo di un altro Paolo Cutillo, in arte Jack, fondatore della camorra marcianisana al tempo in cui questa si scompose, in una sorta di big bang, dalla struttura univoca dal molok spaventosamente potente dell’organizzazione capeggiata da Raffaele Cutolo.

Certo Paolo Cutillo junior, che ha lavorato anche per l’impresa edile di Camillo Belforte, è stato assolto da ogni accusa e per noi di Casertace basta e avanza.

Il fatto diventa rilevante solo perché quella presenza, rispetto ai parametri di valutazione usati da Velardi negli anni segnala una profonda incoerenza, una doppia, forse tripla morale, che induce Velardi a considerare tutto ciò che non gli appartiene, che non lo sostiene o che addirittura lo avversa come cascame delinquenziale o, nei giorni di generosità, poveri mentecatti vendutesi al nemico per 50 euro o plagiati in quanto giovani imberbi da una propaganda ostile, la quale è fatta di un manipolo di “nega-Cristo” che in combutta con il diavolo vogliono impedire l’avvento definitivo, in quel di Marcianise, del Bene Assoluto.

Il video di oggi, invece, sottolinea la felicità delle persone che hanno costituito delle vere e proprie attività commerciali, andate ben al di là del limite dell’intesa tra i Comuni e i piccoli imprenditori locali, che consente a questi di vendere qualche bibita e qualche panino in cambio dell’adozione e della cura di uno spazio comunale.

Era un po’ la festa di questi qua, visto che nel video compare quella che è divenuta una vecchia conoscenza di Casertace: Domenico Tartaglione detto Mimmo.

Un viceprefetto della Repubblica Italiana di nome Michele Lastella, commissario prefettizio dal giorno successivo alla caduta, per opera del consiglio comunale, di Antonello Velardi, ha bloccato quelle attività considerandole illegali e illegittimamente attuate. E forse anche per questo si è guadagnato una scarica di parole malmostose e anche, lo ribadiamo, minacciose.

Toda joia, toda…bruteza. Questo video parla da sé.