Italia fuori: le consolazioni per Russia 2018

13 Febbraio 2018 - 13:27

Ci risiamo; e chissà quante altre volte da qui a giugno rileggeremo articoli che iniziano su questo tono e che trattano questo argomento. D’altro canto è un fatto: l’Italia non parteciperà ai mondiali di calcio in Russia e dobbiamo abituarci all’idea.

Certo, brucia tantissimo, soprattutto per un popolo come il nostro costituito per la maggior parte di amanti del pallone; soprattutto per un paese, che durante le competizioni di calcio internazionali, come i mondiali e gli europei, conta sempre 60 milioni di allenatori! E tutti con la formazione perfetta, con la risposta giusta ai problemi del campo: formazione e risposta che, ovviamente, mai una volta corrispondono a quelle schierate dal ct ufficiale, quello designato dalla FIGC per ricoprire il ruolo.

Ma se volessimo provare a consolarci, ammesso e non concesso che sia possibile, per questa nostra pesante assenza, potremmo partire da una constatazione: di tutte le squadre di calcio rappresentanti una nazione, solo 32 saranno al via in Russia nel prossimo mese di giugno. Tutte le altre non saranno presenti.

E proprio come gli azzurri, mancheranno anche altre big. Si pensi ad esempio all’Olanda: gli arancioni sono arrivati per ben tre volte in finale, ma quest’anno non saranno a Mosca nemmeno loro. E andando a vedere quello che succede al di fuori dell’Europa, tra gli assenti notevoli non si possono non citare il Cile,

detentore della Copa América, gli Stati Uniti, detentori della Gold Cup e il Camerun, detentore della Coppa d’Africa, oltre al Ghana.

Inoltre, tra tutti quelli che nel 2014 erano presenti all’edizione brasiliana della Coppa del Mondo, ben 11, oltre all’Italia, non faranno parte delle squadre di Russia 2018. Insomma, come dire che siamo in buona compagnia.

Bisogna pensare poi che per il Senegal, i prossimi mondiali saranno i primi dopo un’assenza di ben 16 anni; il Marocco era assente dalla scena mondiale da 20 anni; l’Egitto non partecipava da ben 28 anni alla fase finale di una Coppa del Mondo, mentre per il Perù, infine, il digiuno è durato addirittura 36 anni.

Non basta?

L’Argentina dei campioni non partecipò ai Mondiali organizzati nel 1970 nel vicino Messico (ma certo, data l’orribile repressione in atto in quegli anni, gli argentini avevano altro cui pensare che il calcio). Venendo ad anni più recenti, ad USA 1994, vi erano due grandi assenti d’eccezione: la Francia e l’Inghilterra.

Il Portogallo, poi, oggi è campione d’Europa in carica e può contare dei fuori classe come Cristiano Ronaldo tra i suoi giocatori; ma è mancato a ben 14 edizioni dei Mondiali. E, per restare nella penisola iberica, le furie rosse della Spagna hanno saltato 6 Coppe del Mondo.

Non basta ancora?

Beh, allora sarà sufficiente dirsi che la palla è rotonda e che vi sono un sacco di promesse nel calcio mondiale. Magari a Russia 2018 non faranno molta strada dato che, nei loro rispettivi gironi dovranno vedersela con Argentina, Croazia e Nigeria da una parte, Inghilterra, Belgio e Tunisia dall’altra, ma Islanda e Panama sono al loro esordio assoluto nel calcio mondiale. Quest’anno è toccato alla Svezia accedere alla fase finale, nel 2022 magari toccherà a noi andare in Qatar. E se dovesse ancora andare male, andrà sicuramente meglio quattro anni dopo: anche perché le squadre che parteciperanno al Mondiale 2026 non saranno più 32, ma ben 48.

Per quest’anno, invece, William Hill e le scommesse calcio saranno una possibile consolazione per noi italiani, che resteremo davanti al televisore.