LA CAMORRA ALIMENTARE. Quando sono stati sequestrati beni per 60 milioni di euro a Paolo Siciliano. I 21 SUPERMERCATI PELLICANO E CASH & CARRY…

25 Dicembre 2023 - 12:00

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POSIZIONE 15. LE TOP 20 DI CASERTACE. Un elenco composto dai 20 articoli più letti. Negli ultimi giorni di questo 2023, andiamo a rivedere quali sono stati gli argomenti che nell’anno che sta per terminare hanno toccato maggiormente l’interesse dei nostri lettori, per riviverne i momenti più. Alla posizione 20, LA CAMORRA ALIMENTARE, con 51 mila e 160 visualizzazioni. Ricordiamo che determinati articoli come questo potrebbero essere non attuali, ovvero lo status di indagati, arrestati, il sequestro di determinati beni potrebbe essere mutato a seguito di decisioni dei giudici

Pubblicato il 21 Febbraio 2023, MARCIANISE – Esisteva da tempo la concreta possibilità che ai provvedimenti cautelari, che ne limitarono la libertà personale e che poi sono stati il viatico per i rinvii a giudizio che l’hanno colpito, si affiancassero quelle misure di prevenzione patrimoniale che, per molti versi, sono ancora più afflittive quando di mezzo c’è un imprenditore come Paolo Siciliano, da anni e anni attivo nella grande distribuzione e commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, ultimamente con l’utilizzo del marchio Pellicano.

Si tratta, com’è noto, di una procedura che marcia parallelamente a quella relativa ai processi riguardanti la persona fisica. Il ragionamento è il seguente: la procura della repubblica, dentro alla quale opera la Direzione antimafia che, avendo competenze distrettuali, abbraccia tutte l’azione penale di reati di camorra (o commessi dalla camorra) nel perimetro della corte di Appello di Napoli, la quale sviluppa la sua attività sull’area metropolitana del capoluogo, assieme alle province di Caserta, Benevento e Avellino, ritiene che sussistano elementi concreti per considerare, nel caso specifico, il

patrimonio di Paolo Siciliano come frutto di attività malavitosa, frutto della connessione tra lui e il clan Belforte.

In poche parole, la procura di rivolge al tribunale competente per territorio, quindi stavolta Santa Maria Capua Vetere, chiedendo il sequestro preventivo, con la finalizzazione della confisca, per tutti quel patrimonio che Siciliano non avrebbe costruito attraverso modalità lineari e legali, ma proprio grazie alle sue connessioni con la criminalità organizzata.

Nei tribunali esistono uno o più sezioni che dedicano il proprio lavoro a questa delicata e particolare materia e si chiamano, per l’appunta, sezioni Misure di Prevenzione.

Stamattina è accaduto che questi giudici, il cui collegio è presieduto dal giudice Massimo Urbano, da anni e anni a capo di questa struttura, nella quale ha dato sempre prova di un grande equilibrio, che gli viene riconosciuto anche dagli avvocati difensori, hanno deciso che beni per 60 milioni di euro vanno – per il momento – sequestrati.

Per cui, stamattina effettivi del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri (ROS) e finanzieri della Compagnia della di Marcianise hanno materialmente eseguito questo sequestro.

In effetti, il comunicato stampa di Finanza e Carabinieri parla di 21 supermercati, facendo riferimento, però, al loro titolo di proprietà. Il che, di per sé, non significa automaticamente che ognuno di questi sia stato sottoposto a sequestro, ma è pur vero che avendo e letto pubblicato centinaia di comunicati stampa simili negli anni, possiamo considerarla consuetudine consolidata quella di rendere sicura l’interpretazione di questi passaggi, assimilando il riferimento alla proprietà all’oggetto del sequestro.

Naturalmente, il pronunciamento di oggi del tribunale è quello di primo grado. Come le sentenze e anche i provvedimenti cautelari, questi sono impugnabili fino alla corte di Cassazione.

Ventuno supermercati del marchio Pellicano e le attività del cash and carry. Tutte le filiali rimarranno aperti, ma verranno gestiti da un amministratore nominato dal tribunale, in attesa che l’iter giudiziari si completi.

Le attività sotto sequestro, ma ancora in funzione, come appena spiegato, sono ubicate a Caserta, San Prisco, Marcianise, Mondragone, Capua, Castel Volturno, Casagiove, Aversa, San Nicola la Strada, Alvignano, Santa Maria Capua Vetere e Recale

Per il resto, le vicissitudini giudiziarie di Paolo Siciliano sono note e chi volesse rinfrescare la memoria può tranquillamente accedere tramite il nostro archivio o Google, scrivendo paolo siciliano “casertace”.