LA MORTE PER COVID DEL MARESCIALLO BALDO NERO. Era ancora in attesa di sottoporsi al vaccino. La via crucis tra il Melorio e il Cotugno

29 Marzo 2021 - 09:58

Sabato 27 marzo avevamo descritto le sue condizioni come “serie”. In realtà sapevamo già che la polmonite interstiziale, qualche volta conseguenza del covid-19, lo stava uccidendo. Un detective che rischiò seriamente la vita a Grazzanise contro i casalesi. Il cordoglio di CasertaCe

 

MACERATA CAMPANIABaldo Nero non era un carabiniere che si muoveva negli schemi ordinari. Soprattutto durante la sua esperienza a Grazzanise, aveva interpretato il ruolo di comandante della Stazione, non risparmiando alcuna energia nel combattere il crimine organizzato attraverso indagini che, di solito, vengono svolte da nuclei dell’Arma che lavorano costantemente a stretto contatto di gomito con la magistratura dell’Antimafia e che dunque si muovono anche con qualche protezione in più e con l’imprevedibilità di chi non fornisce ai camorristi dei punti di riferimento stabili come può essere indubbiamente la stanzialità in un luogo ben preciso così come succedeva al maresciallo Baldo Nero che operava a Grazzanise e solo in quel territorio.

Le sue abitudini, dunque, potevano essere facilmente monitorate e forse anche per questo qualche camorrista del luogo pensò di fare qualcosa che il clan dei casalesi ha sempre tenuto fuori dai propri schemi comportamentali, esattamente, al contrario per quello che è capitato alla mafia siciliana che con decine e decine di azioni terroristiche, ha colpito negli anni carabinieri, poliziotti e magistrati. Fu progettato un attentato alla caserma. Quel fatto diventò noto anche grazie alla ricostruzione dei collaboratori di giustizia.

Attorno a Baldo Nero fu costruita una meritata aura di coraggioso e di assolutamente fedele ad una legalità intransigente, per difendere la quale, si mostrava disposto anche a rischiare la sua incolumità.

Dove non ha potuto la camorra, c’è riuscito l’infido covid, probabilmente blindato dalla corazza di una delle sue terribili varianti. La condizione di salute del maresciallo è peggiorata giorno per giorno anche se a chi lo assisteva è sembrato il contrario. Quando è uscito dall’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere, adibito esclusivamente alla cura del covid, si registrava la resa di questo nosocomio dentro al quale il sottufficiale dei carabinieri era entrato in condizioni accettabili e che lasciava in grave pericolo di vita.

Inutile sviluppare ragionamenti sul senno del poi che, purtroppo, mai come in questo caso, confermano il proverbio che li riguarda, relativo al fatto che le tombe ne siano piene. Però chissà se i ritardi legati a quella sospensione di diversi giorni nell’erogazione del vaccino di AstraZeneca non abbia rallentato la procedura che vedeva il maresciallo Nero ancora in attesa di essere sottoposto al trattamento vaccinale.

Inutile dire che questo giornale, testimone e narratore di tante attività del maresciallo Nero, esprime il suo cordoglio, rivolgendolo alla famiglia, alla moglie, a sua volta valorosa operatrice sanitaria e alla figlia.