LA RETATA DI CASTEL VOLTURNO. Rosario Trapanese ha convinto i pm. Dalla stamattina è tornato al timone della sua Imat

16 Gennaio 2019 - 12:20

CASTEL VOLTURNO – E’ di poche ore fa la notizia che Rosario Trapanese, amministratore unico e direttore didattico di una delle piu’ importanti Scuole di Navigazione, la Imat ( Italian Academy Technologic Maritime ), torna a Castel Volturno per dirigere la Societa’ e la Scuola. Accolta la richiesta dei suoi legali di fiducia, gli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, che hanno ottenuto il parere favorevole dei Pubblici Ministeri titolari dell’inchiesta, Vincenzo Quaranta e Giacomo Urbano. Il provvedimento e’ a firma dello stesso Giudice – Alessandra Grammatica – che aveva disposto il divieto di dimora in provincia di Caserta del Comandante Trapanese, nel corso dell’adozione di numerose misure carcerarie e i domiciliari nei confronti di dirigenti ed impiegati del Comune di Castel Volturno sia dell’Ufficio Tecnico che dell’Ufficio della Polizia Locale.

L’istanza degli avvocati Crisileo venne avanzata immediatamente alla fine del lunghissimo interrogatorio di garanzia cui venne sottoposto il capitano di lungo corso Rosario Trapanese, dinanzi allo stesso Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale Sammaritano ed alla presenza dei due pubblici ministeri, titolari dell’inchiesta Quaranta ed Urbano.

Con viva soddisfazione hanno appreso la notizia del ritorno in sede e della ripresa dell’attivita’, stamane, il personale della Imat, la Italian Maritim Technologic Academy, e tutti i corsisti. La Imat e’ un polo di eccellenza nel settore del formazione dei marittimi e dei naviganti dando lavoro a oltre 1000 persone ed ha in corso contratti con numerose compagnie di navigazione e con i più importanti armatori del mondo. La vicenda in cui è rimasto coinvolto il capitano Trapanese è quella relativa al presunto giro di tangenti in cui sono stati arrestati, qualche giorno fa, i dirigenti e funzionari comunali castellani Carmine Noviello, Cassandra Luigi, Di Bona Antonio, Russo Giuseppe, Verazzo Giuseppe e Morrone Francesco.