L’ASL DEI LADRONI. Il super dirigente prese una mazzetta di mille euro da un noto avvocato per falsificare il certificato medico di un suo cliente

13 Marzo 2021 - 13:14

La cifra fu divisa a metà dallo stesso Carizzone e…

 

AVERSA – Luigi Carizzone è stato un vero e proprio terminator della mazzetta, dell’imbroglio. Pensate per un attimo che questa indagine che ha portato al suo arresto, focalizza solamente due o tre anni della sua attività da capo Dipartimento della Salute Mentale dell’Asl. Stiamo parlando di un soggetto ultrasessantenne che ha maturato adesso l’età della pensione e del quale rimane sconosciuto tutto ciò che ha fatto (e se tanto ci dà tanto…) negli anni del suo servizio.

Mai sapremo, dunque, quanti soldi abbia rubato al cittadino contribuente questo Carizzone, per il quale il tribunale del Riesame ha pienamente confemato l’impianto accusatorio e la sua reclusione agli arresti domciliari.

Come si suol dire, non faceva “cadere niente“. Un avvocato, Pierangelo Della Morte, 50 anni, di Napoli, lo contattò per avere un falsa certificazione da utilizzare in un procedimento a carico di un suo cliente, Vincenzo Bianco, di Mugnano di Napoli, che rischiava una condanna reclusiva oppure un’ammenda molto cospicua, tra i 1.500 e i 6mila euro, alla fine del citato procedimento che lo vedeva imputato, davanti ai giudici del tribunale di Aversa-Napoli nord, per aver violato l’articolo 186, comma 2, lettera c del decreto legislativo 285/92, meglio noto come Codice della Strada.

In poche parole, era stato sorpreso ubriaco o quasi ubriaco al volante con un tasso alcolemico superiore all’1.5 grammi per litro.

Il certificato serviva a costruire attorno a Bianco l’esistenza di una patologia che in qualche modo potesse giustificare quel suo comportamento o quantomeno mitigarne le conseguenze. Il certificato fu redatto e il pm di Aversa lo ha anche trovato facilmente nell’omonimo tribunale all’interno dei fascicoli relativi al procedimento a carico di Vincenzo Bianco.

Per questa “cortesia” il Carizzone, a cui non bastava evidentemente la montagna di quattrini che intascava come capo Dipartimento, prese mille euro dai quali trattenne il 50% cioè 500 euro, dando il resto alla sua amante Patrizia Rampone, la quale aveva essa stessa partecipato all’operazione, al punto da risultare indagata, insieme a Carizzone, all’avvocato Della Morte e a Vincenzo Bianco, per il concorso collegato all’azione attiva del Carizzone, nei reati di falso ideologico del pubblico ufficiale, consumato attraverso la redazione di una falsa certificazione medica e, successivamente, di corruzione ai sensi degli articoli 319 e 321 per la mazzetta di mille euro ricevuta da Della Morte.

Il resto lo potete leggere nel testo integrale dello stralcio dell’ordinanza, relativa a questo episodio, che pubblichiamo in calce a questo articolo.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO INTEGRALE DELL’ORDINANZA