:oops: :oops: LE FOTO. TRENTOLA, PARDON, SODOMA. Decreto di abbattimento dell’immobile che ospita il caseificio dell’imputata Mena Esposito. Incredibile ma vero: Michele Apicella l’ha candidata in una sua lista

4 Settembre 2020 - 13:12

Chissà ora se farà ricorso al Tar creando poi un’incompatibilità nel caso fosse, com’è altamente probabile, eletta in consiglio? Le scelte di Apicella sarebbero sbalorditive se non stessimo raccontando le vicende di un posto INDECENTE, qual è il comune di Trentola Ducenta. E SE QUALCUNO RITIENE CHE NON SIA COSI’, SI FACCIA AVANTI

 

TRENTOLA DUCENTA – (Gianluigi Guarino) A questo punto, la notizia importante sarebbe legata al responso alla seguente domanda: ma a Trentola e a Ducenta esiste qualche mobile, qualche casa di residenza, di attività professionale, di tipo commerciale e non, che abbia le “carte a posto”, cioè che sia stata costruita nel rispetto delle leggi vigenti?

Perchè, stando a ciò che capita in questi giorni, stando alla vera e propria sventagliata di decreti di abbattimento, partiti dall’amministrazione comunale, che oggi è nelle mani di un commissario prefettizio, sembrerebbe proprio di no.

Ieri (CLIKKA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO ARTICOLO) abbiamo scritto del decreto che ha colpito la casa, diciamo meglio, la grande casa di via Leone, 1 in cui abita e in cui insiste lo studio di Raffaele

Sagliocco, di professione ginecologo, ma soprattutto fratello dell’ex sindaco Andrea Sagliocco e in più candidato in pectore alle elezioni comunali fino alle ultime ore precedenti alla scadenza dei termini per la formalizzazione dei documenti elettorali, quando, con un colpo di scena, speculare a quello che aveva determinato l’annuncio della sua discesa in campo, ha fatto marcia indietro, rinunciando al rischiosissimo proposito di prendere il posto del fratello che, va sottolineato, la carica di sindaco l’ha perduta in quanto arrestato e in quanto oggetto di ulteriore seguito giudiziario, visto e considerato che oggi è imputato e, come tale, comparirà davanti ad un gup del tribunale di Aversa-Napoli nord che deciderà, tra poco più di un mese, sul suo rinvio a giudizio e su quello degli altri imputati della presunta tangentopoli trentolese.

Oggi, invece, è la volta di un’altra persona molto in vista a Trentola. Anch’essa candidata alle elezioni del 20 e 21  settembre, nella lista di Michele Apicella, che, ricordiamo, è stato il competitor di Andrea Sagliocco e dunque anche di Raffaele Sagliocco alle ultime elezioni comunali.

Il decreto, il cui testo integrale pubblichiamo in calce a questo articolo, oltre a riguardare, infatti, Margherita Villano, riguarda soprattutto Filomena Esposito, per gli amici Mena, la quale è un personaggio che va inquadrato correttamente per capire la struttura principale ma anche quelle subordinate legate a quest’ultima, ennesima vicenda di presunto malaffare e di intervento (tardivo) nella pubblica amministrazione contro il fenomeno turpe dell’abusivismo edilizio.

La Esposito, infatti, è stata anche lei coinvolta nella presunta tangentopoli trentolese, risultando indagata per peculato in concorso, insieme al dirigente del comune Agostino Fabozzi, insieme al proprio coniuge Raffaele Ranucci e a Tammaro Volpe, legale rappresentante della Electra Impianti, per aver in pratica illuminato il parcheggio della propria azienda, un caseificio, con potenti fari dell’illuminazione pubblica. 

L’ipotesi di reato è diventata poi una richiesta di rinvio a giudizio. In poche parole, Mena Esposito è imputata nello stesso procedimento che coinvolge Andrea Sagliocco di cui era, non a caso, assessore. Dunque, fra un mese, si deciderà se anche lei e il marito saranno rinviati a giudizio.

Leggendo l’atto firmato dal responsabile dell’area Urbanistica, si apprende che il decreto di abbattimento riguarda tutta la parte dell’immobile di proprietà di Margherita Villano, oggi nel pieno possesso, frutto di locazione, di Filomena Esposito e di suo marito Raffale Ranucci che proprio lì hanno insediato l’omonimo caseificio. 

Le formule di rito le potrete leggere nel link, posizionato a fine articolo. Anticipiamo, però che il provvedimento colpisce sia la proprietaria, Margherita Villano, che la locataria Mena Esposito; la difformità registrata è rispetto alla SCIA presentata a suo tempo, precisamente nell’anno 2014.

E ora veniamo all’ultimo “pensierino” di questo articolo: come abbiamo scritto prima, Filomena Esposito, già assessora comunale di Andrea Sagliocco, è candidata, stavolta, con Michele Apicella, il quale fu sconfitto, al ballottaggio, dai fratelli Sagliocco e dall’allegra compagnia che questi riuscirono a mettere insieme tra primo e secondo turno. Siccome si tratta di fatti accaduti un anno fa e non un secolo orsono, come minimo Michele Apicella avrebbe dovuto costituire una espressione politica alternativa, di evidente discontinuità, rispetto a quel mondo che si è rapportato al progetto amministrativo dei Sagliocco brothers, demolito a colpi di arresti e procedimenti giudiziari.

Se ci sbagliamo, candidato Apicella, ce lo dica. La Esposito non è estranea, dato che ha svolto la funzione di assessore, nè a quel processo politico amministrativo, che lei, almeno sulla carta, ha dichiarato di combattere; nè a quello giudiziario, connesso al primo, visto che l’assessora di Sagliocco è ella stessa imputata davanti al gup del tribunale di Aversa-Napoli nord per il presunto reato di peculato, compiuto, secondo la procura, nel periodo in cui svolgeva la sua funzione di governo.

Ci spiega il candidato Apicella “che testa tiene”? Non si può non convenire con una minima valutazione di buonsenso riguardante l’inopportunità di una candidatura del genere. Perchè se Apicella inserisce nelle sue liste una persona, la quale ha sposato pienamente il progetto politico-amministrativo dei fratelli Sagliocco, al punto da pagarne le conseguenze nelle aule giudiziarie, ci fa capire, signor Apicella, se lei si candida per un’alternativa a quel sistema, o se, come tutto lascia pensare, dopo essersi leccato i baffi all’indomani dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria che, sempre per lei, hanno rappresentato una “botta di culo” che le ha permesso di sbarazzarsi del sindaco in carica, suo acerrimo rivale?

Ma come, Apicella, e menomale che c’è stata questa notizia che ci ha permesso di realizzare, superando una colpevole distrazione, che lei ha candidato una assessora. in una delle sue liste, per giunta imputata, per presunti reati compiuti anche nell’esercizio di quelle funzioni!

Questi territori, questa provincia di Caserta, queste aree malandate, trasandate, neglette, culturalmente arretrate, non cambieranno mai.

Ma guardate ‘sto Apicella….va bè, passiamo appresso.

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