L’EDITORIALE MARCIANISE. I consiglieri comunali del Pd seguaci del ballbusting. Velardi li prende a calci nelle palle un giorno sì e l’altro pure

29 Gennaio 2019 - 12:47

MARCIANISE – Cambiamo impostazione. Tutto quello che scrive il signor Velardi in questo post è, non solo legittimo, ma anche fondato e ragionevole. Un giudizio, questo, che può reggere ad ogni confutazione nel momento in cui qualifica una presa di posizione di un privato cittadino, cioè del signor Antonello Velardi.

Attiene, infatti, ad un’etica personale che certo non può essere additata come un cattivo esempio di esercizio della rappresentanza, dato che un privato cittadino non ha questa funzione, la volontà di quest’ultimo di essere più o meno esplicito nella esposizione del proprio pensiero.

Per cui, se il privato cittadino, signor Antonello Velardi, denuncia l’ennesimo sordido complotto ordito da esponenti del Pd locale; se il privato cittadino, signor Antonello Velardi, collega questo complotto alla riunificazione e ristrutturazione di un sistema malavitoso, di una oligarchia che ha compendiato gli interessi della camorra con quelli di certi politici e di certi imprenditori, noi possiamo essere d’accordo, non d’accordo, applaudire o opinare. Ma sicuramente non potremo mettere all’indice lo sfogo del privato cittadino in quanto non contenente le coordinate anagrafiche e l’indicazione precisa di nomi e cognomi.

Non è questione di essere più o meno coraggiosi. Questa è un’attitudine che riguarda il carattere.

La questione, invece, attiene alla espressione che si formula attraverso un discorso o uno scritto, della propria funzione civile, sociale o, quando c’è, politica. Per cui, se il signor Antonello Velardi ha pienamente ragione e nessuno, al di là del giudizio di merito opinabile, gli può contestare il contenuto del suo scritto, diverso è il discorso che riguarda il sindaco pro tempore, ripetiamo pro tempore, Antonello Velardi ha torto marcio.

È colpevole di un’azione di avvelenamento dei pozzi che al confronto neanche il feroce Saladino riuscì a fare con questa determinazione e precisione chirurgica, allo scopo di far terra bruciata di fronte al cammino dell’esercito di Riccardo Cuor di Leone.

Perché, ancora una volta, Marcianise si rappresenta attraverso la sua massima espressione, quella del sindaco pro tempore Antonello Velardi, come un luogo in cui la dialettica democratica è ridotta, da tre anni, ad una stabile narrazione costituita da ingiurie, da autocelebrazioni a dir poco opinabili, da minacce larvate solo dalla scelta non casuale, ma cinica e sordida, di non citare mai il nome di alcuno.

Agli abituali frequentatori degli scritti del sindaco pro tempore Antonello Velardi rivolgiamo una domanda. Così, magari, colmiamo una nostra carenza cognitiva: ma voi avete mai letto un intervento polemico del primo cittadino nel quale, pur essendo indicati dei target, dei bersagli che si presumono in carne ed ossa, si è andati poi in quella che dovrebbe essere la normale esposizione di una arcigna espressione dialettica? Avete mai letto un nome e un cognome?

Ma voi, marcianisani, a quasi tre anni dall’elezione di questo sindaco, ritenete che questo sia un fatto normale? Ritenete che ci sia un altro sindaco, tra gli 8mila della penisola italiana, che utilizzi l’allusione, la malevolenza, per comunicare ai propri cittadini la posizione e le linee dell’amministrazione comunale, cioè della massima estensione rappresentativa del potere del popolo sovrano?

A noi non frega un tubo che il 90% di quelli che hanno cominciato a leggere questo articolo lo abbiamo già lasciato, ritenendolo lungo e palloso.

Non frega un tubo perché, per dirla alla Celentano, “ci dispiace per gli altri” che sono totalmente incapaci di svolgere una funzione di cittadinanza.

Noi portiamo avanti le nostre idee e continueremo a farlo.

A quei quattro poveracci del gruppo consiliare del Pd, i quali si fanno letteralmente umiliare un giorno sì e l’altro pure, possiamo consigliare un coming out: dato che non siete in grado di guardarvi allo specchio e di dirvi che vostro padre, vostra madre, vostra moglie, i vostri figli, non meritano di avere un figlio, un marito, un padre che si fa dare del delinquente a giorni alterni da questa sorta di Tarquinio il Superbo dei nostri giorni, allora confessatelo.

Dato che ognuno di noi ha le sue debolezze e, diciamocela tutta, le sue perversioni: voi siete grandi estimatori e fruitori della sempre più rinomata pratica sadomasochista ballbusting.

Ogni mattina vi denudate, vi stendete su un letto a gambe larghe e aspettate Velardi che arriva e tira calci di rigore non con un pallone, ma con rispetto parlando, con le vostre palle, atrofizzandole e riducendole all’inazione.

Ci fermiamo qui perché è inutile confutare quello che il sindaco Velardi ha scritto, con la solita faccia costruita con un bronzo largamente più resistente di quello dei muscolosissimi Bronzi di Riace.

Uno che spaccia il consenso di tre o quattro imprenditori dell’area industriale, sempre gli stessi, cioè quelli che erano presenti nella riunione con pochissimi partecipanti che il sindaco ha organizzato allo scopo di costituire una sorta di ASI 2, un Consorzio di secondo livello, significa semplicemente affermare il falso.

Gli imprenditori importanti, che sono stati dalla parte di Velardi sin dal 2014, sin da quando lui, al tempo solo giornalista, partecipava insieme a loro alle riunioni che si tenevano nel Comune di Marcianise, si chiamano Barletta e i sette nani, cioè quelli che grazie a Velardi hanno tentato di saccheggiare ancora una volta le aree interportuali di Marcianise, salvo incocciare nell’iniziativa dell’autorità giudiziaria che quei cantieri ha sequestrato da mesi.

 

 

IL POST DEL SINDACO PRO TEMPORE ANTONELLO VELARDI:

++ CHI AMA DAVVERO MARCIANISE ++

“Sindaco, tu devi fare gli interessi di Marcianise”, mi dice un consigliere comunale. “Certo, Ma che significa ciò?”, gli chiedo io. “Significa – mi risponde lui – che devi andare avanti. Noi siamo con te, i cittadini sono con te, i marcianisani hanno sposato il tuo progetto di ristrutturare completamente la città. Non è solo il tuo progetto, è il nostro progetto. Devi avere rispetto anche di noi, non riusciremmo a spiegare alla città perché te ne vai. Il Pd ha scritto una nota inspiegabile, anche noi non riusciamo a capire né quella nota da chi è firmata né cosa vuole dire politicamente. Qui ci sono esponenti del Pd che non si riconoscono in quella nota, e ci sono consiglieri comunali che prima hanno firmato e poi si sono venuti a scusare con noi. Se vogliono mandarti a casa, si assumessero la responsabilità e lo facessero. Ce ne andiamo tutti a casa, ma sappiamo con chi ce la dobbiamo prendere. I cittadini sapranno chi vuole il bene della città e chi pensa ai fatti propri. Lo scontro interno al Pd non può ritorcersi contro la città. Andiamo avanti”.

Il consigliere è uno di quelli che hanno firmato un documento a mio sostegno. Per la verità lo hanno firmato tutti, con la sola eccezione dei consiglieri comunali del Pd che a loro volta non hanno avuto il coraggio di firmare una nota contro ma si sono trincerati dietro il generico simbolo del Pd quando numerosi iscritti del Pd non lo condividono. Ringrazio il consigliere e ringrazio tutti gli altri consiglieri di maggioranza che hanno voluto manifestarmi il loro convinto appoggio. E ringrazio tutti gli imprenditori dell’area industriale di Marcianise – tutti – che mi hanno telefonato incitandomi ad andare avanti e firmando a loro volta un documento ufficiale a mio sostegno.

La discesa in campo degli imprenditori non è un atto scontato, le loro parole non sono state di circostanza. Hanno oltretutto un valore particolare perché la grande partita politica che si gioca a Marcianise, non solo ora ma da tempo, è sull’area industriale dove come amministrazione comunale siamo intervenuti nel segno della totale trasparenza e del massimo rigore. Abbiamo toccato interessi antichi, stratificati, e qualcuno ce la vuole far pagare. Abbiamo individuato connubi forti tra politicanti affaristi e imprese abituate ad andare sotto l’ala protettiva dei politici. Abbiamo messo alla porta quegli imprenditori che si sono rivolti alle imprese di camorra e alle imprese messe su dai politici, ingrassatisi sulla pelle di tutti noi. Abbiamo anche fatto pulizia tra i dipendenti comunali che facevano da specchiettisti ai politici affaristici, abbiamo messo mano a settori nevralgici della burocrazia comunale. Abbiamo messo la mazza nelle ruote, abbiamo rotto i raggi.

Andiamo avanti ma dove andremo a finire non lo sappiamo. Sappiamo però con certezza che chi non fa gli interessi della città continuerà ad ostacolarci in tutti i modi. Anche con le intimidazioni, come è accaduto finora. Ve lo racconteremo, senza fare sconti a nessuno. Sognando un mondo migliore, che per ora resta ancora un sogno.

#orgogliomarcianise