L’INCHIESTA. Che porcheria i nuovi “Giardini del Sole”. Un’impressionante serie di illegalità. Lavori con un semplice placet per le pulizie, cestinati verbali dei vigili urbani. SECONDA PUNTATA

8 Maggio 2024 - 19:09

Un’incredibile passo della convenzione, approvata il 3 agosto 2022, vincola la rinuncia del Comune di Capodrise dall’antico contenzioso davanti al Tar solo al fatto che siano Paolo Negri e la sua Irgen Re Spa, società fondata due mesi prima del grande inguacchio con 10mila euro di capitale sociale, l’altra parte convenzionata. Un vero abominio giuridico. Per non parlare della legge regionale del 2020 che rende obbligatorie le conferenze dei servizi, mai fatte, per l’impianto di nuove strutture della grande distribuzione

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CAPODRISE (G.G.) – Secondo noi, l’operazione “I Giardini del Sole” è una colossale porcheria.

Secondo noi, l’intera giunta comunale che l’approvò il 28 settembre 2021, consegnando quei terreni ad alta potenzialità di lucro, ne è oggettivamente ma anche soggettivamente responsabile esattamente come l’imprenditore Paolo Negri, che nel luglio di quell’anno si inventò letteralmente dal nulla una società che, con 10mila euro di capitale sociale diventa l’unico player ufficiale – perché di giocatori fondamentali ce ne sono di più in via ufficiosa – di una mega speculazione che, sempre a nostro avviso, espunge dagli organismi del Comune, ossia giunta, consiglio, limitatamente alla maggioranza che teneva in piedi l’amministrazione D’Angelo-Negro, facendoli diventare interessi di tipo privatistico.

Il tutto con la regia di Ernesto Palermiti, che non a caso al Comune di Capodrise ci sta da anni, da molto più tempo rispetto a quello trascorso in altri enti locali, con un contratto ex articolo 110 che ha superato largamente il massimo previsto dalla legge di 5 anni.

Per leggere questa seconda puntata occorre leggere con molta attenzione la prima, che non a caso campeggia e apre il secondo articolo da noi dedicato alla scandalosa vicenda de I Giardini del Sole.

28 settembre 2021 – 3 agosto 2022. Un anno di lavori illegali – Dal 28 settembre 2021, giorno di approvazione di una delibera che, incredibilmente, anticipa di 24 ore il ritiro di “baracche e burattini” del Comune di Capodrise dall’annoso contenzioso incardinato davanti al Tar della Campania, al 3 agosto 2022, data in cui il consiglio comunale approva la convenzione con mister Paolo Negri, trascorre quasi un anno.

Ma evidentemente ciò che la giunta aveva deciso approvando il cosiddetto accordo sostitutivo, era già sufficiente affinché uno scalpitante Negri, con la sua Irgen Re Srl, capitale di 10mila euro, si attivasse nell’immobile che aveva ospitato per anni il centro commerciale e nei terreni circostanti, in modo da cominciare a produrre quattrini, e che quattrini!

Ruspe, cantieri e volumetrie, oltre all’abbattimento e alla ricostruzione dei giardini del Sole, opere certificate4 con rilevazione ufficiale dei Vigili Urbani di Capodrise di cui siamo in possesso. Il tutto avendo in mano solo un’autorizzazione alla pulizia dei luoghi per ragioni di sicurezza e igiene.

Ma Palermiti è un carro armato. Nella sua vita gli è andata quasi sempre bene e dunque fa una bella palla di carta e cestina il verbale dei vigili urbani.

Negri fa volumetrie e ristrutturazioni sine titulo, e se questo rappresenta per l’imprenditore di Castellammare di Stabia trapiantato a San Nicola la Strada, un’accusa diffamatoria, si accomodi pure dato che dovremo contattare Angelino dei pullman perché una corriera intera servirà per portare i testimoni in tribunale, che poi a cosa servono i testimoni di fronte a quel verbale dei vigili urbani?

Incredibile ma vero. Il Comune: ritiriamo il ricorso al Tar solo se sarà Paolo Negri il nuovo capo dell’operazione – Leggete un po’ che schifezza è scritta nella convenzione transattiva approvata dal consiglio comunale di Capodrise il 3 agosto 2022: “(…) il Comune si impegna, divenuto definitivamente efficace l’accordo, per effetto dell’avveramento della condizione sospensiva di cui al successivo art.15 (cioè l’acquisto definitivo da parte di Irgen Re de I Giardini del Sole) a chiedere la declaratoria di improcedibilità del ricorso o, in alternativa, a notificare atto di rinuncia con richiesta di compensazione delle spese legali, rinunciando in ogni caso a prescindere dall’eventuale esito del contenzioso (ove mai il descritto rinvio non dovesse essere accordato)”.

Siamo di fronte ad un contenuto creativo della procedura amministrativa. Il Comune di Capodrise non lega la sua azione attrice all’evoluzione di una situazione riguardante il contenuto di una vicenda.

Non ipotizza un’uscita dal contenzioso in base al fatto che i motivi generatori dello stesso siano venuti meno.

È proprio così, visto e considerato che la disponibilità dell’impresa che aveva ereditato il titolo dalla società Commercio Meridionale, questa disponibilità a rimuovere le cause del contenzioso l’aveva data, e invece cosa scrivono questi mmm…polpastrello nostro stai calmo: condizionano l’uscita o la persistenza dell’azione attorea all’identità del convenuto. In poche parole se è la Irgen Re Srl noi chiudiamo la partita con il Tar. Qualora non sia la Irgen Re, non la chiudiamo.

E allora la solita domanda retorica che facciamo a noi stessi: ma la magistratura inquirente questa roba l’ha notata?

Ci ha ragionato un attimo sopra per capire se esistevano già da tempo (per noi sì) le condizioni per attivare quell’azione penale che la Costituzione definisce (se, se…) obbligatoria?

Una violazione dietro l’altra. Per fare presto ad incassare niente conferenza dei servizi obbligatoria – Un ultimo passaggio di questa seconda puntata, che introduce i temi della terza parte dell’inchiesta, che pubblicheremo tra qualche giorno, riguarda la patente violazione dell’articolo 23 della Legge Regionale n.7 del 2020, che prevede molto semplicemente l’attivazione delle conferenze dei servizi e delle procedure chiuse con pareri motivata della Regione Campania per l’insediamento di grandi strutture di vendita.

Non c’è dubbio che quella attivata dai quadrumviri Negri-Palermiti-D’Angelo-Negro sia una grande struttura di vendita, in considerazione dei tantissimi mq di superficie commerciale. Questa conferenza dei servizi non è stata mai realizzata.

Si narra che Palermiti, interpellato in proposito, avrebbe risposto che i tempi di una conferenza dei servizi e dei pareri della Regione Campania sarebbero stati troppo lunghi.

Ma troppo rispetto a cosa?

Beh, a questo punto, per come è nata questa operazione attraverso una società costituita a luglio e che dopo due mesi, con i suoi 10mila euro di capitale sociale, assorbe e diventa protagonista di un business milionario, possiamo ben immaginarlo.