L’INTERPORTO DELLA VERGOGNA. Vi spieghiamo i magheggi di Gennaro Spasiano su fideiussione, prezzi dei terreni stracciati e sul pazzesco esproprio inflitto al consiglio comunale. SECONDA PUNTATA

16 Novembre 2018 - 16:55

MARCIANISE(g.g.) L’elenco delle nefandezze raccontate intorno alle vicende dell’Interporto è lunghissimo e di puntate non ce ne vorrebbero tre, cioè quante ne abbiamo programmate in coincidenza con il blitz ripetuti che anche in questi giorni la Guardia di Finanza sta effettuando negli uffici del Comune di Marcianise, ma almeno dieci. Per questo motivo, dobbiamo essere sintetici. Sembra uno scherzo vista la lunghezza di questi articoli che dividiamo in paragrafi, ma è così. Ci sarebbe materiale per scrivere una corposa ordinanza.

Fatta la battuta, entriamo nel vivo di questa seconda puntata.

 

UNA BARZELLETTA CHIAMATA FIDEIUSSIONE – Vogliamo parlarne? Sempre nell’arco delle 48 ore che comprendevano anche il giorno festivo del 1 novembre, e che vanno dal 31 ottobre, data dell’illegale delibera di giunta, al 2 novembre, momento in cui Gennaro Spasiano firma la convenzione con i suoi amici dell’Interporto, viene stipulata, in questa sorta di procedura modello Speedy Gonzales, anche la fideiussione rilasciata (come scrivemmo, mai smentiti, al tempo) da un soggetto finanziario non autorizzato.

Un confidi minore che, secondo la Banca d’Italia, non poteva fornire alcuna garanzia relativamente a impegni economici assunti da imprese private nei confronti di enti pubblici. La polizza fu stipulata il 2 novembre, in un giorno post festivo e, manco a dirlo, coincidente con quello della firma della concessione,  con la confidi

Centro Italia di Chieti.

Ora, è vero che esistono le Pec. Ma li sopra c’è la firma originale, non la digitale, per cui anche questa tempistica convince molto poco.

 

LA MONETIZZAZIONE – Una delle parti più incredibili della convenzione, a firma di Gennaro Spasiano, il quale si è dimostrato un temerario e che, riteniamo, rischi veramente grosso, è rappresentata dalla determinazione del valore dei terreni. Per capire bene quello che vogliamo significare, bisogna spiegare sinteticamente il significato del termine “monetizzazione”.

Il valore di questa, relativa ai terreni che un privato deve cedere al comune per opere pubbliche di carattere sociale, può essere misurato anche attraverso una cifra finanziaria. In poche parole, il comune rinuncia al terreno e incassa il controvalore dello stesso in danaro, in modo da utilizzare il corrispettivo ricavato per interventi di rilievo pubblico in altre zone del suo territorio.

Nella convenzione, il valore della monetizzazione dei terreni da riconoscere, è pari a 25€/mq. Qui i nostri lettori assidui hanno già capito dove vogliamo arrivare, visto che fu una delle nostre denunce più pesanti, al tempo della stipula di questa simile porcata.

Pensate che il controvalore dei terreni computati alla proprietà dell’outlet “La Reggia”, che si trova a pochi metri di distanza dalle aree oggetto della convenzione, è di 125 euro al metro quadrato. Si tratta di soldi che l’outlet ha versato nelle casse del comune di Marcianise come dimostra la deliberazione commissariale n°96 del 13 maggio 2013.

Avete letto bene: uno “sconto” di 100€ al metro quadro. Siccome stiamo ragionando su un intervento di un numero impressionante di metri quadrati, agli amici interportuali sono stati fatti risparmiare dagli “amici degli amici”, diverse decine di milioni di euro, 30, forse 40 addirittura.

Soldi che, badate bene, non entreranno nelle casse del comune. Ma non finisce qui, perché questi “quattro pidocchi”, sempre secondo la porcata che sarebbe opportuno non definire più una convenzione, dovranno essere versati in 120 rate a partire dalla data di rilascio dell’ultimo permesso a costruire o dell’ultima autorizzazione commerciale.

Dunque, con la quasi certa prospettiva che questo denaro non entrerà mai nelle casse del comune, perché, magari, il sistema si incaglierà all’ultima concessione, utilizzata, probabilmente, solo per consumare quest’ultima e vergognosa vessazione ai cittadini marcianisani.

 

LE STREGONERIE DI GENNARO SPASIANO – Nella famosa relazione allegata alla delibera commissariale del 3 giugno 2016 che innesca la procedura della convenzione, l’ingegnere Spasiano scrive che l’Interporto Marcianise-Maddaloni, sia per la sua parte infrastrutturale, sia per quelle logistico-intermodale e commerciale, risulta in gran parte completato e che precedenti istanze di completamento dell’opera non sono state definite per ostacoli di tipo tecnico e documentale.

Insomma, rappresentano, secondo il pensiero, a dir poco, ma proprio a dir poco, miope di Gennaro Spasiano, solo delle sciocchezzuole i quattro o cinque nuovi mega capannoni da adibire a centri commerciali, un luna park, un po’ di palazzi [foto al lato]. Costituirebbero un’aliquota minima, trascurabile, rispetto all’enormità di quello che sarebbe già stato realizzato.

Che diciamo di Spasiano? Che mente? Non sappiamo se per ignoranza o per cattiva creanza ma è così, visto che come si evince dallo stato dei luoghi, con un banale collegamento con Google Earth, si vede che neppure il 50% degli interventi previsti per completare l’Interporto sono stati realizzati. Altrimenti noi di Casertace.net saremmo stati dei coglioni ripetendo in decine di articoli che, ad essere realizzate, nell’ambito della filosofia e dei contenuti dell’accordo di programma, sono state soprattutto o quasi esclusivamente le pertinenze commerciali e le strutture speculative.

 

IL CONSIGLIO COMUNALE ESPROPRIATO – L’ultimo paragrafo di questa seconda puntata lo riteniamo di massima importanza e di massima delicatezza. Nella prima puntata di martedì scorso (CLICCA QUI PER LEGGERLA), abbiamo fatto riferimento alla procedura che ha portato, attraverso una semplice deliberazione di giunta, all’approvazione di quella che si configura al centouno per cento, come un’ampia, corposa variante urbanistica rispetto al Prg ancora vigente.

Scrivemmo anche che pure i bambini sanno che una roba del genere appartiene alle competenze specifiche ed intangibili del consiglio comunale. Sapete il magheggio che ha utilizzato il solito Spasiano? Anche in questo caso, ci ripetiamo poiché, in passato, siamo già intervenuti sulla vicenda. Sempre in quella deliberazione del commissario, si assiste al tentativo di approvazione, che poi diventerà vera e concreta approvazione, di una variante urbanistica ai sensi dell’art. 34 della legge 865 del 1971, che è applicabile unicamente nel settore dell’urbanistica residenziale agevolata e convenzionata, quindi si tenta di applicare una norma per l’urbanistica residenziale per un Interporto.

Incommentabile.

Oggi pomeriggio, verso le 18, la terza e ultima puntata.