L’INTERVISTA. Sicurezza stradale. A CASERTA arriva “This is my street”, campagna di sensibilizzazione dell’Aci

1 Luglio 2021 - 18:42

Il grave investimento avvenuto a San Nicola la Strada il 14 giugno scorso di una giovane mamma, deceduta, ci ha fatti interrogare sulla problematica e sulle ragioni per le quali…

CASERTA (pasman) – Gli incidenti stradali, quand’anche gravi con morti e feriti, ricevono al più l’attenzione della cronaca per un paio di giorni. In genere, quando accadono e nel giorno dei funerali delle vittime. Poi l’oblio, il silenzio più totali. Eppure le cifre della mortalità e della lesività causate dalla circolazione stradale sono raccapriccianti. E soprattutto le famiglie delle persone coinvolte arrivano a vivere vere e proprie tragedie e per tutta la vita. Il grave investimento avvenuto a San Nicola la Strada il 14 giugno scorso di una giovane mamma, deceduta, e della piccola figlia, scampata alla morte per miracolo, e che ha destato particolare pietà e sensazione nella pubblica opinione, ci ha fatti interrogare sulla problematica e sulle ragioni per le quali essa viene, a nostro giudizio, sostanzialmente rimossa, nonostante i suoi gravi costi sociali ed umani. A questo scopo abbiamo voluto svolgere un approfondimento del tema con un esperto e con particolare riguardo alla realtà del casertano, realizzando una intervista al presidente dell’ACI di Caserta, il dr. Raffaele

De Marco, che ringraziamo per la sua disponibilità.

Domanda: Presidente De Marco, come maggiore ente territoriale dell’ambito automobilistico in senso ampio, l’ACI di Caserta ha sicuramente il polso della realtà provinciale anche con riguardo alle condotte di guida dei minorenni. Ha destato particolare impressione il duplice investimento avvenuto a San Nicola la Strada di una giovane mamma con la sua bambina ad opera di una minicar condotta da un diciassettenne. Nella città capoluogo la mobilità è caotica. Le strade sono intasate di autovetture e moto parcheggiate in doppia fila e nei punti vietati, persino sulle strisce pedonali, sugli scivoli per disabili e sulle piste ciclabili. La via Appia e la c.d. Variante –SS 700 presentano tassi di incidentalità rilevanti a causa dell’alta velocità. Come stanno le cose ?

De Marco: “… grazie per averci ospitato sul vostro giornale su un tema molto scottante e su episodi che agitano le nostre coscienze di uomini, di genitori, di persone impegnate nel pubblico e nel sociale. La nostra battaglia sulla sicurezza stradale non può che essere etico-culturale quale principale obiettivo della nostra mission. This is my Street, una delle ultime Campagne Nazionali per la Sicurezza stradale promossa da ACI e adottata anche dal nostro AC Provinciale, partirà nel 2021 con una grossa campagna di sensibilizzazione finalizzata ad incrementare la cultura della sicurezza stradale nelle scuole di ogni ordine e grado per una mobilità sostenibile e soprattutto sicura. I giovani a livello mondiale e nazionale sono quelli più coinvolti in incidenti stradali per cui è necessario partire da loro per far crescere la consapevolezza del rispetto delle regole. Abbiamo dovuto interrompere le nostre attività istituzionali nelle scuole a causa della pandemia ma ci auguriamo di poter ripartire subito con la campagna “Rispettiamoci” . Concordiamo  “…sull’assoluta anarchia che regna sulle strade nella Città Capoluogo e nei Comuni a più grossa intensità abitativa con l’assenza totale di controllo da parte di chi è deputato a tanto, registriamo invece quotidianamente doglianze da parte di automobilisti per contravvenzioni elevate per prolungamento di qualche minuto sulla sosta a pagamento (strisce blu che hanno invaso intere città per soddisfare i soli bisogni di cassa a danno degli automobilisti più corretti e virtuosi). ”

Domanda: Per restare ai minorenni, nonostante le campagne di educazione alla guida responsabile che anche l’ACI di Caserta dedica loro, il modo con cui conducono i monopattini elettrici che da qualche tempo sono stati messi in uso in città lascia più che perplessi. Pare che, in realtà, li considerino più mezzi di divertimento che mezzi per favorire la micromobilità. Qual è la sua valutazione del fenomeno e crede che si possa e si debba fare qualcosa?

De Marco: ”Siamo molto scettici sulla revisione del nuovo Codice della Strada. La situazione è preoccupante e bisogna ricorrere subito ai ripari. Sulla base della recente normativa emanata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, bici e monopattini possono addirittura percorrere tratti di strada contromano con grave pericolo per i pedoni e per loro stessi. Non  siamo contrari alla mobilità leggera ma vanno applicate regole chiare e adeguate. I monopattini, come le bici, sono inquadrati dalla legge come velocipedi, quindi passibili di multe anche salate. Dubitiamo che negli annali dei Comandi di Polizia Municipale si possano trovare i resti di qualche contravvenzione al Codice delle Strada elevata a carico di orde di ciclisti che invadono la città ed anche le arterie più trafficate senza il minimo rispetto delle regole. ”

Domanda: Se permette, ritorniamo sul tema delle minicar a motivo della loro spiccata pericolosità, come dimostra il tragico caso richiamato all’inizio. Come anche frequentemente nel caso dei ciclomotori, la guida dei ragazzi è quasi sempre spericolata, quando non procedono letteralmente contromano o in zone persino vietate. Queste condotte arrischiate non finiscono in tragedie come in molti casi potrebbero accadere solo perché gli altri guidatori sono costretti a schivarli o a frenare bruscamente per evitarli, con il grave paradosso che quelli si sentono persino degli assi della velocità. Qual è il suo giudizio al riguardo e non crede che la troppa indulgenza che  si constata verso questo malcostume e verso queste tanto diffuse violazioni di legge non pregiudichi innanzitutto gli stessi minori, privati di una necessaria guida e correzione ?

De Marco: “Qualche anno addietro insieme al Parroco del Comune, dove ricoprivamo la carica di Sindaco, decidemmo di incontrare le famiglie a gruppi per sollecitare l’attenzione dei Genitori sul fenomeno delle droghe e sulle frequentazioni dei loro figli minori. Ebbene in più occasioni ci sentivamo dire: Voi dovete vedere cosa fare!!!!! Allora sulla  domanda vorremmo essere provocatori……Si potrebbero prevedere per esempio delle penalità sui punti della patente del genitore che esercita la patria potestà sul minore qualora quest’ultimo venga contravvenzionato per violazioni gravi al Codice della Strada. La Famiglia, la Scuola, le Istituzioni, tutti sono chiamati ad assolvere ad un ruolo importante affinché il minore cresca nelle migliori condizioni per essere un modello futuro di etica e di educazione civica, ma la famiglia non può sottrarsi al suo ruolo fondamentale come spesso avviene. Perché tanti ragazzi e ragazze sono così disciplinati nell’uso delle mini car e dei motorini. Non sono forse gli stessi che frequentano le classi dei più esagitati?”

Domanda: Si è immaginato che l’omicidio stradale, come nuova figura di reato introdotta nel 2016, potesse essere la panacea per combattere i morti e feriti della circolazione stradale. Una ecatombe con oltre 3.100 morti e 241mila feriti nel 2019 (i dati per il 2020 hanno un calo ed una significatività relativa dovuti al lockdown). Tuttavia, il minorenne responsabile del grave fatto di San Nicola non pare che al momento ed a processo concluso subirà conseguenze di particolare rigore. Stessa recriminazione abbiamo raccolto tempo fa dal padre di un giovane neo-medico che, ad Aversa, venne falciato sulle strisce pedonali da una macchina che gareggiava in velocità con altre nella strada pubblica. E gli esempi potrebbero essere infiniti, tratti dai tanti casi di cronaca stradale che CasertaCe.net puntualmente registra. I famigliari delle vittime devono rassegnarsi a sopportare inermi processi lunghi e destinati, in una deriva burocratica, a concludersi spesso con sentenze e pene apparenti ?

De Marco: “Certo …conveniamo che soprattutto per i numeri delle vittime con i quali ci confrontiamo nella quotidianità per la nostra professione di Agente di Assicurazione ed i dati che ci fornisce il Censis sono devastanti soprattutto per gli incidenti nei quali sono coinvolti i giovani. Ma noi parliamo pur sempre di ragazzi, di giovani che si affacciano alla vita e piangere morti o feriti gravi da qualunque parte essi siano rimane pur sempre una sconfitta per la società. Noi siamo vicini alle famiglie delle vittime e ritengo che, per i maggiorenni, l’omicidio stradale, specie nei casi aggravati da uso di alcool o droghe, dall’uso indiscriminato del telefonino, dall’alta velocità ecc., debba prevedere delle punizioni esemplari in tempi brevi, ma qui invadiamo un altro campo che è quello della giustizia dove tutti i Cittadini chiedono da tempo la certezza della pena e la velocità nella celebrazione dei processi. Ma ritorniamo ai giovani e per tali intendiamo quelli che hanno minore età. Non crediamo che la repressione, ancorché necessaria, sia l’unico deterrente, se dovessimo riportare all’attualità gli insegnamenti di Platone, potremmo ribadire con forza il concetto che il problema è di ordine culturale per cui è necessario ripartire dalla famiglia, dalla scuola, dalla società, da noi stessi per immaginare un futuro migliore per le nuove generazioni.”

Domanda: Presidente, l’ACI prende sovente posizione sui temi che gli sono propri e che risultano più sensibili sul piano dei risvolti sociali. Ricordiamo i ponderati e condivisibili interventi pubblici del presidente ACI della regione Campania, Antonio Coppola. Tenendo conto della specificità della situazione casertana, quali crede che siano le linee di intervento per ottenere finalmente il rispetto delle norme della circolazione stradale, considerando che la loro violazione risulta oggi così generalizzata tanto da sembrare  che quanti le osservano risultano essersi ridotti ad una minoranza ?

De Marco: ”Abbiamo l’onore di presiedere l’ACI Caserta da due anni ed insieme al Consiglio Direttivo ed al Direttore Marino Perretta, ai quali va un sincero ringraziamento per la collaborazione assidua nella gestione delle molteplici attività dell’Ente, ci siamo da subito posto il problema di incidere sulle caotiche città della Provincia ed in particolare sulla città capoluogo con iniziative mirate all’offerta dell’educazione stradale nelle scuole, ma i due lunghi periodi di pandemia con le frequenze a singhiozzo se non con la totale chiusura delle stesse, ha fermato le nostre attività che stiamo già riprogrammando per la prossima ripresa dell’attività scolastica in presenza. Il Presidente Coppola, al quale tutti ci ispiriamo per la sua lunga esperienza nel mondo ACI, svolge una encomiabile attività a sostegno della mobilità. ”

Domanda: Nel concreto, per riferirsi al alcune delle condotte più rischiose invalse tra gli automobilisti, si osserva che l’uso del telefonino alla guida è dilagante e la violazione dei limiti di velocità sistematica. I proporzionalmente pochi e sporadici controlli sono privi di reale deterrenza. Né ci sono le premesse, per una serie di ragioni legate anche all’efficienza degli apparati di vigilanza, per un loro significativo incremento. Questo non dovrebbe imporre nuove punizioni effettive e soprattutto esemplari per immediatezza ed adeguato rigore, capaci di inibire condotte simili, specie quando si ha a che fare con il bene della vita, irrisarcibile ?

De Marco: ”Crediamo di aver già dato risposte esaustive sul nostro pensiero circa la carenza di controlli sul territorio e vorremmo anche aggiungere: nelle grandi città metropolitane, nelle aree più a rischio, con il servizio “Strade Sicure” vengono utilizzati i militari in sinergia con le altre forze dell’ordine per svolgere un ruolo di prevenzione importante per il normale e civile svolgimento della vita quotidiana, per il rispetto delle regole e per la repressione di reati. Perché non farlo anche a Caserta dove episodi di movida violenta stanno diventando sempre più frequenti e se aggiunti alla micro e macro mobilità caotica …portano la nostra Provincia a collocarsi agli ultimi posti della classifica della vivibilità a livello nazionale.”