Lo ammazzarono per errore. Ecco la richiesta di rinvio a giudizio per Salvatore Belforte e altri due

8 Giugno 2018 - 16:02

MARCIANISE (I.P.) – E’ stato notificato ieri l’avviso per l’udienza preliminare a carico di tre pregiudicati accusati dell’omicidio di Vittorio Rega, avvenuto 22 anni a Mddaloni. Hanno ricevuto la notifica nel carcere Antonio Bruno, 61enne, Pasquale Cirillo, 47 anni, e il boss Salvatore Belforte (che non è considerato più collaboratore di giustizia per la Dda dal mese di febbraio) già detenuti in carcere rispettivamente a Santa Maria Capua Vetere, Milano-Opera e Campobasso. Per il 20 settembre è stata fissata l’udienza dinanzi al gup del tribunale di Napoli dott.ssa Paola Piccirillo.

Secondo la ricostruzione del pm della Dda di Napoli, Rega fu ammazzato per errore. Come emerso fin dalle prime battute investigative degli agenti della Squadra Mobile di Caserta, infatti, nonostante la chiara matrice camorristica dell’agguato, il giovane Vittorio fu ucciso semplicemente perché si trovava “nel posto sbagliato al momento sbagliato” ma, soprattutto, perché guidava una macchina identica a quella in uso al vero obiettivo del raid omicida: Giovanbattista Tartaglione, storico affiliato al clan Piccolo che, guarda caso, appena due mesi dopo l’omicidio di Vittorio, fu rinvenuto carbonizzato nelle campagne di Caivano, all’interno di una Fiat Punto. Nel collegio difensivo gli avvocati Franco Liguori, Alessandro Barbieri e Carmen di Meo.