LO SCANDALO ASL. Ricoveri a go-go e una cascata di danaro a favore delle coop del Re Mida delle Rsa Michele Schiavone. Ecco come funzionava

24 Febbraio 2021 - 13:40

I pubblici ministeri di Aversa hanno formulato una seconda ipotesi di reato di associazione a delinquere, qualificando in tal modo, dunque riconoscendo un meccanismo pianificato, organizzato e durevole nel tempo, la relazione tra Carizzone e il noto imprenditore di Sessa Aurunca

 

SESSA AURUNCA – Non è successo una tantum. Almeno questo è il punto di vista peraltro significativamente riscontrato da quello di un gip, dei pubblici ministeri della procura della repubblica presso il tribunale di Aversa-Napoli nord. Questo ci dice il dato di fatto di una seconda contestazione di associazione a delinquere, che di per se è un reato che sancisce la persistenza di un piano criminale.

Naturalmente al momento si può parlare di una presunta associazione a delinquere tra la coppia formata da Luigi Carizzone e dalla sua segretaria-amante Patrizia Rampone e uno dei personaggi più noti della sanità convenzionata della provincia di Caserta, cioè Michele Schiavone, patron di decine di strutture di ricovero residenziale per anziani.

In questo capo di imputazione provvisorio, il numero 2, viene coinvolta anche Tamara Bonacci, segretaria e riteniamo dipendente dell’impresa Emme Due srl. L’associazione a delinquere ipotizzata sarebbe stata finalizzata a compiere diversi reati tra cui la turbativa d’asta, l’induzione indebita a dare o promettere utilità, truffa ai danni della pubblica amministrazione, abuso d’ufficio.

Lo schema era molto semplice e tutto sommato non è che oggi CasertaCe se ne possa stupiore più di tanto in considerazione di ciò che negli anni ha scritto, fino alle settimane precedenti alla presentazione delle liste delle scorse elezioni regionali in cui scese in campo Massimo Schiavone, figlio di Michele Schiavone, prima candidato della lsita Noi Campani di Clemente Mastella e Luigi Bosco, successivamente passato nella lista del Pd.

Paziente con patologie neuropsichiatriche venivano convogliati dalla coppia Carizzone-Rampone verso le cooperative che si muovevano sotto l’egida della Emme due srl, cioè sotto l’egida di Michele Schiavone.

Per noi, ripetiamo, niente di che, niente di diverso da ciò che sospettavamo, ma a questo punto, ben sapevamo e molto ben denunciavamo. Ovviamente, sempre stando allo schema dell’accusa, tutto questo traffico di esseri umani non era a costo zero per l’imprenditore, il quale però non aveva alcun problema vista la montagna di quattrini che affluivano nelle sue tasche grazie ad ognuno di quei pazienti che nell’altro articolo da noi dedicato stamattina all’ordinanza-Asl, abbiamo definito “galline dalle uova d’oro”.

Secondo la procura di Aversa, Michele Schiavone elargiva somme di danaro e altre utilità a Luigi Carizzone e alla Rampone.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA