L’OMICIDIO DEL PEDOFILO. Nasta si difende: “Non potevo essere sul luogo del delitto, ero in un negozio e ci sono le immagini delle telecamere”

24 Gennaio 2019 - 16:19

SAN FELICE A CANCELLOGeneroso Nasta, di San Felice a Cancello e Giuseppe Massaro di Sant’Agata de Goti finirono in carcere accusati dell’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore di Frasso Telesino ucciso a colpi di pistola, all’eta’ di 45 anni, lo scorso 19 luglio, a distanza di circa un mese dall’uscita dal carcere dove aveva scontato una condanna per abusi su una 15enne che nel gennaio del 2008 si e’ suicidata, impiccandosi ad un albero.

Stamani si è svolto l’interrogatorio di Nasta, indicato come colui che avrebbe trasportato in auto i killer di Giuseppe Matarazzo verso casa della vittima. Davanti al Pm Francesco Sansobrino, nel carcere di Benevento, avrebbe fatto i nomi di altre persone che, secondo lui, potrebbero essere coinvolti nella vicenda. Ma soprattutto il 30enne sanfeliciano ha dichiarato che quella sera si trovava in un negozio di Acerra, nel napoletano, dotato di telecamere di cui ha chiesto l’acquisizione delle immagini. Sarà la Procura di Benevento e i Carabinieri a decidere se ritenere valide o meno le parole di nasta