MADDALONI. La Marciano Dinasty: ecco il super testimone, arruolato in una delle ditte, che ha rivelato tutte le attività di famiglia

9 Maggio 2018 - 12:03

MADDALONI – Tutto inizia dalla denuncia presentata da un certo Ernesto Esposito, un disoccupato, preso a lavorare da Giuseppe Marciano nella ditta di cui era titolare la testa di legno Raffaele Diana e che gestiva gli impianti di newslot. Tra queste forniture, naturalmente imposte, c’era anche quella alla Total Erg Caffè di Marino Tagliafierro. Esposito dice di aver assistito in prima persona alla richiesta secca, formulata da Giuseppe Marciano, a Tagliafierro affinché togliesse le macchinette Intralot e impiantare le sue.

I motivi per cui Esposito denuncia questo fatto le capiremo, probabilmente, nel prosieguo di questa ordinanza. Fatto sta che questa è una figura cruciale anche per ciò che riguarderà il procedimento anche in sede dibattimentale.

Sempre il medesimo Esposito si era recato di nuovo alla Guardia di Finanza asserendo che anche l’altro fratello, cioè Pasquale Marciano, svolgeva le stesse pratiche. In questo caso, salta fuori il secondo prestanome di cui abbiamo già scritto perchè le pratiche di cui sopra erano formalmente esplicitate dalla ditta individuale che Pasquale Marciano aveva intestato al prestanome Gianpiero Vegliante.

Successivamente Esposito parla anche del padre dei fratelli Marciano, cioè Vincenzo il quale, con il figlio Davide, gestiva la distribuzione dei macchinette che erogano gadgets per bambini. Anche in questo caso, c’erano delle imposizioni.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA