MADDALONI. Ucciso per errore dal clan Belforte. Fissato l’appello per il delitto di Vittorio Rega

29 Aprile 2019 - 20:39

MARCIANISE/MADDALONI (Tina Palomba) – Il 18 giugno è stato fissato il processo in Corte di Assise di Appello per il delitto di Vittorio Rega, il geometra irpino di 29 anni, assassinato per errore nel 1996 a Maddaloni. Vittorio fu ucciso perché scambiato per un malavitoso, tale Giovanbattista Tartaglione affiliato al clan Piccolo all’epoca in guerra con i Belforte. L’ordine di morte, secondo la Dda di Napoli, partì dall’allora boss Salvatore Belforte e da Felice Napolitano. Eseguirono l’agguato Antonio Bruno e Pasquale Cirillo. In primo grado sono stati condannati 30 anni a Pasquale Cirillo, 20 anni a testa ad Antonio Bruno Salvatore Belforte. Belforte e Bruno, però, hanno potuto beneficiare delle attenuanti generiche per aver, di fatto, confessato l’omicidio. Rega fu erroneamente colpito da due colpi di pistola destinati a Tartaglione e morì innocentemente. Il tragico scambio di persona avvenne perché Vittorio guidava un’auto uguale a quella del malavitoso vero obiettivo del raid. Una Honda Civic blu. Il suo corpo venne ritrovato nelle campagne a Maddaloni. Nel collegio difensivo  sono stati impegnati gli avvocati Franco Liguori ed Alessandro Barbieri.