MADDALONI. Villaggio dei Ragazzi succursale del Pd. Il commissario Felicio De Luca a un evento elettorale. Petrone, Graziano e…

19 Settembre 2022 - 19:47

Il comunicato stampa di Gianpiero Zinzi, che pubblichiamo integralmente in calce al nostro articolo, al quale, pare, il commissario Felicio De Luca ha replicato, denuncia questo episodio che a noi di Casertace, francamente, per quello che abbiamo visto e per quello che vediamo ogni giorno da queste parti, non ci stupisce affatto. Il commissario, invece di fare repliche parolaie, favorisca in questi giorni, lui e il signor Claudio Petrone, l’accesso agli elenchi di tutti gli assunti e di tutti i fornitori d’opera e di servizi pagati dal Villaggio nell’ultimo anno e mezzo.

MADDALONI (g.g.) Una delle immagini più cruente, sì, proprio cruente, non c’è da parte nostra un abuso lessicale nell’utilizzo di questa precisa espressione, del tempo presente della politica campana, è costituta dalla fotografia scattata per immortalare i presenti ad una manifestazione politica, spacciata per istituzionale, a cui partecipò mesi fa tra Pignataro e Sparanise, il governatore De Luca, affiancato per l’occasione dal consigliere regionale Giovanni Zannini, dal presidente della Provincia multicolor, cioè deluchiano, forzista, di sinistra, di destra, di centro e di tutto Giorgio Magliocca, lì presente quale presidente della Provincia e quale sindaco di Pignataro Maggiore, dal sindaco di Sparanise, Salvatore Martiello, come è noto indagato nell’inchiesta sui rapporti tra camorra e uffici dei servizi sociali di molti comuni del casertano. Quell’immagine conteneva una staffa di cui confermiamo la definizione: cruenta. De Luca e Zannini vollero che a quell’evento fosse presente anche l’allora direttore generale dell’Asl di Caserta, Ferdinando

Russo, il quale non si potette sottrarre e garantì, con quella sua comparsata, il segnale potente che De Luca e Zannini volevano dare ai presenti, sull’assoluta fedeltà ai loro desiderata politici di quella che dovrebbe essere, sulla carta, la guida istituzionalissima della sanità casertana. Un messaggio clientelare inviato a tutti quelli che avevano da chiedere qualcosa, qualche “cortesia” nella sanità, sul percorso da intraprendere e sull’identità dei politici da cui recarsi.

Per cui, come si suol dire, dejà vu: quando Gianpiero Zinzi, candidato della Lega alle elezioni politiche di domenica prossima, denuncia la presenza ad una manifestazione del Pd di Felicio De Luca, riteniamo solo omonimo del governatore, ovvero del commissario chiamato dall’Irpinia per risollevare (si fa per dire) le sorti della Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni, non ci prende certo di sorpresa.

Ma perché, ci chiediamo e chiediamo, esiste una carica istituzionale, generata da un atto di potestà della Regione Campania, o anche dell’amministrazione provinciale di Caserta, non genuflessa ai voleri di chi l’ha costituita ed attivata, ma soprattutto alle necessità politiche, alle ragioni che dovrebbero essere sviluppate con tutt’altre modalità, su tutt’altre frequenze di relazione, tra proposta politica e valutazione della stessa da parte del cittadino-elettore?

Qui c’è da capire solamente una cosa, ma prima di farlo vogliamo subito precisare di non avere alcuna intenzione di metterci a far polemiche con quel Claudio Petrone, che già una volta ha fatto una pessima figura, producendo la più rapida archiviazione che il sottoscritto abbia mai avuto, tra le tantissime che ormai danno riscontro alle querele presentate e divenute solamente un metodo per certi avvocati, sempre gli stessi, di “fotticchiare” mille euro di qua, o millecinquecento euro di là, per le cosiddette prime spese. Non vogliamo polemizzare e lo aspettiamo quando, di qui a qualche mese, sicuramente, si riproporrà, come capita in occasione di ogni elezione comunale di Maddaloni, ardente, eterno corteggiatore di quella fascia tricolore che sogna ogni notte e rispetto alla quale, già in queste settimane, sta compiendo diversi sondaggi, così come ci hanno confermato, direttamente e de visu, persone da lui contattate.

E torniamo alla cosa da capire distinguendo, però, quello che rappresenta un dato di fatto e che va compreso, da azioni chiare e nette di trasparenza che vanno ben al di là della prima replica di parole espressa in questi minuti dal citato De Luca al comunicato di Zinzi. Noi dobbiamo ragionare su cose serie, dunque, su dati di fatto. E, al momento l’unica certezza, matematica mai come in questa occasione, è costituita dai 3 milioni di euro all’anno che la Regione Campania eroga per tenere in piedi la ugualmente barcollante barca del Villaggio dei Ragazzi, istituzione storica, in declino irreversibile e che mai e poi mai con i metodi di gestione attuati oggi, potrà avvicinare neppure lontanamente i fasti dell’epoca d’oro di don Salvatore D’Angelo.

Di fronte a questo dato di fatto, ripetiamo, l’unico sacramentato da riscontri oggettivi incontrovertibili, costituito da questi 3 milioni annui scuciti dalla Regione, è diritto e diventa addirittura dovere, occuparsi del modo con cui questi vengono spesi e utilizzati.

Claudio Petrone, sin dagli anni in cui era vicino ad Angelo Polverino, si accompagna con l’etichetta di preside. Ma, siccome non vogliamo polemizzare e sappiamo che a lui piace un mondo essere chiamato così, allora, ok, Claudio Petrone è il preside del Villaggio dei Ragazzi. Tra le voci di spesa più significative – vero Petrone, o ci sbagliamo? – c’è quella riguardante i costi del personale, gli emolumenti riconosciuti a chi, nel Villaggio dei Ragazzi insegna o garantisce un servizio di gestione amministrativa o ausiliario-manutentiva.

Se i 3 milioni di euro erogati ogni anno dalla Regione, che non li prende dal portafogli di De Luca, da quello di Petrone o da quello di Stefano Graziano, molto attivo e interattivo soprattutto in questi ultimi mesi in questo particolare contesto, ci piacerebbe conoscere l’elenco di tutte le persone assunte in varie forme e in varie modalità, nell’ultimo anno e mezzo. Il preside Petrone, se conosce l’essenza viva di questa antica e nobile funzione di coordinamento didattico e culturale, sa anche bene che questa reputazione va tenuta sempre in gran spolvero e che, dunque, mai e poi mai, deve accadere che di fronte a una richiesta di trasparenza, legata all’utilizzo del pubblico denaro, gli elenchi degli assunti o dei fornitori d’opera vengano secretati. Perché tutto può essere secretato se i soldi per pagarli uscissero dal portafogli del signor Vincenzo De Luca, del signor Stefano Graziano, del signor Claudio Petrone, del signor Felicio De Luca. Nulla, ma proprio nulla, invece, può essere secretato quando si ragiona sui quattrini scuciti dai cittadini-contribuenti, mai come in questo periodo storico vessati da uno Stato e da tutte le sue molte derivazioni, Regioni in primis, che tanti, ma proprio tanti di questi soldi avviano all’utilizzo clientelare, lottizzatorio, in modo da farli diventare moneta di compravendita dei voti e del consenso. Ciò non vuol dire assolutamente che ciò stia accadendo ultimamente nel Villaggio dei Ragazzi. Ma, alla luce di questa presenza di Felicio De Luca a un evento del Pd, è assolutamente necessario che il commissario e lo stesso preside Petrone compiano in queste ore un’operazione di trasparenza rendendo pubblici, ripetiamo, gli elenchi degli assunti e di tutti quelli che, a vario titolo, hanno inviato fatture al Villaggio dei Ragazzi.

Questo deve fare il commissario Felicio De luca e non giocare al rimpiattino delle dichiarazioni con Zinzi.

QUI SOTTO IL COMUNICATO STAMPA DI GIANPIERO ZINZI.

“Sui social in queste ore sta girando una foto che raffigura l’irpino Felicio De Luca, Commissario straordinario del Villaggio dei ragazzi di Maddaloni nominato dalla Giunta De Luca, mentre partecipa a una manifestazione di un candidato del Pd. Così chi deve capire capisce: da chi ci lavora ai genitori di chi la frequenta, l’indicazione di voto è stata data. Come se una scuola fosse cosa di parte e non una struttura pagata coi soldi di tutti. Ma questa non è ‘solo’ una scuola. È un simbolo del territorio che don Salvatore d’Angelo immaginò come luogo di accoglienza e di sostegno ai più fragili. Da allora e da oltre 70 anni è simbolo di legalità e lotta alle devianze minorili. Un esempio, insomma, trasformato dalla sinistra in un comitato elettorale. Sulla solita doppia morale della sinistra avremmo da dire tanto, su questa vicenda invece non abbiamo parole”. Lo denuncia sulla sua pagina social il capogruppo Lega Salvini Campania in Consiglio regionale e candidato alla Camera nel collegio plurinominale di Campania 2.