IL VIDEO MARCIANISE. Altro capitolo del “caso-Lea”: il Tribunale ha sequestrato l’azienda

12 Ottobre 2018 - 12:45

MARCIANISE (G. G.) – Altro capitolo della vergognosa vicenda dell’azienda Lea, insediamento industriale marcianisano nato dopo la cessione di un ramo di azienda da parte della Impresud di Iavazzi che in quel capannone operava, a questa società ed a questi imprenditori, i quali, dopo aver assunto un bel po’ di marcianisani raccomandati dagli uomini più vicini all’amministrazione Velardi, hanno cominciato ad esprimere una modalità di gestione a dir poco deplorevole.

Lì si sarebbero dovuti stockare dei rifiuti rispettando tutte le leggi vigenti.
In realtà la Lea era diventata una bomba ecologica, al punto che il sindaco Velardi, che ben si guardava però dal firmare un’ordinanza di chiusura, mise in piedi il famoso baraccone, con tanto di presidio, ombrellone, cocomeri e bevande.
L’ordinanza poi Velardi la firmò, ma solo perché l’avv. amministrativista casertano Luigi Adinolfi gli inviò una lettera di diffida in nome e per conto della Impresud, entrata in dura contrapposizione con la Lea per il mancato rispetto delle clausole contrattuali che avevano dato contenuto al contratto di cessione del ramo d’azienda.
Ora su questa storia viene scritto un altro capitolo. Stavolta ad intervenire è l’autorità giudiziaria, che ha firmato per mano di un gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, un’ordinanza di sequestro preventivo in accogliemento di un’istanza presentata dalla Procura della Repubblica.
I dettagli di questo atto giudiziario li potete leggere nel comunicato ufficiale della stessa Procura, che pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo.

 

 

In data odierna, la Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise,  unitamente a personale dell’ARPAC di Caserta, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta, della locale Procura, nei confronti della società Lea s.r.L, con impianto in Marcianise (CE), operante nel settore dello stoccaggio e del recupero di rifiuti.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno consentito di accertare che un impianto di stoccaggio ubicato nella zona ASI di Marcianise, che è stato, dunque, interamente sottoposto a sequestro dalla Guardia di Finanza, effettuava una gestione di rifiuti al di fuori dei limiti stabiliti dalla Regione Campania e causando gravi danni all’ambiente circostante.
Il sopralluogo effettuato nello scorso mese dì luglio dalla Polizia Municipale di Marcianise aveva, infatti, portato alla luce notevoli irregolarità nel management dell’impianto. All’interno erano stoccatì rifiuti in quantità notevolmente superiori a quelle consentite e, ad aggravare ulteriormente la situazione, sono state individuate delle perdite di percolato, owerosia il residuo dello smaltimento dei rifiuti umidi, che rischiavano di infiltrarsi all’interno del sottosuolo. Inoltre, ulteriori perdite di percolato sono state riscontrate durante alcuni trasporti da parte dei camion della società che sono stati intercettati e sequestrati.
Poiché la società non ha provveduto a eliminare le irregolarità riscontrate e a smaltire gli enormi cumuli di rifiuti presenti, quest’ufficio ha ottenuto il vincolo cautelare all’intero capannone, con conseguente blocco dell’attività. L’ufficio procede per il reato di smaltimento abusivo di rifiuti, di cui all’art. 256 del d.lgs. 152/2006 (Codice dell’Ambiente).
Il provvedimento di sequestro si è reso necessario poiché la situazione attuale dell’impianto risulta essere di estremo pericolo atteso che il materiale accumulato all’interno del sito, non adeguatamente differenziato e smaltito, sarebbe potuto risultare altamente nocivo per l’atmosfera, per le falde acquìfere e, di conseguenza, per la salute dei cittadini.