MARCIANISE. Ancora voci di un fidanzamento tra Zinzi jr e Velardi. Sarebbe un gravissimo errore anche in vista delle elezioni Comunali di Caserta

8 Luglio 2021 - 19:45

MARCIANISE – (g.g.) Ritorniamo ad affrontare, a distanza di qualche mese, un argomento politico che ci ha sorpresi al tempo e continua a sorprenderci ancora oggi. Lo facciamo come atto dovuto alla vera e propria marea di voci scatenatesi nelle ultime settimane su un avvicinamento, che preluderebbe addirittura ad un’intesa politica tra Gianpiero Zinzi e il sindaco Antonello Velardi. 

Se è vero che “la ragion politica” può giustificare delle rivalutazioni, delle derubricazioni, delle posizioni assunte rispetto a un fatto o rispetto a una persona, è anche vero che questa ragione, questo istituto non scritto ma materialmente esistente nella prassi, non può diventare un esercizio no limits. Altrimenti, la ragion politica diventa solo spregiudicatezza, disprezzo per i principi che trascendono la politica e le ragioni più pratiche di questa che non possono essere sottomesse a certi fondamenti morali ed esistenziali.

Quello che ha pronunciato dai palchi elettorali Antonello Velardi sulla famiglia Zinzi non sono stati infatti  rilievi critici, strutture dialettiche, ma si è trattato di uno sprezzante utilizzo dello strumento dell’insulto diretto, pecoreccio, volgare com’è del resto uso del personaggio. Ecco perchè non crediamo a queste voci, che però sono sempre più diffuse, sia in ambienti vicini allo stesso Gianpiero Zinzi, sia in quelli, anzi soprattutto in quelli vicini al sindaco Velardi, che, sull’orlo di una logica implosione legata ad un evidente disordine delle sue sinapsi cognitive in funzione alle ragioni della politica, dice e fa dire che addirittura Zinzi gli avrebbe promesso la candidatura a Presidente della Provincia. Velardi e velardiani, lo dicono sicuramente. Noi diciamo che non è vero ma allo stesso tempo ammesso e non concesso che fosse vero l’operazione sarebbe di impossibile realizzazione, per il semplice motivo che un’ intesa di questo genere, e Zinzi lo sa bene, non lo farebbe vivere tranquillamente neppure da sindaco di Caserta, perchè quelli che combattono Antonello Velardi non hanno partite personali da giocare, non hanno interessi materiali da coltivare. Per cui non sono riducibili alla ragion politica, avendo la libertà di poter mettere al centro del proprio agire i valori dell’etica, dell’onestà materiale e intellettuale, del garbo istituzionale, del rispetto per l’altrui persona. Insomma, ma questo Zinzi, ripeto, lo sa bene, Antonello Velardi rappresenta una linea del Piave, da cui non si passa per nessuna ragione al mondo. Siccome molto dell’humus politico culturale di Zinzi, in questa sua campagna elettorale per le elezioni di Caserta è rappresentato da persone disinteressate, e mai e poi mai riportabili ad una logica di pragmatismo pornografico, perchè di questo si tratterebbe, proprio di pragmatismo pornografico, l’operazione tra Zinzi e Velardi rappresenterebbe per il candidato sindaco del centro-destra al Comune di Caserta un danno anche in questa campagna elettorale. Demotiverebbe alcuni, motiverebbe, e quindi  riavvicinerebbe, rinserrando le fila attorno a Carlo Marino ampi settori del pd Casertano, critici con l’esperienza amministrativa dell’attuale sindaco e altrimenti intenzionati a non muovere un solo dito nella campagna elettorale prossima. Sarebbe dunque opportuno che Zinzi dicesse anche qualche parola smentendo categoricamente un presunto cambio della sua posizione al Comune di Marcianise. Ripetiamo ancora: se abbiamo scritto questo articolo, è perchè abbiamo ricevuto notizie da persone che di solito non frequentiamo a Marcianise e che non avrebbero avuto alcun interesse a fabbricare una balla che, evidentemente, se è tale, è stata alimentata da qualche scivolone, da qualche concessione che Zinzi ha fatto ultimamente, sbilanciandosi anche con qualcuno dei suoi. La logica delle bandierine, l’idea legittima di diventare il leader del centro-destra portando a Roma i gonfaloni del Comune di Caserta, di quello di Maddaloni per esempio dove ha un rapporto molto buono con il sindaco Andrea de Filippo, ma pure  quello di Marcianise che però  trova un naturale, biologico ostacolo nelle sinapsi di cui sopra.

Antonello Velardi è la linea del Piave. E siccome come scrisse il grande autore di canzoni immortali della maestosa tradizione classica napoletana  E. A. Mario al secolo Giovanni Ermete Gaeta in una delle sue poche digressioni fuori dalla lingua partenopea nella celeberrima Canzone del Piave, “Non passa l’esagitato”.