MARCIANISE. Commissioni consiliari. Perchè quello architettato dalla triade Velardi-Letizia-Iacobellis è l’ennesimo imbroglio

20 Luglio 2021 - 19:30

Da un lato, con delle motivazioni iper comiche, esposte nella caotica narrativa di una recente delibera approvata dal consiglio comunale, le si rimodula, sostituendo alcuni componenti, dall’altro si dice che i presidenti non vanno toccati, nonostante in quelle commissioni ci siano, oggi, componenti che al tempo non parteciparono perchè semplicemente non c’erano, all’elezione dei presidenti stessi

 

MARCIANISE – (Gianluigi Guarino) Meriterebbero un rimprovero tutti i Presidenti del Consiglio Comunale che hanno ricoperto questa carica da quando il plenum del massimo organo rappresentativo della città è stato modificato, passando da 32 unità (33 con il sindaco) a 24 unità (25 con il sindaco).

Inutile dire che questo regolamento che dovrebbe fornire le coordinate per il corretto funzionamento dell’organo consiliare, è scritto malissimo, contiene delle improprietà evidenti nella loro disarmonia con altri punti di contenuto spesso appartenenti allo stesso articolo, allo stesso comma.

Fatta la premessa e dunque fornito alla Presidente del Consiglio Angela Letizia uno strumento per dare un senso alla sua esperienza istituzionale, veniamo al nocciolo del discorso, che andava comunque preceduto da questo racconto sulle gravi carenze e sui gravi vuoti normativi lasciati intatti da un regolamento di cartapesta al limite dell’impresentabile.

In questi giorni, un argomento dibattuto è quello per la composizione delle commissioni consiliari. Siccome prima di dire al sindaco Velardi

quello che bisogna dirgli nel senso civico e prima di dire alla segretaria comunale Maria Antonietta Iacobellis quello che è doveroso dire, non si può non partire, perchè noi siamo gente seria che formula i suoi giudizi muovendo sempre da evidenze oggettive che prescindono da ogni deriva emotiva nella considerazione delle cose, esaminando con calma due articoli del regolamento o pseudo tale del Consiglio Comunale di Marcianise.

Articolo 20: “il consiglio comunale, entro 30 giorni dalla seduta di convalida degli eletti procede, di norma, alla nomina dei componenti delle commissioni consiliari permanenti. Ogni commissione è composta da 9 membri ad eccezione della quinta (trasparenza) composta invece da 8 membri.”

Sotto a questa formula è capitato un passaggio su 4 componenti alla maggioranza e 2 all’opposizione, frutto degli asini che neppure il copia e incolla hanno saputo fare e che rappresenta chiaramente una dimensione aritmetica relativa ad una situazione fondata su un numero di gruppi superiore a due e probabilmente a un consiglio di 32.

Articolo 21:Ciascuna commissione permanente elegge (ah menomale qui lo elegge e non lo nomina come nel caso dell’articolo 20 n.d.d.) , dicevamo elegge il suo Presidente, con votazione palese ed a maggioranza dei componenti. L’elezione del Presidente avviene nella prima riunione della commissione.”

Il regolamento prosegue con alcuni cenni su funzioni e competenze del Presidente o anche in qualche circostanza del Presidente del Consiglio Comunale, ma non si tratta di cose significative rispetto all’argomento che stiamo affrontando.

Insomma, nessun cenno alla possibilità di modificare in corsa, cioè durante la consiliatura, la struttura delle commissioni. Nessun cenno alla possibilità di modificare la figura del Presidente.

Dentro a queste carenze, dentro a questi vuoti, si è infilata l’iniziativa di Velardi e della sua maggioranza, assistiti amorevolmente, con buona pace della terzietà che dovrebbe rappresentare il tratto irrinunciabile della funzione da lei svolta, della Segretaria Generale Maria Antonietta Iacobellis.

Siccome i numeri della maggioranza si sono ridotti, ormai, ai minimi termini, oggi Velardi sopravvive solo grazie al suo voto, il tredicesimo, da Consigliere Comunale dentro dunque ad una struttura istituzionale ai cui lavori lui è sistematicamente assente, rendendo politicamente illegittima quindi la sua golden share, il suo tredicesimo voto discriminante. In considerazione del nuovo quadro e dei nuovi rapporti di forza, il sindaco ha manipolato, ha rimodulato, così ha definito l’operazione, le strutture delle commissioni.

Il regolamento non lo prevede giusto o sbagliato che sia, nè è rinvenibile nelle norme di rango superiore, una possibilità del genere che, dunque, magari, sarà stata pescata in qualche reperto giurisprudenziale che, essendo tale, non è detto rappresenti l’unica indicazione che questo tipo di costruzione normativa, mette a disposizione di chi deve applicare uno statuto o un regolamento, il quale colpevolmente non indica come comportarsi in certe circostanze.

Sicuramente la ragione non è rinvenibile nella narrativa della iper comica delibera, votata dal consiglio comunale, che al confronto la famosa lettera di Totò e Peppino è un trattato di diritto amministrativo.

Ma andiamo per ordine, rimandandovi già alla giornata di domani, massimo a quella di dopodomani, per farci quattro risate nella lettura integrale dell’appena citata delibera che ha avviato la cosiddetta procedura, anzi la sedicente procedura di rimodulazione delle commissioni.

In attesa dunque di compiere una ricerca archeologica tra pronunciamenti del tar, del consiglio di Stato, che sono gli erogatori di giurisprudenza nel diritto amministrativo, poniamo una domanda ai nostri lettori: siamo d’accordo, dunque, che non essendo presente una sola sillaba nel regolamento, le commissioni non possono essere alterate nella struttura dei loro componenti? Democraticamente, forse, non è giusto perchè anche una maggioranza di 13 a 12 è pur sempre una maggioranza. Ma purtroppo è così.

Siccome, però, non stiamo parlando di cose grazie alle quali i cittadini di Marcianise mettono il piatto a tavola, ok, va bene, passiamoci sopra. Però, se tu cambi, così come hai cambiato, alcuni componenti delle commissioni, che oggi vi fanno parte e fino a ieri non vi facevano parte, non puoi negare, partendo dagli stessi principi ispiratori che ti hanno portato a inventare letteralmente una norma che nel regolamento non c’è, devi necessariamente procedere ad una nuova elezione del Presidente.

Questo perchè se quello in carica è stato eletto dal consigliere uno, dal due, dal tre fino al nove, e ora una o più di queste caselle sono occupate da Consiglieri diversi da quelli che hanno eletto il Presidente, questi è politicamente e anche istituzionalmente delegittimato. Tutto ciò rappresenta una ragione ancor più forte, ancor più potente, nella sua inoppugnabile logica, di quella che ha indotto l’allegro terzetto Velardi- Letizia- Iacobellis a rimodulare, come hanno detto loro, la composizione delle commissioni in ragione dei nuovi rapporti di forza di una maggioranza che, per rimanere tale, deve necessariamente scomporre e ricomporre.

Ora, se uno di voi tre, cioè uno tra il Sindaco Antonello Velardi, la Presidente del Consiglio Comunale Angela Letizia e la Segretaria Generale Maria Antonietta Iacobellis, si dimostra in grado di opporre un solo argomento, anzi mezzo, alle elaborazioni concettuali e di contenuto di questo articolo, gli mettiamo a disposizione un giornale intero. Però devono rispondere nel merito, non certo con le stupidaggini con cui hanno riempito la delibera sopra citata e non comportarsi come i bari al tavolo del tresette, che fingono di essere “piombo ad un palo” per eludere la necessità di sviluppare il loro gioco in maniera favorevole purchessia, cioè comportandosi da imbroglioni.