MARCIANISE. Così non va. Ecco il brutto e sospetto marchingegno della coppia Trombetta-Cotugno per l’assunzione di due nuovi impiegati al Comune. Ci mettevate anche i nomi e facevate prima

23 Dicembre 2023 - 20:57

Come sempre, soprattutto quando proponiamo titoli severi come questo, abbiamo raccolto tutti gli atti amministrativi, a partire dalla lettera scritta dalla segretaria comunale all’amministrazione provinciale, il 4 dicembre, proseguendo con la delibera di giunta n. 120 del 5 dicembre, fino ad arrivare ad un’altra delibera di giunta, la 134 del 19 dicembre. Lettera e delibere le pubblichiamo in versione integrale in calce al nostro articolo.

MARCIANISE (g.g.) – E’ vero che il Testo unico sugli enti locali prevede, da poco più di 23 anni, una riforma delle competenze dei consigli comunali, che ha spostato quella che è la redazione dei regolamenti degli uffici e dei servizi dei Comuni alle giunte, ma è anche vero che non per questo le giunte comunali possono trasformare questa loro potestà in un potere assoluto, prevaricatorio, da esercitare senza alcuna limitazione e senza alcun contrappeso, come sta succedendo, a nostro avviso, in questi giorni, a Marcianise.

Nota di premessa. Articolo 48, comma 3, del citato Tuel: È, altresì, di competenza della giunta l’adozione dei regolamenti sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio.

Questa è lingua italiana: la giunta può muoversi nel perimetro di potestà relativo al regolamento degli uffici e dei servizi, a condizione che rispetti sempre i criteri generali stabiliti dal consiglio.

Domanda pacifica, serena e natalizia al sindaco Antonio Trombetta e alla segretaria generale Maria Carmina Cotugno: esiste una delibera di consiglio comunale che, durante la storia della città di Marcianise, da dopo l’ultimo podestà in poi, abbia stabilito i criteri generali a cui la giunta deve attenersi, senza che questo infici il proprio pieno potere di mettere nero su bianco il regolamento in questione e le sue modifiche?

Sapete qual è il vostro problema? Vi lamentate di questo giornale, perché vi risulta comodo affermare che noi siamo a favore di quello, o contro quell’altro, ecc… Facciamo una cosa, sindaco: lei ha la possibilità di trovare questa delibera del consiglio e di inviarcela. Poi saremo noi a valutare, se ritiene, insieme a lei e alla sua segretaria comunale, in un civile confronto, quali siano i limiti, lo spazio di agibilità che la giunta di Marcianise possiede rispetto ai contenuti di un deliberato del consiglio, che rappresenta, cara segretaria Cotugno, condicio sine qua non, come anche un bambino di terza elementare capisce, nel momento in cui qualcuno lo costringe a leggere l’appena citato l’art. 48, comma 3 del Tuel. Ci rendiamo conto che voi siete abituati a fare le cose a “past e fasul”, ma noi non siamo fatti della stessa pasta con cui siete, evidentemente, fatti voi. La legge fondamentale, che ordina e definisce la vita e le opere dei Comuni italiani, dice, infatti – e sono tre – che senza i criteri generali stabiliti dal consiglio comunale, un regolamento degli uffici e dei servizi non si può fare, men che meno, si può modificare. E se questi criteri sono stati votati, mettiamo, nel 2007, nel 2008, nel 2009, qualsiasi giurisprudenza favorevole alla libertà di movimento e alla discrezionalità delle giunte comunali va a finire, come dicono a Torino, a ramengo.

Non potete uscirvene con la solita storia su CasertaCE. Noi abbiamo pubblicato la nostra, voi ora dimostrateci che quello che avete fatto a dicembre, precisamente il 5 dicembre, quando il regolamento degli uffici e dei servizi in vigore ha subito una sostanziosa modifica, con l’aggiunta di due commi all’articolo 4, che in quella delibera, freudianamente, vengono definiti addirittura articoli e non commi, rappresenti un’operazione fatta nel rispetto della legge.

La lettera del 4 dicembre e la delibera iper sospetta del giorno successivo

Ma fosse solo questo il problema. Stiamo parlando dell’assunzione programmata dal Comune di Marcianise di due nuove unità di personale amministrativo, attraverso il sistema dello scorrimento, all’interno delle graduatorie degli idonei, ancora non scadute, in Comuni o altri enti locali della provincia di Caserta. Noi la chiamiamo pesca miracolosa, un metodo su cui, allargando un po’ il discorso, ma fino a un certo punto, Giovanni Zannini ha costruito molta parte del suo potere.

Il sindaco dice che noi scriviamo sciocchezze. Ci dica e dica ai marcianisani perché sono tali e qual è la verità

Il sindaco, invece di scrivere che noi diciamo sciocchezze, provi a elencare quali siano queste sciocchezze e perché sono sciocchezze. Per esempio, ci dica e spieghi ai suoi concittadini quale sia il senso della combinazione tra la lettera che il Comune scrive all’amministrazione provinciale il 4 dicembre, la delibera del 5 e quella, ancor peggiore, di cui scriveremo più avanti, del 19 dicembre. Noi scriviamo articoli lunghi e documentatissimi, mentre il sindaco posta tre righe misere con affermazioni apodittiche e totalmente immotivate.

Dunque, andiamo avanti con i fatti seri. Per capire bene quella che, documenti alla mano, atti amministrativi alla mano, appare ai nostri occhi come la nefandezza del 5 dicembre, giorno della seduta di giunta, bisogna arrotolare il nastro e tornare indietro di 24 ore rispetto a questa data, cioè a lunedì 4 dicembre 2023. La segretaria comunale Maria Carmina Cotugno scrive, di suo pugno, all’amministrazione provinciale di Caserta. Riportiamo uno stralcio del testo della missiva, la cui versione integrale pubblichiamo in calce a questo articolo. La Cotugno chiede “se siano disponibili graduatorie in corso di validità relative ai profili ricercati e se vi è disponibilità a concederne l’utilizzo”.

La stessa comunicazione era stata fatta anche ad alcuni, anzi, è meglio scrivere, a pochissimi Comuni e, precisamente, a quelli di Cesa, con sindaco amico di Graziano e Zannini, di Vairano, amicissimo di Zannini, di San Cipriano, questo sì zanniniano a 6mila carati e, infine, a quello di Galluccio.

La segretaria Cotugno morde spesso il freno. Le capita, cioè, di attivare delle procedure in maniera superficiale e poi si accorge, francamente una volta su 10, che queste, per legge, non si possono fare. Il regolamento degli uffici e dei servizi vigente il 4 dicembre, infatti, accoglie una legislazione nuda e cruda, la quale prevede che queste operazioni si possano realizzare nelle graduatorie non scadute di tutt’Italia. Per cui, la lettera del 4 dicembre, così come quelle inviate ai comuni di Cesa, Galluccio, Vairano e San Cipriano, sarebbero diventate carta straccia di atti facilmente impallinabili e impugnabili al cospetto della magistratura amministrativa. Dunque, il 5 dicembre, a meno di 24 ore di distanza dalla lettera scritta alla Provincia, il sindaco e la Cotugno, da veri dilettanti allo sbaraglio, ma dilettanti piuttosto pericolosi, hanno portato in giunta una delibera con la quale, venivano aggiunti, come se niente fosse, quelli che per loro sono “due articoli”, in verità due commi, cioè 4 bis e 4 ter.

Articolo 4 bis prodotto dai legislatori costituenti Trombetta e Cotugno: “In caso di motivata urgenza, l’individuazione della graduatoria da cui attingere, previa stipula della convenzione, avverrà, in primis, sulla base del cosiddetto ambito territoriale, applicando il seguente ordine di priorità: 1) enti locali appartenenti alla provincia di Caserta; 2) enti locali appartenenti alla altre province della Regione Campania; 3) enti locali appartenenti alle regioni limitrofe della Regione Campania; 4) enti locali appartenenti ad altre regioni d’Italia“.

Il 4 ter stabilisce un conseguenziale iter procedurale e dà sostanza al 4 bis, che è il nocciolo logico, ma secondo noi avvelenato, della questione.

La delibera del 19 dicembre: degli 8mila Comuni, delle 104 Province, rimane solo quella di Magliocca

Dal 5 dicembre, ci portiamo al 19 dicembre. Delibera di giunta n.134, che, insieme alla delibera del 5 dicembre, cioè la numero 120 e insieme alla lettera spedita all’amministrazione provinciale di Caserta, pubblicheremo, lo ripetiamo ancora una volta, perché è utile ripeterlo, tutte insieme, in calce a questo articolo: “Ritenuto, pertanto, che sia per il criterio territoriale, che per la disponibilità di graduatorie e numero di idonei sufficienti a coprire il fabbisogno dell’ente (comune di Marcianise, ndd), l’amministrazione da individuare per la sottoscrizione della convenzione è la provincia di Caserta e, in subordine, i Comuni di Cesa e di Galluccio”. Ciò perché, le graduatorie di San Cipriano e di Vairano, a questo punto pensiamo buttate lì alla carlona, per suggerimento di qualcuno che, evidentemente, poteva garantire sulla mansuetudine di quei sindaci, sono scadute da un pezzo.

Mo’, vi sembra una roba seria questa? E vi sembra un cattivo pensiero, una diffamazione, addirittura una calunnia, sollevare il sospetto che qualcuno abbia potuto dire, dall’amministrazione provinciale di Caserta, in realtà unico vero target individuato fin dall’inizio dal Comune di Marcianise, “ue’ ragazzi, guardate, state facendo una stupidata, perché se il vostro regolamento degli uffici e dei servizi non prevede una scala di priorità geografiche nell’attingimento all’interno delle graduatorie, questa cosa con noi, voi non la potete fare”. La verità è che voi prestate il fianco ai dubbi, all’opacità. Ma che roba è mai questa? Nel momento in cui stabilite che l’amministrazione provinciale è la prima a dover essere attraversata dalla vostra pesca miracolosa, significa che i comuni di Cesa e quello di Galluccio, che posseggono graduatorie relative alle figure professionali da voi ricercate, non hanno, tutte e due Comuni insieme, due persone idonee che possano concorrere con le idonee presenti nelle graduatorie della Provincia.

Ora, onestamente, ci piacerebbe andarle a vedere questi elenchi di Cesa e di Galluccio. Ma figuriamoci se quella simpatica lenza di Enzo Guida, sindaco di Graziano che più di Graziano non si può, ce le fa avere.

Vabbè, potevate pure scrivere nella delibera del 19 dicembre l’altezza, il colore dei capelli, quello degli occhi e il numero di scarpe. Francamente, altro che imparzialità. Scusateci la franchezza e se questa la considerate una cosa che urta la vostra onorabilità, andate tranquillamente dai carabinieri o dalla polizia a presentar querela. Questa, dicevamo, è l’ennesima porcheria. Poi vedremo, calibrando bene le graduatorie della Provincia, di cui possediamo ampio repertorio, chi saranno i prescelti. La verità è che chi ha in mano la potestà dell’azione penale, sta permettendo in questa provincia, di fare il bello e il cattivo tempo a tutti. E, più tempo passa senza che niente succeda nella repressione dei reati contro la pubblica amministrazione, più ci si sente incoraggiati a mettere in campo robe del genere, operazioni poco chiare, borderline. Guardate, qua ci mancano solo i nomi e i cognomi, perché tutto quello che bisognava fare, per orientare la scelta in un punto preciso, in una graduatoria precisa, è stato fatto.

Andate pure a fare le querele. Aspetto a pie’ fermo voi, così come ho aspettato a suo tempo Antonio Tartaglione, Tonino De Angelis e quella magnifica persona che si chiama Antonello Velardi. Fate pure le querele, così in aula la spiegherò al giudice questa roba, così come ho spiegato, con ampia presentazione documentale, la vicenda della mansarda abusiva del Velardi, con il magistrato giudicante silenzioso e attento per ben 40 minuti. Almeno, gli metterò in testa qualche pensiero relativo alla sua professione.

QUI SOTTO LA LETTERA DELLA SEGRETARIA COTUGNO

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