MARCIANISE. Il sindaco Antonio Trombetta prende un impegno con l’associazione Antiviolenza “Io emancipo”, ma l’assessore Carmen Posillipo (con abilità) congela tutto

29 Agosto 2023 - 12:21

In calce, pubblichiamo la bozza di protocollo d’intesa, già pronta per le firme della presidentessa Lucia Portento e dello stesso Trombetta. In più pubblichiamo anche il profilo e gli obiettivi di questa associazione marcianisana nata nell’ottobre 2022

MARCIANISE – Il sindaco Antonio Trombetta, che ha ottenuto un indubbio successo elettorale, unico motivo per il quale oggi tutti i componenti della sua giunta sono gratificati dal fatto di essere chiamati assessori e dagli indubbi vantaggi concreti che questa loro carica gli derivano, ha cominciato a capire cosa significa quale sia il prezzo da pagare per tenere in piedi una maggioranza-non maggioranza formata da 12-13 consiglieri comunali.

Ha cominciato a capire cosa significa avere a che fare con quello che in micro economia si chiama valore marginale, che significa esattamente il contrario dell’aggettivo, in quanto vuol dire che il valore marginale, il peso specifico anche di un singolo consigliere è tanto alto da poter determinare la cancellazione di questa maggioranza e, perché no, la neutralizzazione, la perdita di ogni significato elettorale e anche politico, del successo personale ottenuto da Trombetta alle ultime elezioni comunali.

Qualcosa il primo cittadino lo ha già capito nella vicenda relativa alla nomina del portavoce, quando è bastato che un consigliere della sua maggioranza-non maggioranza, Giuseppe Tartaglione, si ammutinasse per causare il primo incidente politico, la vittoria dell’opposizione-non opposizione nel corso di una infuocata seduta del consiglio comunale.

La vicenda che affrontiamo oggi non ha le stesse implicazioni politiche ma, di fatto, è molto simile a quella relativa al portavoce. In questo caso il sindaco Trombetta è stato costretto a venir meno alla parola data all’associazione “Io emancipo Aps”, con la quale era già d’accordo per stipulare un protocollo d’intesa che avrebbe dotato l’amministrazione comunale di un saldo interlocutore del Terzo Settore per affrontare compiutamente i temi fondamentali dei diritti delle donne, della violenza di genere e dei minori a rischio.

Un rapporto da concretizzare nel seguente modo, con il Comune che si impegnava a:

mettere a disposizione una sede a titolo gratuito per lo svolgimento delle attività del Protocollo, da individuarsi in itinere;

promuovere e diffondere attraverso i propri canali attività ed interventi di cui al Protocollo;

costituire un Tavolo Tecnico da riunire con cadenza mensile presso la sede del Comune al fine di promuovere, organizzare e monitorare le attività poste in essere con la sottoscrizione del Protocollo.

L’associazione “Io Emancipo”, presieduta dall’avvocato Lucia Portento, si sarebbe da parte sua impegnata, tra le altre cose, a:

– istituire e gestire un centro di cultura femminile per il riconoscimento, il patrocinio e la divulgazione dei

diritti di genere e delle azioni a prevenzione e a contrasto della violenza, mediante formazione nelle istituzioni scolastiche e incontri che promuovano l’approfondimento delle tematiche della violenza sulle donne, tramite ricerche, organizzazioni di convegni, seminari di studio, pubblicazioni e ogni genere di iniziativa tesa ad approfondire le problematiche oggetto dello scopo associativo;

– istituire e gestire un centro antiviolenza e/o uno sportello antiviolenza, quale luogo di accoglienza e di orientamento per le donne vittima di maltrattamenti e/o di qualsivoglia altra diversa forma di abuso o disagio, offrendo loro accoglienza, informazione, affiancamento, sostegno;

– offrire consulenza e patrocinio legale finalizzati alla restituzione dei possibili percorsi di tutela legale e giudiziaria, ed effettuare colloqui di consulenza e supporto psicologico della donna;

– costituirsi parte civile, o comunque attuare ogni opportuno intervento, su richiesta della donna o del soggetto vittima di violenza, nel processo per violenza sessuale, maltrattamento in famiglia, molestie sessuali e, più in genere, in ogni procedimento civile, penale ed amministrativo, che veda la donna come oggetto di violenza.

La delega ai Servizi Sociali è stata attribuita dal sindaco Trombetta a Carmen Posillipo, anch’essa avvocato civilista e indicata, a quanto pare, da Pino Riccio nel momento in cui questi ha deciso di ribaltare la sua posizione politica trasferendo l’unico consigliere eletto nella sua lista, Arcangelo Pratillo, dalla coalizione di centrosinistra che appoggiava la candidata Tartaglione a quella, sicuramente più orientata verso il centrodestra, che sostiene lo stesso Trombetta.

Carmen Posillipo è cresciuta molto negli ultimi anni in termini di esperienza. Per cui, non ha preso frontalmente la questione dicendo no all’associazione di Lucia Portento. Si è limitata ad un ni, nel senso che con una certa abilità sta utilizzando una tecnica dilatoria che però, in sostanza, porta ad un congelamento di ciò che il sindaco di Marcianise si era impegnato a fare con l’associazione.

C’è già chi malizia sul fatto che anche la Posillipo è un’avvocatessa, o avvocata che dir si voglia, e che questo aspetto sia in qualche modo un elemento che porta lei, come si suol dire, a “non prendersi” con la collega Lucia Portento. E c’è anche di più. Anche la Posillipo ha messo in piedi, a suo tempo, un’associazione simile a “Io Emancipo”.

Può darsi che nel momento in cui ha acquisito la delega ai Servizi Sociali ne abbia formalmente lasciato la guida per evitare di incappare in quel che sarebbe diventato un evidente conflitto di interessi.

Ma la sua associazione resta in vita. Molto probabilmente non sarà mai impegnata direttamente nelle materie e nella partnership che, a quanto pare, Lucia Portento aveva già concordato con il sindaco Trombetta. Però, si sa che in questi settori, dove pullulano le iniziative, non sempre sostenute da una base in grado di garantire un serio e credibile know-how, esistono anche molte filiere, molti collegamenti strutturali tra soggetti giuridicamente diversi tra di loro ma che poi, di fatto operano in piena concordia, soprattutto per quelle che sono le buone relazioni personali e/o funzionali tra i soggetti che le compongono.

Insomma, una situazione delicata, il primo caso nel settore delicatissimo delle Politiche Sociali. Una situazione che, alla luce delle osservazioni appena esplicitate, meriterà attenzione e presidio da parte nostra.

CLICCA QUI PER LEGGERE LA BOZZA DI PROTOCOLLO D’INTESA:

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