MARCIANISE. Primo incidente: il sindaco va sotto in consiglio sulla questione del portavoce. Ma il problema è politico e proviamo a spiegarlo

11 Luglio 2023 - 11:20

A sorpresa, il consigliere di maggioranza Giuseppe Tartaglione, collegato direttamente alle posizioni di Gerardo Trombetta, affinché il sindaco e la giunta ritirassero la delibera. La compattezza dell’opposizione, poi (mancava il solito Guerriero), ha causato un risultato netto

MARCIANISE (g.g.) – Quelle che potranno essere le difficoltà non lievi che la maggioranza-non maggioranza del sindaco Antonio Trombetta incontrerà già nei primi mesi della sua amministrazione si sono condensate negli esiti della seduta di ieri sera, lunedì, durante la quale la posizione del sindaco è andata, per la prima volta, ufficialmente sotto.

È indubbio che la coalizione, messa insieme da Trombetta, è più eterogenea di quella che ha appoggiato la sua competitor Lina Tartaglione.

Se si eccettua, infatti, la posizione di Gianpiero Zinzi, parlamentare del centrodestra e nitidamente collegato in quest’area, il resto è frutto di un compromesso complesso che ha determinato un mosaico con tessere tutt’altro che solide.

C’è il gruppo di consiglieri che si collegano al citato Zinzi, poi c’è l’altro gruppo che si colloca nell’area della consigliera regionale che a Napoli milita nel centrosinistra, Maria Luigia Iodice, e di suo marito Nicola Scognamiglio, poi c’è l’area riferibile a Gerardo Trombetta che, con un solo consigliere, cioè Giuseppe Tartaglione, ha dimostrato che basta questo valore numerico per scompaginare gli equilibri di quella che continuiamo a definire maggioranza-non maggioranza.

La componente Scognamiglio-Iodice, quella di Zinzi e quella di Trombetta esprimo delle cifre di peso nel consiglio comunale che contano fino a un certo punto, dato che con una prevalenza di un solo consigliere (13 a 12, ma anche 13-11 è la stessa cosa) basta che uno si assenti o assuma una posizione critica e differente rispetto a quella del sindaco e i numeri non ci sono più.

Così è successo ieri sera quando, addirittura, Giuseppe Tartaglione, in rappresentanza di Gerardo Trombetta, ha presentato una mozione come se si trattasse di un consigliere di minoranza, chiedendo alla giunta di ritirare la delibera che apriva la procedura per la nomina di un nuovo portavoce.

Si tratta di una figura professionale di staff che, tutto sommato, il sindaco potrebbe nominare direttamente senza indugiare in procedure amministrative a rischio trappola. Ma avendo scelto questa strada, Trombetta che, probabilmente, conosce le intenzioni del sindaco rispetto alla persona che dovrà coprire questo incarico, si è messo di traverso.

Qui, il centrosinistra, che difficilmente potrà essere spogliato di altri suoi elementi dopo l’ovvia, prevedibile, ormai rituale operazione trasformistica di Giovanni Pratillo e Pino Riccio, ha dimostrato di essere ancora motivato.

In aula mancava solamente il “solito” Raffaele Guerriero, il quale è un soldato molto fedele di Stefano Graziano e dunque si muove di conseguenza. Gli altri 11 erano presenti e naturalmente hanno votato insieme a Giuseppe Tartaglione (ovvero Gerardo Trombetta) la mozione che è passata con un largo 12 a 7. Questo perché, oltre allo strappo di Tartaglione e Trombetta, si sono registrate anche altre assenze nei banchi della maggioranza, come quella dello scontento Antimo Rondello, ma soprattutto si sono registrate tre astensioni: quella del presidente del consiglio comunale Antimo Zarrillo, il cui voto serve necessariamente affinché il sindaco abbia una maggioranza in consiglio, quella del consigliere Angelo Ricciardi e infine anche quella di Pratillo.

La mozione non è vincolante per la giunta, ma il segnale politico è forte.

Gerardo Trombetta con un solo consigliere è in grado di creare grossi problemi e occorrerà capire se il sindaco Antonio Trombetta avrà la pazienza e la forza per mediare tra le varie componenti (e sotto componenti) della sua maggioranza, in modo da arrivare in consiglio comunale con le idee chiare e con proposte deliberative e di mozione già concordate a monte, oppure ritirate prima allo scopo di evitare incidenti.

Potrà trasformarsi, dunque, il sindaco Trombetta in una sorta di cabina di regia? Vedremo. Ma la sensazione è che se il centrosinistra riuscirà a mantenere compattezza e a non perdere altri pezzi, la navigazione dell’amministrazione comunale non sarà affatto semplice quando dovrà contare i numeri del consiglio.