MARCIANISE Velardi e Tartaglione alla sbarra per truffa e falso per i 270mila euro spediti a Il Mattino dal popolo di Marcianise

16 Settembre 2021 - 19:38

Appuntamento differito al prossimo 2 dicembre dopo che l’avvocato Omarto, che rappresenta i denuncianti, ha posto il problema dell’individuazione della figura istituzionale che vada a rappresentare il Comune nella costituzione di parte civile

 

MARCIANISE (g.g.) Primo capitolo, stamattina, dell’udienza preliminare a carico dell’attuale sindaco di Marcianise Antonello Velardi e dell’ex segretario comunale Onofrio Tartaglione, accusati dei reati di truffa e falso in concorso, per l’ormai arcinota vicenda dei rimborsi che il Comune, cioè i cittadini di Marcianise hanno dovuto effettuare a vantaggio del datore di lavoro del sindaco, al tempo il quotidiano Il Mattino. Rimborsi per presunte missioni di lavoro che si sono rivelate false, almeno agli occhi della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha chiesto attraverso la titolare dell’indagine, Gerardina Cozzolino, il rinvio a giudizio del politico e dell’alto burocrate.

Essendo gli imputati in numero limitato, c’era la possibilità che l’udienza preliminare potesse già terminare nella giornata odierna, con la decisione della gup Ivana Salvatore.

Ciò non è avvenuto perché l’avvocato Mariano Omarto, che rappresenta i denuncianti, ha sollevato una questione sicuramente interessante e importante relativa all’identificazione della figura istituzionale che deve riassumere in sé la rappresentanza del Comune di Marcianise nella costituzione di parte civile. Dato che l’accusa contiene una implicazione complementare, ma non per questo meno importante, rappresentata dal  danno erariale di circa 270mila euro, tanti sono i quattrini usciti dalle casse comunali e finite in quelle dell’ex datore di lavoro di Velardi, il Comune di Marcianise dovrà costituirsi necessariamente. Ma siccome l’imputato principale è l’attuale sindaco, nasce il problema di chi debba svolgere la funzione di rappresentanza, di quale nome debba precedere la formuletta rituale “nella

qualità di…”.

Di fronte al quesito dell’avvocato Omarto, la gup Salvatore si è riservata il responso, differendo l’udienza di circa due mesi e mezzo e fissandola per il giorno 2 dicembre.

Vi diciamo subito che esiste, al riguardo, una giurisprudenza molto chiara della corte di Cassazione. Seppur rarissimamente, è capitato, infatti, che un Comune si sia costituito parte civile contro il sindaco che lo regge proprio durante la fase processuale.

Sembra un paradosso, in parte lo è, ma la Cassazione, come vi scriveremo domani, una soluzione l’ha individuata, per evitare trovate e soluzioni stravaganti che magari avrebbero potuto identificare nel prefetto la figura incaricata a sviluppare la procedura di costituzione di parte civile, interprete di un ruolo simile a quello di un commissario ad acta.

Ma ripetiamo, la giurisprudenza non è muta e dunque la soluzione  probabilmente c’è.

Per la cronaca, stamattina, in udienza preliminare, si è presentato solo Onofrio Tartaglione, ovviamente insieme al suo avvocato. Antonello Velardi, invece, non c’era. Ovviamente era presente il suo difensore, Umberto Elia junior del foro di Santa Maria Capua Vetere.